10 febbraio 2008

Con le meditazioni del card. Vanhoye, iniziano oggi in Vaticano gli Esercizi Spirituali per la Quaresima, al Papa e alla Curia Romana (R. V.)


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Con le meditazioni del cardinale Albert Vanhoye, iniziano oggi in Vaticano gli Esercizi Spirituali per la Quaresima, al Papa e alla Curia Romana: intervista con il porporato

Iniziano oggi gli Esercizi spirituali in Vaticano, al Papa e alla Curia romana. Le meditazioni quaresimali saranno proposte quest’anno dal cardinale gesuita Albert Vanhoye già segretario della Pontificia Commissione Biblica, sul tema “Accogliamo Cristo nostro Sommo Sacerdote”, ispirato alla Lettera agli Ebrei. Gli Esercizi iniziano alle ore 18.00 nella Cappella “Redemptoris Mater” del Palazzo Apostolico, con la celebrazione dei Vespri, la meditazione introduttiva sul tema “Dio ci ha parlato”, per concludersi sabato mattina 16 febbraio con l’ultima predica e la benedizione finale. In questi giorni, sono sospese tutte le udienze pontificie, compresa quella generale di mercoledì 13 febbraio. Intervistato da Giovanni Peduto, il cardinale Albert Vanhoye confida i sentimenti con i quali ha accolto la notizia che il Papa lo aveva scelto come predicatore degli Esercizi spirituali:

R. – Con grande sorpresa ed, essendo al servizio del Santo Padre, ho accettato con semplicità e con fiducia.

D. - Quale sarà il filo rosso delle sue meditazioni?

R. – Naturalmente sarà il sacerdozio di Cristo, Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza, secondo la Lettera agli Ebrei. Una dottrina molto profonda, molto densa e molto ricca.

D. - Come mantenere ferma la professione di fede, come invita a fare la Lettera agli Ebrei, che lei prende come punto di riferimento nelle sue meditazioni?

R. – Per mantenere ferma la professione di fede credo sia essenziale essere uniti al cuore sacerdotale di Cristo, perché senza questa unione tutto rimane superficiale e non può, quindi, resistere alle tante difficoltà del mondo moderno.

D. - Al centro delle sue meditazioni dunque c’è la Parola di Dio: ad ottobre si terrà il Sinodo su questo tema. Lei è stato segretario della Pontificia Commissione Biblica: come riportare la Sacra Scrittura nella vita quotidiana dei fedeli?

R. – Il mezzo principale è certamente la Liturgia. Bisogna, però, saper sfruttare la Liturgia. Dopo il Concilio viene proposto un insieme di testi molto ricchi. Bisogna aiutare i fedeli ad accogliere questi testi nella loro vita. Questo è possibile attraverso le omelie e l’aiuto di sussidi. In Francia ed in Italia, ad esempio, ci sono pubblicazioni che possono aiutare i fedeli a meditare i testi della Bibbia. Questo mi sembra essere lo strumento principale. Abbiamo po’ anche un mezzo, più ampio, che è rappresentato dalla Lectio Divina, così come il cardinale Martini ha proposto con grande successo. Certo che questo richiede un maggiore impegno ed una maggiore cultura religiosa.

D. - Dio ci parla: ma come distinguere questa Parola dalle tante parole nostre?

R. – E’ chiaro che ci vuole uno sforzo di discernimento. Dio ci parla anzitutto attraverso la sua Parola scritta, che è come se fosse una lettera rivolta a tutti noi. Lì è presente la Parola di Dio, che dobbiamo imparare ad accogliere nel migliore dei modi. Ma Dio ci parla anche in tante altre situazioni ed occasioni: può farlo anche attraverso gli spettacoli della natura, può farlo anche attraverso gli eventi. La cosa più importante è quella di riuscire ad essere attenti nel discernere la Parola di Dio.

D. - Il passo successivo all’ascolto è il metterla in pratica …

R. – Non direi che questo rappresenti il passo subito successivo. Direi che bisogna anzitutto riuscire ad approfondire la Parola di Dio. Gesù nel Vangelo ci dice che chi ascolta e poi non riflette, non riesce a portare a frutto e ad accogliere la Parola di Dio. E’ quindi necessario accogliere la Parola di Dio, riflettere la Parola di Dio, meditarla e farla diventare veramente profonda in noi. Soltanto allora si potrà praticare la Parola di Dio.

D. - Un augurio per questo cammino quaresimale …

R. – E’ un augurio per una grande fiducia nella grazia di Dio. Nel tempo della Quaresima il Signore propone un’abbondanza di grazie e, quindi, dobbiamo iniziare la Quaresima con grande fiducia, proprio perché il Signore ha preparato per noi grazie preziose e noi dobbiamo accoglierle in queste settimane di Quaresima che ci preparano e ci conducono all’unione con il cuore di Cristo nel Mistero Pasquale.

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