19 agosto 2008
Immigrati, l'appello di Papa Ratzinger: "Fermiamo il nuovo razzismo". Il commento del card. Herranz (La Rocca)
Vedi anche:
Il Papa: "Contro il razzismo ci vuole accoglienza" (Tosatti). Interviste a Don Truglia (Amabile) ed a Marcello Pera (Rampino)
Benedetto XVI: "Sulle strade troppe vittime, morte indegna"
L'emozione di Benedetto XVI per la morte del vescovo Egger (Alto Adige)
Mons. Egger, gli ultimi giorni lieti insieme al Pontefice (Gasperina)
Georgia: Caritas internazionali si mobilitano dopo l'appello del Papa all'Angelus (Asca e Osservatore Romano)
La scomparsa di Mons. Egger: la biografia, le foto e le reazioni di chi lo conosceva bene (Corriere dell'Alto Adige)
Il monito del Papa contro il razzismo. Le precisazioni della Santa Sede ed il commento di Quagliariello (Il Mattino)
Il Sindaco di Castelgandolfo: "Felici che Mons. Georg Ratzinger abbia accettato la cittadinanza onoraria"
Il Papa ricorda Mons. Egger «Servo buono e fedele» (Adige)
L'improvvisa scomparsa di Mons. Egger, vescovo di Bolzano-Bressanone: lo speciale del blog
"Ecco la gioia che non si può taroccare, parola di Papa Benedetto" (Rondoni)
Card. Tettamanzi: "L'appello del Papa va messo in pratica" (Vecchi)
Razzismo, ma il Papa ha spiegato il Vangelo di Matteo (Velino)
Il Papa: "Davanti al triste spettacolo di tanta falsa gioia e di tanto angosciato dolore nel mondo, dobbiamo imparare da Maria a diventare segni di speranza" (Omelia nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria)
Miracolo (anzi no!): oggi i giornaloni aprono con le parole del Papa all'Angelus...peccato che siano state interpretate in chiave politica
Fra Joseph, direttore della Farmacia Vaticana: "Per me Benedetto XVI è un secondo padre, con lui si ragiona, ma sempre con allegria" (Mosca)
Il monito arriva dopo la polemica tra Famiglia Cristiana e governo. Ed è emergenza casa per gli immigrati
"C´è un nuovo razzismo"
Il Papa: i problemi sociali non giustificano la discriminazione
ROMA - Duro monito di Benedetto XVI contro il razzismo. Il Papa, da Castel Gandolfo, attacca le nuove forme di discriminazione ed avverte: «Spesso sono dovute a problemi economici e sociali ma non sono giustificabili». Intanto è emergenza casa per gli immigrati.
Immigrati, l'appello di Ratzinger: Fermiamo il nuovo razzismo
ORAZIO LA ROCCA
CITTà DEL VATICANO
«E' tempo ormai di fermare le nuove forme di razzismo e di intolleranza che vanno sempre più emergendo in tante parti del mondo».
Monito di papa Ratzinger contro «ogni forma di discriminazione razziale», lanciato ieri alla preghiera dell' Angelus recitata dalla residenza di Castel Gandolfo.
Prendendo lo spunto dalle domenicali letture bibliche, Benedetto XVI ha ricordato a cristiani, credenti, non credenti e uomini di buona volontà il dovere «primario» dell' aiuto per chi soffre, per chi vive nella povertà o è costretto a scappare da guerre, fame e malattie. Un dovere - ha puntualizzato - che non «ci può non interpellare», ad esempio, nei confronti dei tanti immigrati che cercano rifugio nei paesi dell' Occidente, a partire dall' Italia dove il Papa esercita la sua missione di primate.
E forse anche per questo è sembrato che Ratzinger - sebbene indirettamente - abbia voluto in qualche modo rilanciare i richiami fatti recentemente dal settimanale Famiglia Cristiana alla classe politica italiana, invitata ad essere più sensibile ai problemi degli ultimi, paventando persino pericoli di derive fasciste e razziali. Senza fare riferimento a situazioni specifiche, Ratzinger ha però ricordato che troppe volte ormai il popolo dei migranti è oggetto di discriminazioni inaccettabili. «Si tratta - ha detto - di manifestazioni preoccupanti, legate spesso a problemi sociali e economici, che tuttavia mai possono giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale. Serve, invece, una reciproca accoglienza da parte di tutti per chi soffre e vive nel disagio». Prendendo spunto dalle letture del profeta Isaia e dell' apostolo Paolo sull' accoglienza degli stranieri, il Papa ha sottolineato quanto sia importante «soprattutto nel nostro tempo, che ogni comunità cristiana approfondisca sempre più questa sua consapevolezza, al fine di aiutare anche la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione e ad organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano».
Da qui il pressante invito a «pregare Dio perchè dovunque cresca il rispetto per ogni persona, insieme alla responsabile consapevolezza che solo nella reciproca accoglienza di tutti è possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia e pace vera». Il Papa ha anche ricordato la recente guerra «lampo» conclusa nei giorni scorsi in Georgia e le tante vittime di incidenti stradali, invitando gli automobilisti «ad osservare una guida sicura e prudente». «Il Santo Padre, come ha sempre fatto, ha commentato il passo evangelico odierno, dove si parla della Cananea, una ebrea non accettata dal suo popolo. Non ha fatto nessun riferimento specifico legato all' attualità italiana», assicurano in segreteria di Stato, per evitare di inserire l' omelia papale di ieri nelle polemiche politiche esplose intorno al caso Famiglia Cristiana.
«Fa bene il Papa a ricordare al mondo la piaga del razzismo e della discriminazione razziale - avverte il cardinale Julian Herranz, presidente della commissione disciplinare della Santa Sede, secondo il quale «non si può tacere o far finta di niente di fronte alle tante, troppe manifestazioni di intolleranza che stanno emergendo in tante parti del mondo».
«La difesa della dignità umana, specialmente per chi vive nel bisogno e della povertà, è un dovere primario al di là di differenze politiche, sociali e religiose. I cristiani è bene che ne tengano sempre conto. Ed il Santo Padre ha fatto bene a ricordarlo», conclude Herranz.
© Copyright Repubblica, 18 agosto 2008 consultabile online anche qui.
La citazione
Il miracolo per la cananea così Gesù aiutò una straniera
L´episodio della donna Cananea al quale si è riferito ieri Ratzinger è nel Vangelo di Matteo. É il racconto dell´incontro tra Gesù e una pagana appartenente alla stirpe dei Cananei, popolo considerato straniero dagli ebrei della Terra Promessa. La donna si rivolge a Cristo, di cui non è seguace, per chiedergli di guarire sua figlia. E Gesù alla fine le dice: «Donna, grande è la tua fede, tua figlia è guarita», dimostrando così che per Dio non esistono stranieri o lontani.
© Copyright Repubblica, 18 agosto 2008 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento