19 agosto 2008

La scomparsa di Mons. Egger: "Una perdita per il sinodo sulla parola di Dio" (Osservatore Romano)


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Una perdita per il sinodo sulla parola di Dio

"L'avevo lasciato pochi giorni fa apparentemente in buona salute. Nulla faceva pensare ad una sua così rapida dipartita". Con "profonda emozione" il Papa ha ricordato, all'Angelus domenicale, monsignor Wilhelm Emil Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone, morto improvvisamente, colpito da infarto nella serata di sabato 16 agosto. Aveva sessantotto anni.
Le esequie saranno celebrate giovedì 21 alle ore 15 nel duomo di Bressanone: in quella stessa chiesa il vescovo Egger aveva accompagnato il Papa in occasione dell'incontro con i sacerdoti della diocesi, il 6 agosto scorso, durante il periodo di vacanza che Benedetto XVI ha trascorso proprio a Bressanone.
Don Josef Matzneller, amministratore diocesano e vicario generale per i fedeli di lingua tedesca, rende note a "L'Osservatore Romano" le circostanze della morte di monsignor Egger: "Dal momento che il vescovo non arrivava a cena, la sua perpetua è andata a cercarlo e lo ha trovato senza sensi. Così la perpetua ha subito avvisato il pronto soccorso. Il medico è arrivato immediatamente, ma ormai non c'era più nulla da fare. Il tentativo di rianimazione è durato circa tre quarti d'ora. Purtroppo tutto è stato inutile. Siamo tutti sconvolti per questa morte così improvvisa".
La scomparsa di monsignor Egger lascia anche un grande vuoto nell'assemblea sinodale del prossimo ottobre.
Era un esperto e appassionato biblista, autore di importanti pubblicazioni sul tema della parola di Dio: proprio per questa sua preparazione il Papa gli aveva affidato il ruolo chiave di segretario speciale del sinodo dei vescovi che, dal 5 al 26 ottobre, avrà appunto per tema: "La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa".
"È una grande perdita, ci mancheranno il suo contributo e la sua preparazione - dichiara a "L'Osservatore Romano" l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del sinodo dei vescovi -. Era una persona amabile, sensibile ai problemi del mondo attuale che sapeva leggere sempre alla luce della Bibbia. Era un innamorato della parola di Dio. È una consolazione pensare che comunque dal cielo egli parteciperà al sinodo in pienezza. Aveva attivamente partecipato alla redazione dell'Instrumentum laboris e la morte lo ha colto nel pieno del suo lavoro per il sinodo".
Monsignor Egger aveva accolto con gratitudine e umiltà la nomina a segretario speciale da parte del Papa.
Egli avrebbe avuto il compito - spiega monsignor Eterovic - "di coordinare il lavoro degli esperti e di curare la redazione delle proposizioni e di altri documenti che i padri sinodali saranno chiamati a votare. Si sarebbe inoltre occupato di approntare documenti, relazioni e di offrire spiegazioni e notizie a tutti coloro che lo richiedessero. Per svolgere un lavoro così complesso occorre un grande e autorevole specialista nella materia del sinodo e monsignor Egger certamente lo era".
In diocesi confermano che stava vivendo con entusiasmo questo tempo di preparazione all'assemblea sinodale. In più di un'occasione, e soprattutto nei colloqui personali, aveva condiviso con i sacerdoti e con i laici le proprie aspettative per il sinodo, invitando a pregare per la buona riuscita dei lavori.
La sua speranza - aveva affermato a gennaio in un'intervista a "L'Osservatore Romano" nel giorno della sua nomina a segretario speciale - era che il sinodo potesse aiutare la Chiesa "a divenire sempre più un grande gruppo biblico composto da uomini e donne che, sotto la guida del magistero, partecipino alla lettura orante per essere evangelizzati e per essere evangelizzatori".
Voleva che fossero coinvolti non solo vescovi e sacerdoti, ma il più alto numero possibile di persone e tra le categorie non dimenticava nessuno includendo anche "i professori e i poveri". Considerava il sinodo sulla parola di Dio "una grazia per far crescere la consapevolezza del grande dono che Dio ci dà con la rivelazione e la Bibbia come rivelazione attestata".
Fedele al suo stile di dialogo e di apertura alla convivenza, voleva imprimere al sinodo una spinta verso il dialogo con tutte le confessioni cristiane e le religioni, cercando così di cogliere i semi di verità presenti nei libri sacri delle altre religioni e presentando nel dialogo il mistero di Cristo unico salvatore. Del resto, aveva più volte rimarcato, il sinodo si svolge nell'anno europeo dedicato al dialogo interculturale e si inserisce nella problematica centrale del nostro tempo che è la comunicazione. "Dio desidera comunicare se stesso a noi - sono parole di monsignor Egger - e nel nostro mondo dalle molte parole la fede ci dice che abbiamo una parola con la maiuscola".
Un atteggiamento che aveva maturato anche come delegato per l'ecumenismo della Conferenza episcopale del Triveneto e come presidente della commissione per la revisione della Bibbia cattolica tedesca.
La sua pastorale in diocesi ha fatto centro come testimoniano, in queste ore, le tantissime persone che stanno rendendo omaggio al vescovo nella cattedrale di Bolzano dove la salma di monsignor Egger resterà esposta fino al pomeriggio di martedì quando verrà trasferita nella chiesa del seminario di Bressanone. Tra i primi ad accorrere il fratello Kurt, religioso cappuccino. Intanto a mezzogiorno di domenica le campane di tutte le chiese della diocesi hanno suonato per dieci minuti.
Unanime il cordoglio in Alto Adige. Il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, ha affermato: "È una gravissima perdita per la nostra terra, per la chiesa e per la comunità locale. È scomparso il pastore del dialogo e della convivenza. Era una personalità che ha lavorato sempre alla ricerca di ciò che unisce e non di ciò che divide, che ha fatto del senso dell'equilibrio e della convivenza i cardini della sua missione pastorale".
Il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, lo ha ricordato come "un grande pensatore che sapeva approfondire i problemi e lasciava sempre il segno. Era una persona capace di dare un grande contributo alla convivenza". Con gratitudine ne ha fatto memoria anche il presidente della regione trentina, Lorenzo Dellai. Tutti hanno messo in risalto soprattutto la sua capacità di costruire un clima di pacifica convivenza tra i tre gruppi linguistici - tedesco, italiano e ladino - presenti in Alto Adige.

(©L'Osservatore Romano - 18-19 agosto 2008)

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