20 agosto 2008

Security in Vaticano, largo ai giovani: il nuovo comandante delle Guardie Svizzere ha solo 36 anni (Giansoldati)


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Security in Vaticano, largo ai giovani

Guardie svizzere: il nuovo comandante ha 36 anni. E il capo dei gendarmi la metà del predecessore

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO - Con Papa Ratzinger largo ai giovani, almeno nel settore della security. Le redini delle Guardie Svizzere da ieri mattina sono passate nelle mani di un colonnello poco più che trentenne. Daniel Rudolf Anrig, finora comandante della polizia del Cantone di Glarona, pur avendo solo 36 primavere, è l’uomo scelto per il più piccolo ma più antico esercito del mondo. La nomina del comandante della Guardia Svizzera è frutto di una decisione comune tra le autorità elvetiche e la Santa Sede.
Anrig, un giovanottone sportivo e sempre sorridente, è stato immediatamente elevato al rango di colonnello; prenderà servizio a partire dal primo di dicembre, andando a sostituire il collega uscente Theodor Maeder, che lascia l’incarico per far ritorno in patria con la sua famiglia dopo sei anni di servizio. Una fisiologica turnazione, raccontano al di là del Tevere, che ancora una volta mostra la tendenza di Benedetto XVI a privilegiare - per questo delicatissimo settore - uomini poco più che quarantenni.
«Angeli custodi», come li chiama lui, di provata esperienza, ovviamente cattolicissimi, affidabili e di buon carattere, caratteristica, questa, che non guasta mai. Anrig lavorerà a fianco di un altro giovane militare, il comandante Domenico Giani, 44 anni festeggiati il 16 agosto, proveniente dalle fila degli ufficiali della Guardia di Finanza, promosso a capo della Gendarmeria da Benedetto XVI qualche mese dopo la sua elezione, al posto dell’ottuagenario commendatore Camillo Cibin, in forze da ben 43 anni filati.
Tra le 120 Guardie svizzere e i 180 Gendarmi non sempre però tutto fila d’amore e d’accordo, perchè la proverbiale rivalità tra «svizzeri» e «birri», secondo il gergo papalino, per certi versi è assimilabile alle dinamiche esistenti tra carabinieri e poliziotti. Niente di grave, ovviamente, certo è che la collaborazione tra i due corpi, in passato, specie durante le udienze o le cerimonie in basilica, è parsa più il frutto della ferrea disciplina militare che non di armonici rapporti interpersonali.
L’arrivo di comandanti giovanissimi ha coinciso con la forte modernizzazione del settore.
Per volere di Papa Ratzinger la sicurezza all’interno delle Mura Leonine è divenuta un imperativo categorico e, di conseguenza, l’intero apparato è stato notevolmente potenziato. Lo Stato pontificio coi suoi 476 abitanti pur essendo uno dei luoghi più tranquilli sulla terra, in realtà resta un potenziale obiettivo per i terroristi. A questo si aggiunge la preoccupazione di garantire la sicurezza ai milioni di turisti che ogni giorno affollano la basilica di San Pietro, i musei vaticani, il colonnato, la Sistina.
Sotto la direzione del comandante Giani la gendarmeria si è così dotata di un Gruppo di intervento rapido, in pratica un pugno di uomini paragonabili ai Nocs, pronti ad intervenire in caso di attacchi. A questo si è aggiunto il Nucleo antisabotaggio, formato da un gruppo di militari capaci di entrare in azione in presenza di attacchi nucleari o batteriologici. «Espleta attività investigativa attraverso l’analisi e il raccordo di numerosi canali e sistemi informativi, supportato da una efficiente organizzazione tecnico logistica, capace di intervernire nelle situazioni ad alto rischio» ha spiegato il comandante nell’unica intervista (ovviamente concessa all’Osservatore Romano).
Ogni centimetro quadrato dei 44 ettari è sorvegliato grazie ad un sofisticato sistema di videocamere collegate ad una sala operativa di ultima generazione, affidata alla Gendarmeria. Corsi di specializzazione, sia in Italia che all’estero, strumenti avanzatissimi, solida formazione e dura selezione degli uomini. E chi non passa i test psicoattitudinali viene escluso sia dalla gendarmeria che dalle Guardie Svizzere. Papa Ratzinger i suoi soldati li vuole giovani, molto devoti ma coi nervi d’acciaio.

© Copyright Il Messaggero, 20 agosto 2008 consultabile online anche qui.

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