21 febbraio 2008

«Così Cuba si prepara ad accogliere il cardinal Bertone» (Eco di Bergamo)


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«Così Cuba si prepara ad accogliere il cardinal Bertone»

Mino Carrara

C'è attesa a Cuba per la visita del Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Un'attesa alimentata dalla stampa, in particolare il quotidiano «Granma», e dalla tv di Stato, che ha trasmesso un'intervista al cardinale primate cubano Jaime Ortega e una conferenza stampa del ministro degli Esteri, Felipe Perez Roque, in cui ha sottolineato che L'Avana desidera un dialogo fluido, cordiale e rispettoso con la Santa Sede e con la Chiesa cattolica cubana su tutti i temi.
Il quotidiano «Granma» sottolinea che il viaggio del cardinal Bertone avviene «su invito del governo cubano e della Conferenza episcopale» e afferma che «si realizza nel quadro delle commemorazioni del decimo anniversario del viaggio di Papa Giovanni Paolo II».
Nel corso della visita, il cardinale Tarcisio Bertone farà tappa a Guantanamo, città vicina alla base militare americana, dove inaugurerà l'episcopio. «Il cardinale – spiega don Valentino Ferrari, di Castione della Presolana, parroco di Nuestra Señora de La Asuncioñ Baracoa – arriverà a Guantanamo, proveniente da Santiago de Cuba, alle 8,30 di domenica. Alle 9 verrà celebrata in piazza Pedro Agustin Perez la Messa, al termine della quale saranno presentate le duecento persone rappresentanti delle piccole comunità presenti nella diocesi. Terminata la celebrazione, comincerà il cammino alla volta dell'episcopio, realizzato in questi 10 anni da quando è stata fondata la diocesi, che sarà benedetto dal segretario di Stato».
È un appuntamento importante per i fedeli, l'arrivo del cardinale. «Tra la gente c'è grande partecipazione ed emozione – afferma il missionario bergamasco –, alcune migliaia di persone si stanno mobilitando, mentre altri 1.200 circa non potranno partecipare perché non abbiamo sufficienti mezzi di trasporto». L'arrivo del cardinale è atteso da tempo.
«Già da alcuni mesi sapevamo che ci sarebbe stata la visita del Segretario di Stato – prosegue don Valentino Ferrari, a Cuba con altri tre sacerdoti della diocesi di Bergamo –, così abbiamo cominciato, a poco a poco, a preparare la gente attraverso parrocchie e piccole comunità. Una ventina di giorni fa c'è stata la conferma ufficiale e il vescovo lo ha comunicato con un messaggio letto poi la domenica nelle chiese e negli incontri nelle comunità».
Tra gli aspetti importanti della mobilitazione della gente, il missionario sottolinea «la partecipazione e la collaborazione da parte delle autorità e del governo, che hanno messo a disposizione l'audio per la Messa e il luogo dove ci sarà la celebrazione. E aiuteranno nell'allestimento».
Don Valentino Ferrari, giunto a Cuba nel 2001, ha di fronte una realtà profondamente cambiata sul fronte religioso: «Qui la libertà religiosa esiste, da anni va tutto bene e siamo liberi di celebrare la Messa», esordisce scandendo le parole: «La comunità dei fedeli è cresciuta grazie alla presenza di alcuni preti in più. C'è stato un avvicinamento alla Chiesa di gente in cerca di tanta speranza: quello che cerchiamo di infondere loro». La gente si avvicina, ma le vocazioni religiose sono una nota dolente. «Nessuna – sottolinea don Valentino –. È un discorso ancora molto lungo, ci sono comunque segnali che qualcosa si sta muovendo». Poi spiega che, «quando dieci anni fa è nata la diocesi, le piccole comunità, case dove si andava in missione di evangelizzazione, sono passate da 19 a 203». Altri segnali positivi arrivano dai battesimi: «Sono tanti e vengono richiesti anche da genitori che non sono cattolici», e questo a differenza dei matrimoni religiosi, che «non vengono celebrati».
Mentre è alta la richiesta dell'intervento di un sacerdote per i malati: «Soprattutto i cattolici ci chiamano per l'olio santo quando una persona sta male, e, anche se non ci sono funerali tranne rarissime eccezioni, veniamo chiamati per una preghiera prima che il defunto venga portato al cimitero. E questa pratica comincia a prendere piede anche tra chi non è credente o anche solo non praticante».

© Copyright Eco di Bergamo, 21 febbraio 2008

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