21 febbraio 2008
Commenti e "amenità" sul ricevimento per l´anniversario dei Patti Lateranensi...
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Betori: ci vogliamo bene. Bertone: i politici cattolici pensino ai più deboli
MARCO POLITI
ROMA - «Non c´è contenzioso, sui temi bilaterali non c´è niente da discutere». Il presidente Napolitano lascia il tradizionale ricevimento per l´anniversario dei Patti Lateranensi, confermando che fra le due delegazioni - il cardinale Bertone, il sostituto monsignor Filoni e monsignor Mamberti da una parte, il premier Prodi e i vicepremier D´Alema e Rutelli dall´altra - non si sono neanche sfiorati temi di politica interna o quei problemi di legislazione, che erano oggetto di tensione quando il governo Prodi marciava a pieno regime.
Una battuta significativa, per la verità, Bertone l´ha pronunciata all´Università Lateranense dove ha presentato l´Enciclopedia della preghiera. Citando il Salmo 71 il segretario di Stato si è rivolto ai cattolici in politica. «Direi del politico cattolico che deve prendersi cura dei più deboli, dei più poveri, salvando la vita ai miseri».
Nell´incontro pomeridiano all´ambasciata d´Italia presso la Santa Sede si è parlato molto di politica estera. «C´è una grandissima convergenza sul Kosovo - spiega il capo dello Stato - e sul Medio Oriente ci sono sforzi convergenti e speriamo fruttuosi». Il ministro D´Alema è sulla stessa lunghezza d´onda: grandi convergenze con la Santa Sede in campo internazionale, specialmente su Balcani e Medio Oriente. «Abbiamo una visione comune a sostegno della pace e della distensione», soggiunge. Bertone si è mostrato interessato a tutto ciò che nei Balcani può scongiurare azioni violente e destabilizzanti, oltre che alla tutela dei cristiani. Del destino dei cristiani si è parlato anche relativamente al Libano e all´area mediorientale, mentre D´Alema ha confidato ai suoi interlocutori che «Annapolis sembra lontana anni luce».
Soddisfatte entrambe le delegazioni per la moratoria sulla pena di morte. Il ministro degli Esteri vaticano Mamberti ha sottolineato il ruolo «efficace» della Santa Sede. Rispetto agli anni passati appariva evidente che tutto è sospeso in attesa che si sappia chi vincerà - e in quale misura - le elezioni. «Ci vogliamo bene, ci vogliamo bene», ha mormorato sorridendo il segretario della Cei Betori, uscendo dall´ambasciata. Tra la folla degli invitati Marini, Fassino, Casini, Letta, il cardinale Ruini, il presidente di Confindustria Montezemolo, il presidente della Corte Costituzionale Bile, Fioroni, Mastella e moltissimi porporati.
Per il terzo anniversario del pontificato il presidente della Repubblica offrirà un concerto di musica classica in onore di Benedetto XVI. Il Papa ha accettato: ha reso noto un comunicato dell´ambasciata. E su questo il ricevimento si è concluso.
© Copyright Repubblica, 20 febbraio 2008
“Avvenire” sfida Bertone e tira la volata ai centristi
La voce dei vescovi denuncia il «clima d’odio sui temi eticamente sensibili» e gli «sberleffi più sgraziati dei seminatori di odio» che in campagna elettorale prendono di mira i politici di centro. Con un editoriale che ieri ha fatto molto rumore su entrambe le sponde del Tevere, «Avvenire» si è pronunciato esplicitamente a favore di «Ferrara, Casini, Pezzotta, Mastella, impegnati nella difesa dei temi etici e della vita», malgrado la linea della Segreteria di Stato e della presidenza della Cei fosse quella di tenere fuori la Chiesa dalle dispute politiche. Così alla celebrazione dei Patti Lateranensi ha tenuto banco l’allineamento di «Avvenire» alla posizione più interventista e identitaria del cardinale vicario Camillo Ruini rispetto all’orientamento «super partes» di Bertone e Bagnasco. «Non è intenzione dei vescovi schierarsi», reagiscono due cattolici diversi tra loro ma entrambi sotto le bandiere del Pd come Fioroni e Parisi. E anche i «beneficiati» Casini e Mastella si sottraggono alla discussione: «Non sono indicazioni di voto, bensì valutazioni di merito. E’ stata ribadita la tradizionale impostazione della Chiesa che non dà sostegno ai partiti, ma direttive etiche».
Già una settimana fa, alle prime prese di posizione di «Avvenire» a favore della permanenza dell’Udc nel centrodestra, l’«Osservatore Romano», vicino a Bertone, aveva richiamato a non confondere «Santa Sede e Cei», e «Famiglia Cristiana», il settimanale dei paolini anch’esso vicino al Segretario di Stato, aveva deplorato a chiare lettere l’«endorsement» centrista del quotidiano della Conferenza Episcopale: «Resta da capire cosa abbia prodotto l’intervento di Dino Boffo, in difesa di una dignitosa permanenza nel centrodestra dell’Udc. È la prima volta nella storia della Seconda Repubblica che un esponente riconducibile all’episcopato italiano, o più probabilmente a qualche suo esponente di rilievo, prende una posizione pubblica di questo genere». Un palese riferimento a quel legame strettissimo tra il direttore di «Avvenire» e l’ex presidente della Cei Ruini che sta diventando un problema sia per la Segreteria di Stato sia per la nuova leadership dell’episcopato, spiegano in Curia. L’editoriale di ieri di «Avvenire» che ha rinfocolato le divergenze nei Sacri Palazzi pone in evidenza che «tra Veltroni e Berlusconi vi sia una convergenza nel ritenere che i temi eticamente sensibili non debbano essere oggetto della campagna elettorale». Dal canto loro «Ferrara, Casini, Pezzotta e Mastella non sembrano affatto disposti, pur da posizioni diverse, a mollare la presa su questioni eticamente sensibili».
© Copyright La Stampa, 20 febbraio 2008
Vedi anche:
Casini verso il sì alla Rosa Bianca “La Cei vuole l’unità dei moderati”
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