10 febbraio 2008

Achille Ratti (futuro Pio XI): "Hai bisogno di un lavoro fatto bene? Dallo a chi ne ha già molto"


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Achille Ratti prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano

Hai bisogno di un lavoro fatto bene? Dallo a chi ne ha già molto

Pio XI. Un Papa interessante. Questo il titolo del volume di Umberto Dell'Orto (Milano, San Paolo, pagine 100, euro 10) presentato sabato 9 durante un convegno tenuto nella casa Natale di Achille Ratti, a Desio. Pubblichiamo di seguito la prefazione.

di Cesare Pasini
Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana

Gli anniversari sono sempre una gradita occasione per celebrazioni e rievocazioni, ma anche per ulteriori ricerche di studio e per conseguenti, utili opere di divulgazione. L'anno appena finito ci ha offerto due anniversari insieme che riguardano Achille Ratti-Pio XI: i centocinquant'anni dalla sua nascita, avvenuta a Desio nel 1857, e i cento anni da quando divenne Prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano nel 1907.
L'autore di questo volume mette a nostra disposizione, in forma divulgativa, il frutto di una sua più ampia ricerca di studio su Achille Ratti. Vuole infatti renderci partecipi di quella che egli chiama una sua "scoperta" nei riguardi di questo Pontefice: di averlo cioè percepito come una figura che merita di essere conosciuta nella sua umanità, nella sua fisionomia e nella sua personalità ricca di sfaccettature e di attitudini. Con una sequenza di ventidue brevi capitoli, che si leggono speditamente, don Umberto Dell'Orto intende condurre il lettore in un itinerario che rivela la figura di questo studioso e pastore; in un ventitreesimo capitolo, l'ultimo, presenta invece gli studi utilizzati dandone una sobria valutazione, così che i lettori, interessati da quanto già scoperto possano personalmente approfondire le loro conoscenze servendosi dell'una o dell'altra di quelle pubblicazioni.
Dell'Orto espone i fatti con un taglio narrativo volutamente semplice, e si compiace pure di fornirci considerazioni e "attualizzazioni" in riferimento agli episodi raccontati e alle caratteristiche della personalità di Achille Ratti; cerca anche di ricostruire ambientazioni e collegamenti, come quando (nel capitolo XIX) riporta alcune "perle di saggezza" di Papa Ratti in merito al lavoro (vi troviamo fra l'altro la gustosa regola: "Hai bisogno di un lavoro fatto bene e fatto presto? Dallo a chi ne ha già molto; egli abituato a fare troverà tempo di fare anche questo, e, reso già abile dalla consuetudine, lo farà come dev'essere fatto"), e poi ricollega questa saggezza all'esperienza assimilata dal giovane Achille Ratti fra le botteghe artigiane e le piccole fabbriche e imprese della sua terra natale.
Anche la collera di Pio XI trova posto nel volumetto, ad esempio nel capitolo XX, dove si descrive la veemente reazione del Papa, che sembrava voler subitamente ritirare il Nunzio dalla Germania di Hitler, e il successivo ritorno alla calma a seguito di un intervento del Segretario di Stato Pacelli (con cui stava discutendo dell'argomento); dall'autore la vicenda viene gustosamente paragonata al ruggito poderoso di un leone, che si lascia però poi ammansire.
Provenendo dalla Biblioteca Ambrosiana e trovandomi ora alla Biblioteca Apostolica Vaticana ho anche due motivi immediati per apprezzare la pubblicazione, condividendo la cura e l'affetto per due istituzioni alle quali pure Achille Ratti fu legato per molti anni: egli infatti, come ricordano i capitoli V e IX, fu prima Dottore dell'Ambrosiana (dal 1888) poi Prefetto di questa istituzione, e infine Prefetto della Vaticana (dal 1914 al 1918).
In Ratti, ci assicura Nello Vian in un profilo vergato nel 1957 a cento anni dalla sua nascita, colpiva "il senso di umanità serbato tra i libri"; e in uno scritto di qualche anno successivo aggiungeva: "Era di parola sobria, ma non asciutta, e la insaporava di arguzia, conversando e scrivendo. Pensoso e riflessivo per sua natura, aveva tuttavia cordialità ambrosiana di tratto, e apertura all'amicizia". Sono parole che descrivono uno stile di rapporti e di vita.
Ma pure dall'Ambrosiana vogliamo raccogliere una voce. Questa viene da Francesco Novati, filologo presidente della Società Storica Lombarda e professore all'Accademia Scientifico-Letteraria di Milano. Novati fu in stretto legame con l'Ambrosiana, in particolare con Antonio Maria Ceriani, il Prefetto che aveva accolto Ratti in biblioteca e a cui Ratti era succeduto dopo la sua morte. Proprio Novati, non appena conosciuta la sua nomina a Prefetto, scriveva ad Achille Ratti queste parole: "Mi giunge stamane la gratissima notizia della Sua nomina a Prefetto dell'Ambrosiana. Che così dovesse avvenire era troppo naturale, perché possa fare argomento al più leggero moto di meraviglia; ma l'attesa di un fatto preveduto non può scemare però la compiacenza che il fatto stesso arreca quando, come nel caso presente, si tratta di collocare l'uomo adatto al posto adatto e di conservare una nobilissima tradizione. Gradisca dunque non le mie congratulazioni, che sarebbero oziose e per Lei così devoto alla memoria di un Maestro Estinto (Ceriani) inopportune, ma l'espressione della mia soddisfazione intensa e sincera per aver, questa volta almeno, vedute andar le cose come dovevano andare".
"L'uomo adatto al posto adatto": una frase forte, che Novati applicava alla successione in Ambrosiana e che di volta in volta si sarebbe potuta ripetere nei numerosi passaggi che la vita di Ratti avrebbe dovuto affrontare.

(©L'Osservatore Romano - 10 febbraio 2008)

Mi procurero' questo libro per conoscere meglio la figura di Papa Pio XI. Non chiedetemi perche' ma questo Pontefice esercita su di me una curiosita' ed un interesse particolari.
La sua schiettezza e il fatto di non essere mai stato "politicamente corretto" esercitano su di me un'ammirazione profonda.
Ricordo un episodio: nel maggio del 1938, quando Hitler visitò Roma, Pio XI si recò a Castel Gandolfo dopo aver fatto chiudere i Musei Vaticani.
Il Pontefice disse: "Questo è un giorno triste per Roma sopra la quale si erge una croce che non è la Croce di Cristo", riferendosi alle numerose svastiche che Mussolini fece esporre a Roma in omaggio a Hitler
.
R.

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