21 giugno 2007

Ecco un esempio di mutilazione di San Francesco


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MARCO POLITI

San Francesco intriga sempre. Troppo complesso per essere ridotto a un santino. Durante la visita ad Assisi papa Ratzinger ha invitato i frati a non permettere che subisca una sorta di "mutilazione", magari facendone un´icona del pacifismo, dell´ecologismo o del dialogo. Il vero san Francesco, ha spiegato, è soprattutto innamorato di Cristo e si spende per ridare energie alla Chiesa.
Ma sono solo di oggi le deformazioni della figura del santo? Chiara Frugoni, grande studiosa del Medio Evo e autrice di libri affascinanti su Francesco e Chiara d´Assisi, sorride: «La prima mutilazione la troviamo già negli affreschi della Basilica ad Assisi. Comincia da lì il ridimensionamento di Francesco».

Tracce di un tentativo di aggiustare la personalità di san Francesco?

«Negli affreschi Francesco predica agli uccelli, ma sant´Antonio è raffigurato mentre predica ai frati. Eppure Francesco ha passato la vita predicando».

Significa?

«Che sant´Antonio era un uomo colto, non poneva problemi».

Francesco, invece, crea contraddizioni alla Chiesa?

«Il Papa sembra normalizzarne la figura, sottolineando il suo rapporto con la Chiesa. Ma Francesco, seppure ha condotto una vita in obbedienza alla Chiesa, fu sempre molto autonomo».

Quali furono i punti di forte differenza?

«Francesco non volle mai farsi prete. Quando discute nel 1219 di una regola con il capitolo dei frati, dichiara che non vuole né la regola di Benedetto né di Agostino né di Bernardo, manifestando l´intenzione di seguire la strada che vuole Dio. Nel Testamento sottolinea: "Quando Dio mi donò dei frati, nessuno mi mostrava cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. E io queste parole feci scrivere e il Signor Papa me le confermò". Insomma, Dio lo ha mandato nel mondo, nel solco della Chiesa, per far rivivere il vangelo che tutti avevano dimenticato».

Si avverte un profumo di contestazione.

«Non ha mai fatto nulla di non ortodosso e nulla mai contro la Chiesa. Ma il suo esempio si è assolutamente discostato dalle norme della Chiesa del suo tempo».

Dove sta la divaricazione tra il Poverello e l´istituzione ecclesiastica medievale?

«La Chiesa del tempo aiuta i poveri, ma non rinuncia ai suoi privilegi di gruppo strutturato. Francesco fa il salto: si mette fra i poveri e diventa povero come loro. Non c´è una veste riconosciuta per i suoi fraticellli, vestono in tutti i modi con gli abiti degli emarginati. Francesco vuole che i frati si mantengano con il lavoro delle proprie mani. Chiedere elemosina ai poveri – dice chiaramente – è rubare ai poveri. In seguito assisteremo, invece, all´evoluzione dei frati in Ordine mendicante».

Altri segni di discordanza?

«Non si occupa solo dei lebbrosi, abita con i lebbrosi. E dobbiamo sapere che per l´epoca la malattia è segno di peccato o chi ne è colpito discende da genitori peccatori. Inoltre per Francesco i frati non devono avere case in muratura e nemmeno tenere cibo per il giorno dopo».

La storia ha poi preso una direzione ben diversa.

«Aggiungerei anche la sua relazione con le donne, che stimava intellettualmente e con cui aveva un rapporto cristianamente libero. Pensiamo alla matrona romana che gli porta i biscotti e sono quelli che mangia sul letto di morte. Gli era estranea ogni idea misogina. Quando parla di Adamo ed Eva, non cita il ruolo tradizionale della donna tentatrice».

Come mai anche oggi, al di là dei quadretti edificanti su fratello Sole o fratello Lupo, Francesco riesce ad esercitare un forte potere di attrazione sui contemporanei e specie sui giovani?

«Per la sua capacità di mettersi dalla parte degli altri. Capire senza giudicare o punire. C´è in lui un concetto straordinario: prima recuperare la dignità del corpo e poi parlare di Dio».

Ci sono esempi concreti?

«C´era un lebbroso molto malato, così dice il racconto, che imprecava sempre contro i frati. Allora si rivolgono a Francesco. E il santo passa le mani sul suo corpo e poi gli parla di Dio. Un atteggiamento molto significativo, per niente predicatorio in senso ecclesiastico. E ancora, l´episodio dei ladroni. Ai frati, che li vogliono convertire, il santo chiede: perché sono ladroni? Quali necessità li ha spinti? Poi esorta i frati ad andare da loro, chiamandoli "Signori ladroni", offrendo loro buon pane e vino. E il giorno dopo tornino con cacio e uova. Quando saranno "rinfrancati", allora parlino loro di Dio».

Papa Ratzinger ad Assisi ha lanciato una frecciata ai fautori del dialogo interreligioso, ribadendo che non significa indifferentismo né attenuazione dell´annuncio cristiano.

«Chiaro che Francesco parla di Dio, ma il suo atteggiamento è l´opposto del proselitismo. Nella Regola non bollata del 1221 (cioè, poi non approvata dalla Santa Sede) Francesco parla così dei frati che vanno tra i Saraceni, tra i musulmani. Possono andare in due modi, afferma. Possono vivere senza provocare "né liti né dispute". Il che significa non un´azione missionaria, ma dare testimonianza attraverso l´esempio. Poi, aggiunge, se vedono che "piace a Dio", allora possono parlare di Dio. Un approccio straordinario in un tempo cui la Chiesa durante le messe raccoglie soldi per le crociate e papa Innocenzo III definisce i musulmani cani infedeli».

La normalizzazione vale anche per la figura di Chiara?

«Benedetto XVI dalle clarisse di Assisi ha lodato la dimensione contemplativa ed è ciò che risulta dalla bolla di canonizzazione di Alessandro IV. Però contraddice quanto Chiara voleva. Lei non era per la clausura, voleva che le monache lavorassero. E attribuiva grande valore alla libertà di coscienza».

Repubblica, 21 giugno 2007

Chi e' Chiara Frugoni

Chiara Frugoni Nata a Pisa, figlia del grande medievista Arsenio Frugoni, ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Attualmente insegna Storia medievale all'Università di Roma II e collabora a La Repubblica e al Manifesto. Ha dedicato importanti studi alla figura di Francesco d'Assisi e all'iconografia medievale. Tra le sue ultime opere: Mille e non più mille. Viaggio tra le paure di fine millennio con Georges Duby (1999), Due papi per un giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo (2000), e Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali, (2001).

Le note biografiche sono ovviamente una mia ricerca :-)

Ecco un esempio di mutilazione di Francesco: egli non era cio' dice la Chiesa. Era un pacifista, un ecologista e un ribelle. Egli contestava la Chiesa, era era, ovviamente, un pericolo per le istituzioni ecclesiastiche.
Persino gli affreschi di Assisi mentono!
Chi non mente? Ma non e' chiaro? Chiara Frugoni, Lidia Menapace, Rivera e tutti coloro che hanno ridotto Francesco ad un santito da tirare fuori ogni volta che si deve contestare la Chiesa.
Non e' proprio cosi'...
E' vero che Francesco non era presbitero, pero' era diacono. Come mai la nostra amica Frugoni ha omesso questo, piccolo, forse per lei insignificante, particolare?
Non si comprende Francesco se non alla luce di Cristo e della Chiesa.
Presentare il Santo di Assisi come una sorta di fondatore di una Chiesa alternativa e' sbagliato non solo sul piano religioso ma anche su quello storico
.
Raffaella

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah...mi vengono in mente tante cose che ho letto, le più disparate,su Papi, Santi, predicatori, su Cristo stesso...
Diceva bene Ratzinger:ognuno specchia nell'immagine che descrive di Gesù(e in questo caso potremmo metterci anche San Francesco)le proprie idee, la propria impostazione ideologica.
Il risultato è che questi presunti teologi (o semplici giornalisti) ci propongono migliaia di Gesù diversi...ciascuno poco credibile:c'è il Gesù di Augias, il Gesù di Ermanno Olmi,il Gesù di Scalfari...e così via.
Per fortuna ci sono rimasti gli scritti di San Francesco, che valgono molto più di tutte queste immaginette artificiose che gli intellettuali ci propinano.
Grazie Francesco di essere esistito...prega per noi tutti.
Federico

francesco ha detto...

non sono molto d'accordo col leggere questa visione di francesco come "mutilata"
mette in luce alcuni aspetti innegabili dell'esperienza del santo d'assisi come il non essere totalmente adeguato alla chiesa del so tempo e il vivere una libertà che lo fa rassomigliare ai pazzi per dio della tradizione orientale
il papa aveva di mira le banalizzazioni di san francesco e non le letture di questo tipo, penso
francesco

PS il mito di un'immagine non "inquinata" è appunto un mito... anche il gesù di ratzinger non è il vero gesù ma una sua immagine... è solo la fides che non si ferma all'enunciabile (come fa ogni teologia... anche quella del papa!), ma raggiunge la realtà creduta (è per questo che la vita di fede è l'unico "titolo" per la salvezza)

Luisa ha detto...

È veramente incredibile il numero sempre crescente di questi non credenti , atei, che sanno meglio del Papa chi è Gesù, che molto generosamente ci suggeriscono, a noi poveri cattolici ,in chi o cosa credere e come farlo.
Il peggio è che il livello di ignoranza di un gran numero di cattolici è tale,che questi dottoroni hanno facile presa su cervelli astinenti e avidi di conoscenza rapide, riduttrici,se possibile semplificate al punto di essere svuotate della loro essenza, e anche con un tantinetto di sensazionalismo o mistero!
Il Papa ci sta prendendo tutti per mano, con infinita pazienza , con la sua chiarezza e semplicità. Il suo pensiero arriva diritto ai nostri cuori e ai nostri cervelli!
La sua semplicità non è ,al contrario di quella dei dottoroni, semplificatrice e banalizzante, ma va al cuore, all`essenza del cristianesimo.
Grazie Santo Padre !

Anonimo ha detto...

Ok Francesco...ma non dimenticare la Ratio.
I vari Gesù individuati da intellettuali e teologi alla fine cadono sempre in qualche contraddizione..perchè l'uomo Gesù(come l'uomo Francesco)è assai più complesso e sfaccettato di come si cerca di rappresentarlo.
L'operazione del libro Gesù di Nazaret mi sembra vada proprio in questa direzione:riassumere duemila anni di interpretazione delle Scritture per presentare quello che è il Gesù razionalmente più credibile...ovvero il Gesù della fede, il Gesù della Chiesa, il Gesù del Catechismo, il Gesù della tradizione dogmatica.
Credo che Ratzinger volesse dire proprio questo..anche a proposito di San Francesco...non trovi?
Federico

francesco ha detto...

d'accordissimo federico
ma resta sempre uno scarto tra il reale che è insondabile, non - esauribile
e il detto, lo spiegato che tende alla totalità del reale ma non può mai esaurirlo...
come dire... il gesù di benedetto xvi sarà il più "fedele" di cui abbiamo letto - ma mai come quello dei vangeli!!! - ma è comunque una pallida immagine rispetto al gesù vivo e vero
francesco

Anonimo ha detto...

Scusate la domanda:io la trasmissione non l'ho vista, ma mi dicono che ieri sera ad Annozero da Santoro c'era Dario Fo che ancora è tornato sulla questione:
il San Francesco che conosciamo noi è diverso dal San Francesco che ci vuole presentare il pontefice...il nostro è quello "giusto",pacifista, ecologista e via così...
Scusate ma mi scappa un po' da ridere...siamo diventati un popolo di esegeti.
Buona giornata a tutti.
Federico

Anonimo ha detto...

Ciao Federico, peccato non avere visto Annozero! Chissa' quanta cultura e lezioni di teologia ci siamo persi :-)
Certo che ci vuole un bel coraggio ad andare in tv per affermare di saperne piu' del Pontefice su San Francesco.
Forse il premio nobel dovrebbe scendere dall'iperuranio e iniziare a leggere i testi autentici del Santo oltre che quelli del Papa...
Ridiamo :-))
Ciao

Luisa ha detto...

E ci stupiamo ancora?
Ci aspettavamo forse che Dario Fo dicesse altro?
Non ho visto l`emissione, ma è chiaro che se grazie a Papa Benedetto tagliamo l`erba sotto i piedi dei diversi pacifisti , e altri "isti" , dobbiamo aspettarci che si rivoltino!
Calpestiamo il terreno sul quale si sono mossi in tutta libertà durante troppi anni,impadronendosi della figura di san Francesco, mettendolo alla loro salsa, e servendoci il loro miscuglio di pace ,amore , natura e povertà.....contro la Chiesa ricca ,del potere e lontana dai poveri!
Penso purtroppo che i frati di Assisi con la loro indipendenza e certe delle loro iniziative hanno facilitato la manipolazione e lo sfruttamento di san Francesco da parte di coloro che hanno pure abusato e travisato lo spirito dell`iniziativa di papa Giovanni Paolo .
Le parole di Papa Benedetto erano urgenti e necessarie !

francesco ha detto...

conosco (e apprezzo) l'opera di dario fo su francesco e vi consiglio di vederla o di leggerla: ha un paio di perle di assoluta saggezza...
ha svolto un interessante lavoro di ricerca su fonti non agiografiche ed è una cosa pregevole... (non per niente è un premio nobel)
poi secondo me non c'è contrapposizione tra il francesco pacifista, ecologista, giusto ecc. e quello della chiesa... il papa ha giustamente detto che non si comprende appieno francesco restando a quell'immagine; solo in cristo si trova il suo pieno significato... ma mica ha negato quegli aspetti legati alla figura del santo di assisi...
certo è che ai suoi tempi francesco ha contestato radicalmente la chiesa - non era il solo tra l'altro - ma cercando di restare in comunione con essa: a giudizio di molti storici è questo che fa la differenza tra lui e i catari, i valdesi ecc...
francesco