20 agosto 2008

Benedetto XVI all'udienza generale: la santità non è un lusso per pochi, ma la vocazione di ogni cristiano (Radio Vaticana)


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Benedetto XVI all'udienza generale: la santità non è un lusso per pochi, ma la vocazione di ogni cristiano. La solidarietà del Papa alle vittime del maltempo in Polonia

Il periodo delle ferie, un “tempo utile” per approfondire la conoscenza dei Santi, che ogni giorno la Chiesa propone all’attenzione dei credenti. E’ l’invito che questa mattina Benedetto XVI ha rivolto ai circa 4 mila fedeli che hanno affollato il cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per prendere parte all’udienza generale. Il Papa ha espresso, fra l’altro, solidarietà alla nazione polacca, colpita nei giorni scorsi da una grave ondata di maltempo che ha causato molte vittime e danni.

La cronaca dell’udienza nel servizio di Alessandro De Carolis:


Chi sono i Santi per la Chiesa? Un commento vivente al Vangelo, i colori dello spettro rispetto al bianco della luce di Dio. Teologi e scrittori hanno usato, lungo i secoli, intuizioni e metafore per dare risalto alla bellezza delle anime che da due millenni rappresentano il modo più perfetto dell’essere cristiani. Da queste immagini si è lasciato ispirare Benedetto XVI nel parlare, in questa catechesi di tardo agosto, delle figure di alcuni Santi e più ancora della meta della santità, definita dal Papa non un “lusso o un privilegio per pochi”, ma il “destino comune” dei figli di Dio. I Santi sono “una viva interpretazione” delle parole di Gesù e dunque, ha esclamato il Pontefice:

“Quanto importante e proficuo è, pertanto, l’impegno di coltivare la conoscenza e la devozione dei santi, accanto alla quotidiana meditazione della Parola di Dio e a un amore filiale verso la Madonna!”.

E sottolineando come il periodo delle ferie costituisca “un tempo utile” per leggere la biografia e gli scritti di qualche santo o santa e così familiarizzare con la loro vita, ha osservato:

“La loro esperienza umana e spirituale mostra che la santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, ma il destino comune di tutti gli uomini chiamati ad essere figli di Dio, la vocazione universale di tutti i battezzati. La santità è offerta a tutti, anche se non tutti i santi sono uguali. E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari. Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima”.

I Santi presi brevemente in considerazione da Benedetto XVI sono stati quelli ricordati dalla liturgia della Chiesa in questi giorni: San Giovanni Eudes - teneramente devoto dei cuori di Gesù e Maria in tempo di rigore giansenista - San Bernardo di Chiaravalle - grande difensore della fede e grande dottore della Chiesa - o Santa Rosa da Lima, la prima canonizzata del Sudamerica. O ancora san Pio X, per ricordare il quale il Papa ha citato le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel 1985:

“Ha lottato e sofferto per la libertà della Chiesa, e per questa libertà si é rivelato pronto a sacrificare privilegi ed onori, ad affrontare incomprensione e derisione, in quanto valutava questa libertà come garanzia ultima per l’integrità e la coerenza della fede”.

Benedetto XVI ha concluso la l’udienza generale con i saluti in sei lingue. E in particolare, rivolgendosi ai pellegrini polacchi, ha espresso la sua vicinanza alle vittime delle tempeste e degli uragani che si sono abbattuti negli ultimi giorni sul Paese est europeo:

“Byli zabici i ranni. Wielu straciło...

Vi sono stati morti e feriti. Tanti hanno perso il patrimonio di una intera vita. A quanti in qualsiasi modo hanno subito danno a causa di questa sciagura, voglio assicurare la mia vicinanza spirituale e il ricordo nella preghiera”.

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