21 giugno 2007

Religione e media, nuovo approccio?


Vedi anche:

Repubblica e radicali non cedono sui preti pedofili

SPECIALE: Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!

Benedetto, novello Atanasio?

Il Papa ad Assisi: la parola all'Osservatore romano




Grazie a Marco, che ci ha segnalato l'articolo, possiamo leggere questo intervento di Padre John Flynn sul rapporto fra religione e media.
Raffaella

La religione guadagna terreno nei media

Di Padre John Flynn, L.C.

ROMA, mercoledì, 20 giugno 2007 (ZENIT.org).- Nonostante l’ostilità di una parte dei media nei confronti della religione, i contenuti di natura religiosa si stanno affermando in numerosi settori. L’entusiasmo per i film con messaggi religiosi non mostra segni di cedimento, soprattutto se si pensa all’annuncio di una società di intrattenimento cristiana di voler costruire uno studio da 150 milioni di dollari (112 milioni di euro) da dedicare alla produzione di ciò che viene definito come “spiritainment”.

La “Good News Holdings”, nata circa un anno fa, ha in programma di stabilire nel Massachusetts questo studio multimediale, secondo quanto riportato dal Boston Globe il 6 giugno scorso. La società è giovane, ma ha già elaborato un buon numero di prodotti.

Uno dei primi è stato “FaithMobile”, un servizio di comunicazione di versi della Bibbia attraverso i messaggi sms. Un altro è “LightsTogether.com”, un portarle Internet dedicato ad offrire alle chiese strumenti per organizzare gruppi di preghiera e a favorire fidanzamenti cristiani.

Nel cinema è in lavorazione una produzione dal titolo “Christ the Lord: Out of Egypt”, che narra la storia di Gesù all’età di 7 anni. L’inizio delle riprese è previsto per questo autunno in Israele, con l’uscita nelle sale cinematografiche nel 2008.

Uno dei cofondatori di questa organizzazione è David Kirkpatrick, un ex presidente di Paramount Pictures. “Noi ci concentriamo sui prodotti che possano veicolare i valori e che possano collocarsi nell’ambito di tutte le piattaforme”, ha affermato al Boston Globe. La sua organizzazione, ha detto, è costituita da “persone che vogliono fare la differenza nella cultura”.

Nel sito Internet la società afferma di voler essere “leader mondiale dello spiritainment”. Spiritainment, spiega la pagina web, “è un contenuto che stimola la mente, cattura il cuore e rinfranca lo spirito”.

Secondo la “Good News Holdings”, il mercato dei prodotti cristiani a sfondo religioso è notevole. In aggiunta a film come “La Passione di Cristo”, che ha incassato 2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro) nel mondo, e “Narnia” con 750 milioni (560 milioni di euro), la musica cristiana ha guadagnato 720 milioni di dollari (537 milioni di euro) con le sue vendite del 2004.

In ottima salute

Non tutti i film a sfondo religioso ottengono successo, ma secondo un rapporto citato da un articolo apparso il 13 marzo sul sito Internet del Christian Post, questi film incassano di più dei film in cui vi sono scene di sesso e volgarità.

Secondo uno studio svolto da Ted Baehr, autore di “MovieGuide”, una guida che cataloga dal punto di vista cristiano i film usciti tra il 1998 e il 2006, le opere cinematografiche che hanno una forte connotazione cristiana incassano ovunque dalle due alle sette volte di più rispetto a quelli con scene di sesso e di nudo.

Questi risultati, ha osservato il Christian Post, si pongono in netto contrasto con il famoso detto che “il sesso vende”, il criterio da lungo tempo adottato dagli ambienti pubblicitari americani. “Agli esperti di Hollywood e ai pubblicitari di Madison Avenue piace raccontare alla stampa che il sesso, il nudo e le oscenità vendono più di ogni altra cosa”, ha affermato Baehr, “ma nulla è più lontano dalla realtà”.

Anche i libri cristiani stanno vendendo bene, secondo il San Francisco Chronicle del 23 aprile. La “HarperSanFrancisco”, che fino ad oggi si è dedicata a libri religiosi a contenuto non romanzesco, ha di recente inaugurato una collana di romanzi cristiani al femminile, intitolata “Avon Inspire”.

Secondo l’articolo, dal 2002 al 2005, le vendite librarie religiose sono aumentate da 588 milioni di dollari (438 milioni di euro), a 876 milioni di dollari (653 milioni di euro). Gli incassi dal febbraio del 2006 al febbraio di quest’anno mostrano che le vendite dei libri religiosi sono aumentate del 33% in un solo anno.

Il San Francisco Chronicle ha osservato che l’aumento delle vendite ha indotto alcune tra le maggiori case editrici, come Random House e Simon & Schuster, ad acquisire editori cristiani con sede non a New York.

Il boom della Bibbia

Anche le vendite della Bibbia stanno andando bene, secondo il Chicago Tribune del 4 giugno. Negli Stati Uniti vengono vendute circa 25 milioni di copie della Bibbia l’anno.

Uno dei maggiori editori è “Thomas Nelson Inc.”, una casa editrice cristiana, che ha raggiunto la quota del 36% nella vendita della Bibbia. “La gente ha ancora un fortissimo interesse in questo libro e vuole averne uno proprio”, ha affermato Wayne Hastings, che gestisce il settore biblico della Nelson.

Oltre alla Bibbia, la Nelson ha anche venduto quasi 50 milioni di copie di una serie religiosa scritta da Max Lucado, un ministro del Texas. Anche i libri sulla leadership, di John Maxwell, un altro religioso, hanno venduto circa 13 milioni di copie.

L’articolo cita dati della “Book Industry Study Group Inc.”, un’associazione di editori, secondo cui nel 2006 le vendite dei libri religiosi hanno raggiunto quota 6,4% rispetto a tutte le vendite librarie. Questo si traduce in una vendita di circa 2,4 miliardi di dollari (1,8 miliardi di euro) tra Bibbie e altri libri religiosi. Una cifra che risulta in aumento del 5,6% nel 2006. La più cospicua percentuale d’aumento di ogni categoria libraria.

Un elemento che contribuisce alle vendite è l’offerta della Bibbia in nuove forme. “Bardin and Marsee”, un piccolo editore di Birmingham, nell’Alabama, produce “The Outdoor Bible”, un Nuovo Testamento su fogli plastificati, integrabile anche all’equipaggiamento dei soldati.

L’editrice Nelson ha anche pubblicato testi della Bibbia sotto forma di riviste, destinate ad attrarre l’interesse degli adolescenti e denominate Biblezines. Una di queste riviste, intitolata Revolve, è orientata alle giovani lettrici, mentre un’altra, dal titolo Refuel, è destinata ai ragazzi.

Anche l’ambito radiofonico sta facendo registrare un boom dei contenuti religiosi, secondo quanto riportato dal settimanale National Catholic Register il 3 giugno scorso. L’articolo, incentrato sulle emittenti cattoliche, ha osservato che sebbene queste si collochino dietro quelle protestanti, il loro numero sta gradualmente aumentando.

Nel mese di ottobre i cattolici avranno un’occasione inedita di moltiplicare il numero delle stazioni radiofoniche nel Paese, poiché la Federal Communications Commission aprirà una nuova finestra per la costituzione di nuove emittenti radiofoniche educative non commerciali.

Steve Gajdosik, presidente di Charleston, l’associazione radiofonica cattolica della Carolina del Sud, ha riferito al Register che vi sono attualmente circa 150 strutture cattoliche radiofoniche negli Stati Uniti. Lo scorso anno sono state aperte 21 nuove emittenti.

Questo numero potrebbe aumentare notevolmente nel prossimo futuro, grazie alle nuove licenze che la Federal Communications Commission potrebbe rilasciare per le emittenti radiofoniche educative non commerciali.

Queste nuove stazioni avranno bisogno di contenuti e la Catholic Radio International è stata fondata da Jeff Gardner e Tom Szyszkiewicz proprio a questo proposito. Ai primi di maggio, Catholic Radio International ha lanciato tre programmi mettendoli a disposizione su Internet per le stazioni radiofoniche. “Stiamo cercando di migliorare la qualità dei programmi radiofonici cattolici”, ha detto Szyszkiewicz.

Internet ha aperto nuove possibilità, ha osservato Gardner. “È un grande livellatore sociale e dà la possibilità di comunicare con il pubblico a livelli economici mai visti”, ha affermato.

La luce di Cristo

Il 9 marzo, Benedetto XVI ha invitato i partecipanti all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali a fare molta attenzione al ruolo dei media nel plasmare la cultura. “Indubbiamente, le varie componenti dei mezzi di comunicazione sociale hanno apportato grande beneficio alla civiltà”, ha osservato il Pontefice. “Questi contributi al bene comune meritano un plauso e vanno incoraggiati”.

È altrettanto evidente, ha proseguito il Papa, che molto di ciò che viene trasmesso nelle case di milioni di famiglie è distruttivo. A tale riguardo il Papa ha invitato ad orientare la luce della verità di Cristo su queste realtà.

“Potenziamo i nostri sforzi volti a incoraggiare tutti a mettere la lucerna sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa, a scuola, e nella società”, ha esortato. Un compito di cui si sta facendo carico un numero sempre maggiore di cristiani impegnati nel mondo dei media.

Zenit

Nessun commento: