20 febbraio 2008
Se la cultura vuole liquidare Satana: intervista al teologo Renzo Lavatori (Avvenire)
Vedi anche:
IL PAPA: "MI PIACCIONO LE CONFESSIONI SANT'AGOSTINO, DA LUI VERA LAICITA'"
Quelle strane inquadrature del CTV...
Indagati quattro medici dell'ospedale Sant'Anna di Torino: "Violata la legge sulla Ru486"
OGGI DOPPIA UDIENZA, TROPPI FEDELI PER AULA PAOLO VI
Card. Saraiva Martins: Pio XII e il nazismo: «Prudenza, non silenzio» Giovanni Paolo II? «Ora si segue l’iter normale»
Il Concordato del 1984: un deciso salto di qualità nei rapporti tra Stato e Chiesa (Acquaviva)
Santi e beati, ma con giudizio (Politi)
Ricevimento all'ambasciata per il Concordato. La battuta di Betori, segretario Cei: accordo di fondo (Alberto Bobbio)
La Chiesa non conta i voti pesa le idee (Di Giacomo per "La Stampa")
La Chiesa vive dell'Eucaristia (Mons. Albert Malcolm Ranjith per l'Osservatore Romano)
ITALIA-SANTA SEDE, NAPOLITANO OFFRE CONCERTO A PAPA
Vian a Politi: «Il Cattolico al voto? Cercherà di formarsi un´opinione in maniera completa e onesta, secondo una coscienza "formata e informata"»
Transustanziazione: se le certezze si annebbiano i segni si sfaldano. Non giochiamo sui termini: è mistero della fede (Osservatore)
Il Vaticano: più rigore nel proclamare i santi (Accattoli per "Il Corriere")
La Fraternità Sacerdotale di San Pietro organizza per venerdì 22 febbraio alle ore 19 la recita del Santo Rosario
Dieci anni fa Joseph Ratzinger decise di aprire gli archivi dell'Inquisizione: fu una scelta di grande coraggio, di grande liberalità...(Cardini)
Gli uomini d'oggi avvertono un forte richiamo spirituale,ma sono pronti a seguire solo chi testimonia con coerenza la propria adesione a Cristo
Pio IX, la storia e le false contrapposizioni: Dalla Torre risponde a Politi...
Rosso "malpela" Colombo, Bonino, Scalfari e...Politi!
La Fabbrica dei Santi e il Rigore (Vittorio Messori per "Il Corriere della sera")
(Gustave Doré, "La caduta di Satana")
Se la cultura vuole liquidare Satana
intervista
«Troppi ne mettono in dubbio l’esistenza, ma così spopolano maghi, oroscopi e sette»: parla il teologo Renzo Lavatori
Ha appena raccolto i testi sul Diavolo del primo millennio: «Quella del male è una realtà censurata.
Nelle diocesi ci vorrebbero più esorcisti»
DI ANTONIO GIULIANO
«Ma liberaci dal male», taglia corto il Padre Nostro. Perché l’elenco dei 'sinonimi' potrebbe esser lungo. Liberaci dal maligno, dal tentatore, dall’Anticristo, dal demonio… Nelle Scritture il diavolo assume sembianze animalesche, prende corpo nelle persone, si nasconde dietro le azioni contrarie alla volontà divina, anche quelle commesse da figure insospettabili. Perfino a Pietro, a colui che avrebbe affidato la sua Chiesa, Cristo intimò: «Vade retro Satana». E già i primi cristiani facevano il segno della croce come uno «scudo» e si esortavano a vicenda: «Segniamoci la fronte e gli occhi con le mani per allontanare colui che cerca la nostra rovina». Chi è dunque costui che da sempre insidia i credenti?
Dopo tre anni di lavoro, Renzo Lavatori, docente di Teologia dogmatica presso la Pontificia università Urbaniana di Roma, ha portato a termine una monumentale e tremendamente affascinante Antologia diabolica. Raccolta di testi sul diavolo nel primo millennio cristiano (Utet, 678 pagine, euro 25). Dalle origini del cristianesimo fino all’anno Mille, l’opera racchiude tutti gli scritti che parlano di Satana e delle sue demoniache azioni: dai testi biblici a quelli apocrifi, dai padri della Chiesa ai predicatori medievali.
Professor Lavatori, nella tradizione cristiana Satana appare spesso in forme mostruose. Una figura anche più sconcertante di quella comune del diavolo con la coda, le corna…Non le sembrano descrizioni esagerate?
«Anche l’iconografia popolare del demonio 'capro', con le corna, la coda, gli zoccoli, fa riferimento al biblico capro espiatorio del Levitico (Lv,16), mandato nel deserto al demonio Azazel. Certo, abbiamo ritratti paurosi del diavolo in tutta la tradizione cristiana, soprattutto negli apocrifi, come il mostro terribile del Vangelo di Bartolomeo. Nei testi canonici prende spesso forme animalesche: il noto serpente che ingannò Adamo ed Eva nel libro della Genesi o il drago dell’Apocalisse. Per non parlare degli animali feroci dei padri del deserto nel IV secolo: come nella 'Vita di Antonio' scritta da sant’Atanasio, Non sono però fantasie: questi monaci non erano folli, hanno lottato davvero contro Satana riportandone ferite fisiche nei propri corpi. Il demonio appariva loro anche in forma di pensieri e ricordi del mondo che avevano lasciato, o in sembianze umane come donne reali e molto sensuali. Sono tutti strumenti di cui si serve Satana per far presa sull’uomo».
L’avvocato del diavolo… direbbe che anche Satana era stato creato da Dio. Non è così?
«Difatti era un angelo creato da Dio. Poi decise di diventare malvagio. Nella tradizione cattolica è prevalsa la spiegazione di Origene: Lucifero, il più bello fra gli angeli, invaghito della sua bellezza, ha pensato di essere come Dio ed è stato precipitato negli abissi. C’è un’allusione di questa caduta anche nel Vangelo di Luca quando Gesù dice: 'Vedevo Satana cadere dal cielo'(Lc10,18). Nel libro di Giobbe questo personaggio angelico diventa 'cattivo': per la prima volta compare il termine 'sa- tan', il 'nemico', tradotto poi nel greco 'diabolos', il 'calunniatore', dal verbo 'diaballo' 'dividere', come colui che crea inimicizie. Ma nel Nuovo Testamento Satana compare più volte e si concretizza nella lotta con Gesù, che lo smaschera e alla fine lo sconfigge ».
Se Cristo ha vinto Satana, perché sussiste ancora il male nel mondo?
«La demonologia rende ragione delle origini del male. Pensiamo alla riflessione di sant’Agostino: nella visione cattolica il male è entrato nel mondo non per volere di Dio, ma dal peccato originale dell’uomo, dalla tentazione ricorrente di sostituirsi al Creatore e di farsi Dio. Cristo ci ha liberato dalla morte causata da Satana, ha svelato il senso alla sofferenza. Ma rimane sempre il libero arbitrio dell’uomo.
Non è così nelle altre fedi religiose. Nel Corano il diavolo, 'Iblîs', somiglia molto alla figura di Satana. Eppure nell’Islam c’è un determinismo divino sul male. Non c’è più la libertà dell’uomo: è Dio che fa il bene e fa il male. Iblîs è uno strumento di Dio, gli obbedisce. Come per i protestanti e altre confessioni cristiane: se sei 'cattivo' è perché così vuole Dio, non puoi farci nulla. Anche nella tradizione rabbinica il principio del male è nello spirito di 'Belial', piuttosto che nella volontà dell’uomo ».
Il suo libro si ferma all’anno Mille. Oggi però sembra aver ragione Baudelaire: «La più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste». Molti intellettuali liquidano il diavolo come «oscurantismo medievale»…
«Ho circoscritto la mia raccolta al primo millennio perché in questo tempo matura la riflessione cristiana sul demonio. Poi la storia del diavolo è continuata tra successo e rifiuto, pure in autori non cristiani. Certo il razionalismo e poi l’illuminismo ricusando Dio hanno negato anche Satana. E in anni più recenti perfino qualche teologo ha messo in dubbio l’esistenza del demonio.
Già negli anni Settanta, l’allora cardinal Ratzinger criticava aspramente il teologo Herbert Haag per la 'liquidazione del diavolo': secondo costui il demonio era solo un simbolo della malvagità, un sinonimo del peccato. Mentre l’attuale pontefice ribadiva la consistenza soggettiva di Satana, una potenza reale.
Altrimenti è facile ricadere nelle tendenze odierne degli scintoisti o della 'new age': i demoni non sono altro che istinti interiori dell’uomo o forze anonime del cosmo che incidono negativamente sugli uomini. Per cui se il male è parte del mondo creato da Dio, Dio non è buono. E se Dio non è buono, Dio non c’è».
Come spiega preoccupanti fenomeni di attualità legati all’occultismo e al satanismo?
«Se oggi imperversano maghi, dicitori di oroscopi, sette sataniche è solo perché è venuta meno la fede. Da credenti si diventa creduloni. Scacciando Satana dalla fede, esso riappare con la superstizione. Il primo passo è quello di ammettere la soggettività di Satana che ha tentato perfino Cristo e ha lottato con lui.
Questa lotta si è ripetuta nella storia nella vita di molti santi, anche nella modernità: pensiamo a padre Pio. C’è ora una grande curiosità per angeli e demoni, soprattutto tra i giovani. Bisognerebbe parlarne di più anche nelle parrocchie, senza esagerare come in alcuni movimenti. E nelle diocesi ci vorrebbero più esorcisti. Poi occorre guardarsi dentro con la saggezza dei padri del deserto, come sant’Antonio abate o Evagrio Pontico, un precursore della psicanalisi, per lo studio dei vizi capitali come strumenti di Satana. Il cristiano sa che seguendo l’esempio di Gesù, si può sconfiggere il demonio. Un’arma preziosa è la preghiera. Satana non dirà l’ultima parola. Cristo insegna: il bene vince sul male».
© Copyright Avvenire, 20 febbraio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento