25 gennaio 2008

Messaggio del Papa ai media: i commenti di "Repubblica" e "Corriere"


Vedi anche:

Il dialogo alla prova delle sfide del secolarismo (Osservatore Romano)

BASILICA DI SAN PAOLO GREMITA. PAPA ACCOLTO DA APPLAUSI DEI FEDELI

Mons. Plotti critica gli striscioni in piazza San Pietro. La risposta del leader del RnS (Rodari per "Il Riformista")

“Protagonismo” e “manipolazione”, i rischi della Tv italiana. Il commento del messaggio del Papa (Zenit)

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Il Codice di Diritto Canonico compie venticinque anni: lo speciale dell'Osservatore Romano [1]

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Il Codice di diritto canonico contiene le norme prodotte per il bene della persona e delle comunità nell’intero Corpo Mistico che è la santa Chiesa

Botturi: «Un codice info-etico contro le derive della surrealtà»

Il massmediologo Casetti: «Il Papa ci invita a servire l’uomo favorendo la libertà di pensiero»

La voce della fede e la tv amorale (Stefano Mannucci per "Il Tempo")

L'allarme del Papa nella giornata mondiale delle comunicazioni sociali (Tosatti per "La Stampa")

Il Papa: "Su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per "creare" gli eventi stessi"

Messaggio del Papa sui media: il commento di Rodolfo Lorenzoni per "Il Tempo"

«I mass-media spesso impongono distorti modelli di vita» ("Eco di Bergamo" e "Il Giornale")

APPELLO DEL PAPA AI MEDIA: SERVIZI DI SKY

Il Papa inaugura l'info-etica (Gazzetta del sud)

Corradino Mineo e Pannella, su raitre, attaccano il Papa, ovviamente senza contraddittorio

Il Papa invoca una info-etica internazionale (Elisa Pinna per "La Gazzetta del sud")

Rosso "malpela" i giornali: "Cattolici utili? Sale, anche se brucia"

Lettera del Papa ai romani: reagite al degrado delle scuole (Accattoli per il Corriere)

Giuliano Ferrara polemizza duramente con Mons. Plotti per l'intervista dell'arcivescovo a "La Stampa"

Mons. Plotti, arcivescovo di Pisa: "La Chiesa sbaglia a seguire i teocon" (Galeazzi per "La Stampa")

Joseph Ratzinger: "Paolo riteneva che un un apostolo non dovesse preoccuparsi di avere l’opinione pubblica dalla sua parte. No, egli voleva scuotere le coscienze!"

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

"Media, troppa violenza e pubblicità"

Attacco del Papa a televisioni e giornali: "Ci vuole una info-etica"

"Dovrebbero servire il bene comune, rischiano la sottomissione agli interessi del potere dominante"

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - «Volgarità, violenza, trasgressione, pubblicità ossessiva, modelli di vita distorti e fuorvianti, manipolazioni ideologiche»; ma anche rincorsa affannosa di audience col solo scopo di «catturare» fette sempre più consistenti di pubblico per esclusivi interessi commerciali. Ecco i moderni mali che gravano sui mass media, a partire dalle reti televisivi pubbliche e private, secondo una severa analisi fatta ieri da papa Ratzinger nel messaggio inviato ai cattolici di tutto il mondo in occasione della Giornata delle comunicazioni sociali che quest´anno la Chiesa dedica al tema: "I mezzi di comunicazione al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la verità per condividerla".
E la «verità» individuata dal papa è a dir poco drammatica, un vero e proprio grido d´allarme contro un sistema radiotelevisivo che, a parere di Ratzinger, rischia di travolgere l´umanità da «possibilità abissali di male». Quasi un tradimento del ruolo originario dei media ai quali Benedetto XVI non esita a riconoscere il merito di essere stati un tempo «veicoli di cultura e di intrattenimento familiare», ma che oggi corrono il serio «rischio di trasformarsi in sistemi volti a sottomettere l´uomo a logiche dettati dagli interessi dominanti del momento». I sistemi televisivi e la stampa in generale secondo il pontefice «possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale», ma la realtà additata da Ratzinger è del tutto diversa perché c´è il «serio rischio» che i mass media «si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l´uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento. E´ il caso di una comunicazione usata per fini ideologici o per la collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva. Con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale». «Inoltre, per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience - ammonisce il Papa - a volte non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza. Vi è infine la possibilità che, attraverso i media, vengano proposti e sostenuti modelli di sviluppo che aumentano anzichè ridurre il divario tecnologico tra i paesi ricchi e quelli poveri». «L´umanità - osserva Ratzinger - si trova oggi di fronte a un bivio. Anche per i media vale quanto ho scritto nell´Enciclica Spe salvi circa l´ambiguità del progresso, che offre inedite possibilità per il bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male che prima non esistevano».
Tra i primi a fare proprio il monito papale Mario Adinolfi (An), presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai: «Ora Rai e Mediaset aprano una riflessione comune sulle parole del Pontefice in merito al rischio che alla società può derivare da una programmazione scadente, volgare e nichilista, ed affrontino con serietà e lungimiranza il tema della tv di qualità». Attenzione anche tra gli addetti ai lavori, come Enrico Mentana, ex direttore del Tg5 e ora di Matrix che avverte: «Le parole del Papa si ascoltano, ci si riflette seriamente sopra, ma soprattutto non si commentano». «Il Papa solleva problemi reali, indiscutibili, però al Tg3 - controbatte il direttore Antonio Di Bella - da tempo siamo attenti a quello che mandiamo in onda, ad esempio abbiamo la percentuale più bassa di cronaca nera rispetto agli altri tg pubblici e privati, avendo come stella polare la forte caratterizzazione di servizio pubblico». Massimo Giletti, conduttore della fascia pomeridiana di Domenica In si dice, invece, «totalmente d´accordo con Benedetto XVI, che dimostra ancora una volta di essere un Papa dalle grandi qualità». Fuori dal coro, il fotografo Oliviero Toscani che sostiene, provocatoriamente, che «la pubblicità l´ha inventata la Chiesa: la Cappella Sistina che cosa è? Non è pubblicità, per di più ingannevole, perché nessuno mai ha provato l´esistenza di Dio, della Madonna, dei Cristi, dei paradisi, dell´inferno e del purgatorio?».

© Copyright Repubblica, 25 gennaio 2008


Il messaggio «Modelli distorti, pubblicità ossessiva». E Benedetto XVI spinge per la nascita dell'«info-etica»

Affondo del Papa sui media: spot e volgarità

Critica al «secolarismo occidentale, che è più subdolo di quello marxista»
Nella giornata delle comunicazioni sociali il Pontefice contro chi usa i media «per creare gli eventi»


Luigi Accattoli

CITTA' DEL VATICANO — Due affermazioni taglienti sono venute ieri dal Papa: una che ammonisce gli operatori dei media sulle «possibilità abissali di male» che insidiano il loro lavoro, tra «volgarità» e «manipolazione»; un'altra che bolla il «secolarismo occidentale » come «più subdolo di quello marxista». Del «secolarismo » ha parlato ai vescovi sloveni, dei media tratta nel messaggio per la «giornata delle comunicazioni sociali».
Per il Papa teologo oggi è necessaria una «info-etica» (termine in uso da un decennio nel dibattito sui media) così come «esiste la bio-etica». Dovrebbe occuparsi della trasgressione a fini di audience con il suo corteo di volgarità e violenza, della «manipolazione» delle coscienze e della realtà internazionale, della «comunicazione usata per fini ideologici» e della «collocazione di prodotti di consumo mediante una pubblicità ossessiva».
Secondo il Papa più che usati per «un corretto ruolo di informazione » capita che i media su «talune vicende» vengano «utilizzati per creare gli eventi stessi» e «non manca il rischio che essi si trasformino in sistemi volti a sottomettere l'uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento».
Benedetto XVI segnala che «con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale». E «per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience, a volte non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza».
Il messaggio del Papa ha provocato reazioni pro e contro. L'Auditel è ormai diventato il «solo dio» in cui credono le televisioni, lamenta Massimo Giletti conduttore di «Domenica In». L'Aiart, l'associazione dei telespettatori cattolici, parla di una «tv-spazzatura, portatrice di disvalori». Oliviero Toscani, autore di pubblicità provocatorie, contrattacca dicendo che «la pubblicità l'ha inventata la Chiesa che di danni ne ha fatti a bizzeffe». Dal presidente della Commissione di vigilanza Mario Landolfi viene la proposta che «Rai e Mediaset aprano una riflessione comune sulle parole del Papa in merito alle programmazioni scadenti, volgari e nichiliste».
«Il secolarismo di impronta occidentale — ha detto ieri Benedetto XVI ai sei vescovi della Slovenia — diverso e forse più subdolo di quello marxista, presenta segni che non possono non preoccuparci. Si pensi, ad esempio, alla ricerca sfrenata dei beni materiali, alla riduzione della natalità, e ancora al calo della pratica religiosa con una sensibile diminuzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata».
Sono i «segni» di crisi religiosa che si registrano nei Paesi usciti dal comunismo, com'è il caso della Slovenia, dove la «salute» della Chiesa cattolica appariva migliore sotto il vecchio regime. L'insidia «subdola » del capitalismo era stata segnalata più volte dal Papa polacco, che già nel 1990 visitando Praga — subito dopo la caduta del regime comunista — aveva invitato a «predisporre le opportune difese contro certi virus quali il secolarismo, l'indifferentismo, il consumismo edonistico».

© Copyright Corriere della sera, 25 gennaio 2008

1 commento:

euge ha detto...

e cosa c'è di strano in quello che dice il Santo Padre? basta farsi un giro sulle reti televisive per vedere la decadenza oscena della cultura; in qualsiasi spettacolo se così si vuole definire, non si ride se non si è volgari se non si offende quello o quell'altro per non parlare dei doppi e tripli sensi delle battute e quant'altro. La pubblicità propone fino alla nausea, dei modelli di vita o di famiglia inesistenti, illundendo che guarda che veramente la vita sia una corsa ad arricchirsi anche a dispetto di coloro che non hanno di che mangiare; promuovendo così, la superficialità, la pura apparenza senza contare che i valori che si possono e si devono trovare in una persona sono ben altri; per non parlare di tutti quei film che di istruttivo non hanno nulla all'infuori della violenza esasperata oppure del soprannaturale incomprensibile ed affascinante che non ha nulla a che vedere con la vera e nuda realtà. se il Papa tratta questo argomento fa bene e come sempre lo fa nella maniera più giusta e pacata e adesso non venite a parlarmi di anatemi lanciati sulla televisione e sui medi in generale.
Sarebbe ora che tutti noi che subiamo silenziosamente ingoiando spazzatura televisiva ad ogni ora ( visto che ai pochi programmi culturale è riservata la seconda o la tripla serata), reagissimo compatti contro tutto ciò che è portatrice di una falsa e distorta verità che con la verà realtà vissuta giorno dopo giorno, non ha nulla a che vedere.
Eugenia
- SEMPRE CON BENEDETTO XVI -