7 marzo 2008

Cattolici e musulmani, parte il forum del dialogo (Accattoli)


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Confronto Varata struttura permanente di contatto fra Islam moderato e Vaticano

Cattolici e musulmani, parte il forum del dialogo

A novembre i teologi delle due fedi ricevuti dal Papa
Si tratta del migliore risultato ottenuto dalle due diplomazie dopo l'incidente di Ratisbona


Luigi Accattoli

CITTÀ DEL VATICANO — La creazione di una struttura permanente di contatto tra Islam moderato e Santa Sede, la convocazione di un primo «seminario» per teologi delle due parti il prossimo novembre che sboccherà in un incontro con il papa: sono i frutti dei «colloqui» che una delegazione vaticana e una musulmana hanno avuto ieri e l'altro ieri a Roma per dare seguito alla lettera dei 138 saggi musulmani inviata l'ottobre scorso al papa e ai capi delle altre chiese cristiane.
Si tratta del migliore risultato ottenuto dalle due diplomazie dopo l'incidente di Ratisbona. Le decisioni raggiunte nell'incontro sono state annunciate con un comunicato congiunto e sono state illustrate dagli ospiti musulmani in una conferenza stampa. «Allo scopo di sviluppare il dialogo tra cattolici e musulmani — dice il comunicato — i partecipanti hanno deciso di costituire il "Forum cattolico- musulmano" e di organizzare il primo seminario del Forum a Roma dal 4 al 6 novembre 2008. Parteciperanno ventiquattro leader religiosi e intellettuali di ciascuna parte». «Il tema del seminario — continua il comunicato — sarà "Amore di Dio, amore del prossimo". I sottotemi saranno "Fondamenti teologici e spirituali" e "Dignità umana e rispetto reciproco". Il seminario si concluderà con una sessione pubblica e i partecipanti saranno ricevuti in udienza da Sua Santità il papa Benedetto XVI».
Il comunicato è firmato per la delegazione vaticana dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Consiglio per il dialogo interreligioso e per la delegazione musulmana dallo Sheikh e professore Abdal Hakim Murad del «Muslim Academic Trust» (Gran Bretagna). Gli altri quattro musulmani che sono stati ospiti del Vaticano in questi colloqui sono Aref Ali Nayed direttore del «Centro reale islamico di studi strategici» di Amman (Giordania), indicato anche come «portavoce» dei 138 firmatari della famosa lettera; Ibrahim Kalin della «Seta Foundation» di Ankara (Turchia), l'imam italiano Yahya Pallavicini vice-presidente della Co.re.is (Comunità religiosa islamica), Sohail Nakhooda direttore di «Islamica Magazine» di Amman (Giordania).
Le due delegazioni hanno anche deciso che i «seminari » del Forum si terranno a ritmo biennale, una volta a Roma e la successiva in un paese musulmano. «Una iniziativa per sanare le ferite in un mondo devastato da guerre, terrorismo e carestie»: così il giordano Aref Ali Nahed ha definito — in conferenza stampa — il «Forum» appena costituito.
Il discorso tenuto a Regensburg da Benedetto XVI il 12 settembre del 2006 è stato— per Nahed — «un grande errore » ma «facciamo tutti degli errori e se hai una grande statura fai grandi errori»; ma «in seguito» la Santa Sede ha compiuto «molte mosse positive » che permettono di andare «oltre le polemiche».
Infine la delegazione musulmana ricevuta in questi giorni in Vaticano formula una «sentita preghiera» per il rilascio del vescovo caldeo di Mosul (Iraq), Paulos Faraj Rahho — rapito da guerriglieri islamisti — e di «ogni prigioniero vittima della guerra, della politica e della crudeltà in Iraq e in Palestina».

© Copyright Corriere della sera, 6 marzo 2008

Non si tratta del migliore risultato diplomatico dopo Ratisbona, ma, a mio avviso, del migliore risultato in assoluto.
L'iniziativa, nata GRAZIE ALLA LECTIO DI RATISBONA, non ha precedenti nella storia.
Come osservava giustamente Lucio Brunelli ieri sera, al Tg2, si tratta di un dialogo vero e non una semplice manifestazione di cortesia.
Mai nella storia dei rapporti fra Vaticano ed Islam si era andati tanto avanti anche perche' la delegazione islamica rappresenta molti Paesi importanti.
E' un bellissimo risultato che forse non avremmo ottenuto se la famosa lectio non fosse mai stata pronunciata.
La povera vecchia Europa, che ha paura della sua ombra e che si autocensura preventivamente, puo' solo sognare un successo del genere...

R.

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