20 giugno 2007

Benedetto, novello Atanasio?


Cari amici, oggi abbiamo avuto modo di ascoltare (o di leggere) la bellissima catechesi del Santo Padre su Sant'Atanasio, uno dei Padri della Chiesa piu' importanti e venerati.
In molti, credo, abbiamo avuto la sensazione che Benedetto XVI parlasse del grande Padre, ma che alcune caratteristiche di Atanasio fossero applicabili anche alla persona stessa del Papa.
Non sono certamente un'esperta di teologia ne' di storia della Chiesa, tuttavia non posso non notare certe analogie.
Entrambi (Atanasio e Papa Benedetto) sono teologi, entrambi sono Vescovi (hanno quindi "rinunciato" alla loro primitiva passione per farsi "successori degli Apostoli"), entrambi sono stati, e sono, molto osteggiati, entrambi sono appassionati teologi dell'Incarnazione del Logos.
Ecco il punto.
Atanasio combatte' contro l'arianesimo che proponeva un visione di Cristo come essere "medio" fra Dio e l'uomo, facendo venire meno cosi' la divinita' del Figlio di Dio.
Benedetto combatte, oggi, contro la "mutilazione" di Cristo, contro il tentativo di fare del Salvatore una sorta di "rivoluzionario" ("Gesu' di Nazaret"), magari ridotto a uomo speciale, magari un profeta, ma che poco o nulla ha a che vedere con il mistero della Resurrezione, con l'essersi fatto carne ed essere venuto ad abitare in mezzo a noi.
Anche durante il viaggio ad Assisi , il Papa ha precisato che non esiste Francesco senza Cristo, che il Santo di Assisi viene mutilato se ridotto a semplice pacifista, ecologista o a ribelle nei confronti della gerarchia.
Atanasio si oppose con tutte le sue forze, anche in modo molto duro ed intransigente, all'eresia di Ario che snaturava Cristo affermando che il Logos non era vero Dio.
Quante volte, anche oggi, ci scontriamo con interpretazioni arbitrarie del messaggio di Cristo? Quante volte soloni, che pretendono di avere la verita' in tasca e la scienza infusa, pretendono di conoscere ed interpretare la parola di Dio meglio della Chiesa e del Papa?
Quante volte sentiamo o leggiamo novelli sedicenti e falsi profeti affermare che la Chiesa dice una cosa, ma che in realta' Cristo non intendeva affermare quel dato principio? Quante volte sentiamo anche da chi si ritiene intelligente la famosa frase: "Gesu' si', Chiesa no"?
Oppure: "Io sono per la Chiesa di San Francesco!".
Abbiamo sentito ques'ultima ingenuita' in occasione del concerto del 1° maggio...
Si'...ingenuita'...che cos'e' la Chiesa di Francesco se non la Chiesa di Cristo? San Francesco amava la Chiesa, rispettava il Vescovo Guido, aveva un affetto profondo per il Papa.
Scindere Francesco dalla Chiesa e', quindi, assurdo cosi' come tentare di scindere lo stesso Salvatore da quella Chiesa che Egli stesso ha edificato, partendo dalla prima pietra, quel Simone, figlio di Giona, primo Vicario di Cristo.
Atanasio fu osteggiato, attaccato, probabilmente vilipeso, perche' difendeva l'autentica fede. Egli fu un vero testimone, un vero maestro.
In esilio, Atanasio conobbe Sant'Antonio Abate del quale scrisse la biografia, l'opera piu' conosciuta del Padre della Chiesa.
Che cosa ci insegna Antonio attraverso Atanasio?
Che cosa ci consegna un umile eremita (Antonio), che viveva confinato fra i monti, la cui fama pero' si diffuse rapidamente ovunque? Innanzitutto la santita', poi l'esempio ed infine la grande umilta' di lasciare tutto per seguire Dio.
Quanti Antonio conosciamo anche oggi? Molti, forse piu' di quanti immaginiamo.
La missione di Papa Ratzinger e' molto simile a quella di Atanasio: far conoscere gli esempi di santita', difendere la fede pura, che non scende a compromessi e che non si mischia con loschi piani politici.
Anche Benedetto XVI e' molto attaccato dagli uomini del suo tempo, ma io sono convinta che la semina che sta gettando nel "campo della Chiesa" dara' frutti straordinari e incredibilmente resistenti.
Per questo, facendo una forzatura, potremmo considerare il Papa come un novello Atanasio
:-)
Raffaella

3 commenti:

francesco ha detto...

si raffaella un po' una forzatura...
perché i tempi di oggi sono molto diversi da quelli di atanasio e questa presunta fronda all'interno della chiesa è una frattura artificiosa e non reale come quella dell'arianesimo...
allora la questione era la retta fede, oggi semmai è il modo di essere cristiani su cui nella chiesa c'è stata sempre una legittima - e provvidenziale - pluralità (per questo non sono molto d'accordo su quello che sembra essere stato l'atteggiamento di mons. caffarra verso alcuni politici cattolici)...
il problema è di chi vorrebbe appiattire la chiesa in un'obbedienza estremizzante, chi vorrebbe la chiesa come un esercito in cui tutti sono allineati e coperti...
il bello del family day è stato il convergere di modi diversi di vivere l'unico ideale della famiglia, mentre il brutto dei diversi pride è il convergere di tutti uguali nel fare la voce grossa: tentazione presente anche nella chiesa...
quello che invece mi colpisce nella rilettura bxvi di atanasio il grande è l'importanza della vita antonii, il presentare come possibile e doveroso un modello di totale dedizione a dio...
un vero scandalo nella società e nella chiesa di oggi: se ti doni per gli altri va bene, ma se ti doni a dio no!!!
è invece: com'è necessario... senza dono a dio non ci si può donare davvero agli altri...
quello che ha fatto atanasio con antonio (anche nel presentare alla chiesa un modello alternativo di vita cristiana) è quello che proprio benedetto va fasendo con agostino, francesco e altri che seguiranno senza dubbio
francesco

Anonimo ha detto...

Bella questa tua riflessione! Sono convinto che la Verità col tempo avrà la meglio. La Verità sarà forse dolorosa ma alla fine salutare per tutti. Ci vorrà tanto tempo ma i frutti saranno sicuramente maggiori. Marco

Anonimo ha detto...

Grazie Francesco e Marco per il vostro contributo :-)
Mi piacerebbe che anche Benedetto ottenesse il "titolo" di Padre della Chiesa. Il suo lavoro non e' dissimile, come abbiamo detto, da quello di Atanasio, anche se effettivamente i tempi sono diversi.
Ciao
Raffaella