25 gennaio 2008

“Protagonismo” e “manipolazione”, i rischi della Tv italiana. Il commento del messaggio del Papa (Zenit)


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“Protagonismo” e “manipolazione”, i rischi della Tv italiana

Il professor Francesco Casetti commenta il punto di vista del Papa sui media

Di Mirko Testa

ROMA/MILANO, giovedì, 24 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Il “protagonismo indiscriminato” e “la manipolazione delle coscienze” sono i due pericoli che minacciano il sistema televisivo italiano, sostiene il professor Francesco Casetti, docente ordinario di Filmologia presso l'Università Cattolica di Milano.
Nel condividere con ZENIT alcune riflessioni sul Messaggio scritto da Benedetto XVI in vista della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, Casetti ha affermato di aver “trovato in filigrana un forte richiamo, privo di natura polemica – perché in realtà il Papa vola più in alto e non ha nessuna intenzione di denunciare queste situazioni –, alla deriva della televisione generalista italiana”.

“Ogni tanto – ha detto – si ha il sospetto che la televisione pubblica sia un luogo per farsi belli in video oppure un megafono della propria azione politica: penso ai forum dei contenitori domenicali o ai vari talk show”.

“In queste dimensioni, leggo il rilievo di un protagonismo indiscriminato e di una manipolazione delle coscienze all'origine di due rischi del sistema televisivo italiano: il fatto che possa essere usato o ai fini del narcisismo individuale oppure ai fini della propaganda”.

Nel Messaggio incentrato sul tema “I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la verità per condividerla”, Benedetto XVI mette, infatti, in guardia sul rischio che i media“si trasformino [...] in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento”, come nel caso “di una comunicazione usata per fini ideologici”.
Profondo conoscitore dei media audiovisivi e membro di alcuni Consigli Scientifici di importanti istituzioni di ricerca, Casetti pone in risalto “due elementi forti” del documento.
“Da una parte – ha sottolineato – c'è una considerazione dei media come elementi costitutivi della nostra cultura e l'idea che la comunicazione non è la crosta della torta, ma la torta stessa; dall'altra, la dimensione che richiama al senso delle responsabilità e all'idea di servizio”, finalizzato alla persona e al bene comune.
Inoltre, ha continuato, “il documento mette in termini molto positivi, fianco a fianco, il senso del servizio con la libera circolazione delle idee e la comunicazione del pensiero”.

Commentando poi l'avvertimento rivolto dal Papa ai media a non cadere preda del “relativismo etico”, Casetti ha detto che questo è lo scenario che si profila “quando si ha il supermercato delle verità”.

Tuttavia, ha spiegato, “quando si parla con lo spirito di servizo e con il senso delle responsabilità la ricerca della verità appare come un elemento positivo e un percorso faticoso che comporta la circolazione delle proprie idee”.

Allo stesso tempo, “nel documento si realizza una grande apertura verso i media più innovativi ma anche più problematici come internet”.

Infine, ha concluso il professor Casetti, “il documento non precisa stili ma suggerisce un'etica della comunicazione, ovvero una info-etica, ed è un forte richiamo agli uomini di buona volontà”.

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