20 febbraio 2008
Ricevimento all'ambasciata per il Concordato. La battuta di Betori, segretario Cei: accordo di fondo (Alberto Bobbio)
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Ricevimento all'ambasciata per il Concordato La battuta di Betori, segretario Cei: accordo di fondo
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Alberto Bobbio
Città del Vaticano Le polemiche della campagna elettorale restano fuori dai saloni affrescati di Villa Borromeo, residenza magnifica dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede. I colloqui tra la delegazione vaticana, guidata dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, e quella italiana guidata dal presidente del Consiglio Romano Prodi, ai quali ha preso parte anche il presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano – ieri sera al tradizionale ricevimento per l'anniversario dei Patti Lateranensi del 1929 e della revisione del Concordato del 1984 – hanno spaziato soprattutto su temi internazionali con al primo posto la questione dell'indipendenza del Kosovo. Tuttavia nel corso del ricevimento, tra un bicchiere di prosecco e una tartina al salmone, sono stati i temi politici, i retroscena delle alleanze, il balletto dei sondaggi a tenere banco nei conciliaboli.
Presenti Napolitano, Prodi e Bertone
Il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale di Genova Angelo Bagnasco, e il segretario generale della Cei Giuseppe Betori si sono intrattenuti a lungo con il ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni e il laeder dell'Udc Pierferdinando Casini. Tra Mastella e Bagnasco invece c'è stata solo una veloce stretta di mano. Il Pd ha mandato Piero Fassino, Berlusconi il suo «ambasciatore» Gianni Letta. Si è visto Bobo Craxi con Valdo Spini, la senatrice Paola Binetti. Non c'era Giuliano Ferrara. Forza Italia era rappresentata anche da Beppe Pisanu e dall'ex-ministro della Difesa del Cavaliere, Antonio Martino. Rispetto allo scorso anno c'erano meno esponenti politici, smentendo così le previsioni della vigilia. Ha partecipato invece il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo insieme al presidente dell'Abi, l'associazione che raccoglie i banchieri italiani, Corrado Faissola.
Campagna elettorale, nessun problema
L'incontro ha permesso di verificare l'assoluto ottimo stato delle relazioni tra Italia e Santa Sede, al punto che Napolitano ha tenuto a sottolineare che sui «temi bilaterali si è constatato che non c'è materia di discutere». Il Segretario generale della Cei Giuseppe Betori per riassumere la «piena convergenza di visione» si è affidato ad una battuta, che ha ripetuto due volte: «Ci vogliamo bene, ci vogliamo bene...». Ieri sera tutti, politici e prelati, assicuravano che non sarà certo la campagna elettorale a fare ombra sullo stato delle relazioni tra Italia e Vaticano. Il presidente della Cei Angelo Bagnasco, anche nelle poche parole scambiate con alcuni giornalisti, ha tralasciato i temi politici, ma ha precisato che alla Cei, che riunirà il Consiglio permanente il prossimo 10 marzo, non si parla della pubblicazione di una nota sui valori in vista delle elezioni, come alcuni indiscrezioni giornalistiche nei giorni scorsi avevano lasciato intendere.
Il Kosovo al centro del confronto
Ieri sera nei colloqui bilaterali si è parlato del Kosovo, del Medio Oriente e di Cuba. Ma è stata soprattutto la delicata situazione a Pristina materia di discussione. Il ministro degli esteri Massimo D'Alema ha illustrato la posizione italiana e ha usato toni molto prudenti. La stessa posizione è stata espressa dal «ministro degli esteri» vaticano il vescovo Mamberti, anche se, secondo quanto si apprende, non ha accennato ad un riconoscimento per ora della Santa Sede. Il presidente Napolitano all'uscita ha parlato di «grandissima convergenza sul Kosovo». Si è affrontato poi anche il tema del Medio Oriente, dove, ha rilevato il presidente delle Repubblica, «ci sono sforzi convergenti e speriamo fruttosi». C'è stato infine un veloce accenno alla Cina e gli auguri di una buona missione del governo italiano per il cardinale Bertone in partenza per Cuba.
Il Segretario di Stato vaticano ha lasciato Villa Borromeo immediatamente dopo la fine dei colloqui senza rilasciare alcuna dichiarazione. Riguardo alle questioni italiane, che interessano tuttavia governo e Conferenza episcopale nel quadro dell'applicazione del Concordato, è stata fatta una breva informativa sul tema dell'assistenza spirituale per il Corpo forestale dello Stato, per le carceri e la polizia penitenziaria e per gli ospedali, dove sono al lavoro apposite commissione.
La chiesa e l'Ici: trovati i criteri
Invece si è appreso che ha finito i lavori la commissione di esperti del ministero dell'Economia e della Cei sul problema dell'Ici, che aveva suscitato diverse polemiche l'anno scorso. Era stato il Segretario generale della Cei Betori a rivelare a settembre che governo e Conferenza episcopale avevano deciso di indagare sulla complessa materia degli immobili ecclesiastici non usati a fini di lucro e quindi esenti da Ici e quelli destinati a fare profitto, che devono pagare l'imposta. Ieri sera Betori ha confermato che sono stati individuati i criteri e che si attende ora una circolare del governo alle amministrazioni territoriali della fiscalità perché siano evitati in futuro equivoci e polemiche.
© Copyright Eco di Bergamo, 20 febbraio 2008
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