25 gennaio 2008

Il dialogo alla prova delle sfide del secolarismo (Osservatore Romano)


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Nuove frontiere nelle relazioni con il Consiglio ecumenico delle Chiese

Il dialogo alla prova delle sfide del secolarismo

Gosbert Byamungu
Pontificio Consiglio
per la Promozione dell'Unità dei Cristiani

Da oltre quarant'anni, l'obiettivo delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) è la ricomposizione dell'unità visibile dei cristiani "affinché il mondo creda" (Giovanni 17, 21). Nel suo impegno a favore di questo imperativo del Vangelo, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Pcpuc) si è sforzato costantemente di attuare la vocazione ecumenica della Chiesa cattolica conducendo studi, allacciando dialoghi, sviluppando approcci metodologici e cercando di rafforzare relazioni fraterne. Grazie alla preghiera comune, all'azione sociale, alla missione e alla formazione ecumenica, la Chiesa cattolica, per il tramite del Pcpuc, continua a svolgere un ruolo importante nel movimento ecumenico, senza mai perdere di vista l'obiettivo dell'unità visibile.
In seguito all'Assemblea generale del Cec riunitasi a Porto Alegre, in Brasile, nel febbraio del 2006 è stato costituito un nuovo Gruppo misto di lavoro (Gml) comprendente diciotto membri, che fanno parte del Cec e del Pcpuc. Nella comune convinzione che le divisioni tra i cristiani siano uno scandalo davanti al mondo, data l'urgenza di annunciare il Vangelo, il Gml ha fin dall'inizio tentato di individuare possibili aree di cooperazione tra il Cec ed il Pcpuc nella vita concreta della Chiesa. Passando dalle parole ai fatti, i due organismi si sono impegnati a servire la verità nella carità attraverso un'autentica e viva testimonianza di fede.
Nei giorni 19 e 20 marzo 2007, il comitato esecutivo del Gml si è riunito presso l'Istituto ecumenico di Bossey allo scopo di mettere a punto un piano di azione per l'attuale mandato del Gml fino alla prossima Assemblea generale del Cec prevista per il 2013. La prima Plenaria del Gml è stata programmata dal 20 al 27 gennaio 2007 a Roma, per permettere ai nuovi membri di pregare insieme durante la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, il cui centenario ricorre proprio quest'anno. I sussidi per la Settimana di preghiera sono pubblicati congiuntamente dal Pcpuc e dalla Commissione Fede e Costituzione e rappresentano un segno visibile del fatto che i cristiani possono e devono pregare insieme per l'unità.
Oltre all'enfasi posta sulla dimensione spirituale, un altro compito del Gml è l'interpretazione delle principali correnti del pensiero e dell'azione in campo ecumenico nel mondo attuale. Tramite il Gml, il Cec e la Chiesa cattolica intendono affrontare insieme le nuove sfide del movimento ecumenico. Ad esempio, la questione del secolarismo e del relativismo, dell'indifferenza nei confronti dei valori religiosi e della testimonianza cristiana, spingono i due organismi a riflettere insieme sull'impatto che i cristiani possono avere sulla società. Questo sforzo comune richiede l'impiego di approcci metodologici innovativi nell'impegno davanti alle sfide del mondo moderno.
L'interesse maggiore nel 2007 è stato rivolto al modo più opportuno per raccogliere i frutti del dialogo ecumenico. Per promuovere una migliore recezione dei risultati, si è tentato di riscoprire, di riproporre e di valorizzare i grandi passi compiuti dal movimento ecumenico nel ventesimo secolo. La recezione dei valori comuni che sono stati individuati richiede un impegno coraggioso da parte del Cec e della Chiesa cattolica, affinché il loro servizio e la loro testimonianza possano indurre il mondo a credere. È, inoltre, necessaria una chiarezza di posizioni etiche per poter parlare di questioni morali alla coscienza cristiana con una voce unanime e inequivocabile. Nonostante le divergenze che continuano ad emergere, esse, nella maggior parte dei casi, non impediscono che vi sia una collaborazioni in molti campi.
Nella consapevolezza che la frammentazione della Chiesa continua ad indebolire il movimento ecumenico, il dibattito si concentra adesso sull'urgenza di passare da una mentalità di concorrenza e di opposizione ad un'epoca di cooperazione visibile. La volontà di lavorare insieme, sulla base di esperienze dirette e personali, ha caratterizzato il Continuation Committee on Ecumenism in the 21st century, che si è riunito dal 18 al 20 novembre 2007 presso l'Istituto ecumenico di Bossey. Lo scopo del Comitato è quello di individuare nuove configurazioni ecumeniche che possano rispondere efficacemente alle sfide del ventunesimo secolo. Poiché le varie Chiese interpretano l'obiettivo dell'unità in modo a volte diverso, è stata sottolineata la necessità di giungere a una maggiore chiarezza di intenti per rafforzare la missione ecumenica. Come parte di questa strategia, è stato promosso il Global Christian Forum (Gcf) quale "spazio ecumenico" che riunisca una più ampia famiglia di Chiese e di Comunioni ecclesiali, comprendente anche quelle che non hanno ancora partecipato alla ricerca dell'unità.
L'impegno ecumenico tende, in ultima analisi, verso un'efficace evangelizzazione. Gran parte degli sforzi compiuti nel 2007 dal Consiglio sulla Missione Mondiale e l'Evangelizzazione del Cec si sono concentrati sulla preparazione del processo chiamato Towards Edinburgh 2010, che segna il centenario della Prima Conferenza Mondiale sulla Missione tenutasi ad Edimburgo nel 1910, conferenza generalmente riconosciuta come l'inizio del movimento ecumenico moderno. È interessante notare che, seppure la Chiesa cattolica non vi avesse all'epoca partecipato, il paesaggio ecumenico, a distanza di cento anni, è talmente cambiato che nell'iniziativa sono adesso coinvolti sia il Pcpuc che l'arcidiocesi di saint Andrew. Scopo di questo progetto è individuare il modo di portare avanti la missione in maniera congiunta.
Nel 2007, la collaborazione con il Cec è continuata anche nel campo della formazione ecumenica. Un docente cattolico lavora tuttora presso l'Istituto ecumenico di Bossey, vicino a Ginevra. Nell'insegnare ermeneutica biblica a studenti provenienti da varie parti del mondo e da varie confessioni cristiane, egli apporta il suo contributo allo studio critico della Bibbia. Questo è un dono prezioso per il movimento ecumenico, poiché una chiara comprensione della Parola di Dio è fondamentale per un dialogo fruttuoso. Continuando ad appoggiare gli sforzi del Cec nel campo della formazione ecumenica, il Pcpuc ha ospitato quaranta studenti dell'Istituto ecumenico di Bossey che hanno compiuto un viaggio di studio a Roma dal 12 al 19 febbraio 2007 per conoscere più da vicino ed in maniera più personale le strutture della Chiesa cattolica. Oltre ad aver affrontato la questione della missione ecumenica della Chiesa cattolica, gli studenti e lo staff del Pcpuc hanno avuto uno scambio di opinioni sulle rispettive visioni dell'ecumenismo del ventunesimo secolo. L'incontro si è svolto in un'atmosfera positiva ed è stato molto apprezzato dagli studenti. Nello stesso spirito, un gruppo di tre stagiaires del Cec ha visitato Roma ed il Vaticano dal 15 al 21 ottobre 2007. Particolarmente significativa è stata l'udienza accordata dal Papa ai giovani. Incontri del genere, che hanno luogo ormai da anni, contribuiscono a risanare le ferite del passato ed impartiscono un nuovo slancio alle relazioni ecumeniche.
Una valutazione di ciò che sta avvenendo all'interno del movimento ecumenico rivela l'emergere di una crescente consapevolezza del fatto che l'attuale divisione del mondo cristiano non corrisponde alla volontà di Dio. Tale coscienza comporta per il Cec e per la Chiesa cattolica il compito di raccogliere i frutti della collaborazione e favorire la recezione dei risultati ecumenici al fine di progredire verso la ricomposizione dell'unità della Chiesa. In tal senso, è importante promuovere il dialogo ecumenico intra-ecclesiale e l' "ecumenismo di base". Il dibattito su questo aspetto è portato avanti in modo particolare dal Gml. Rimane la sfida di come affrontare in modo franco le spinose questioni ecclesiologiche che continuano ad essere un elemento di divisione all'interno della Chiesa.

©L'Osservatore Romano - 26 gennaio 2008)

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