6 marzo 2008

«Saggi musulmani» dal Papa a novembre grazie alla lectio di Ratisbona


Vedi anche:

IL PAPA E L'ISLAM: LO SPECIALE DEL BLOG

La conferma della diocesi di Bolzano-Bressanone: Papa Benedetto XVI trascorrerà le vacanze estive in Alto Adige

Ferie in Alto Adige per il Papa? Si attendono conferme...

Europa. I suoi fondamenti spirituali ieri, oggi e domani. Lectio magistralis del cardinale Ratzinger, Senato Italiano, 13 maggio 2004

La Realpolitik del Papa verso la Cina passa dalla Via Crucis al Colosseo (Rodari per "Il Riformista")

Card. Kasper: "Possiamo parlare di Dio soltanto se parliamo con Lui" (Osservatore Romano)

L'avventura della conoscenza. Julián Carrón commenta l'Angelus seguito alla mancata partecipazione del Papa alla Sapienza (Tracce)

Vaticano, a novembre il forum per il dialogo con l’Islam moderato (Il Giornale)

Lo stato della religione in America: uno studio rivela una situazione fluida (Padre John Flynn per Zenit)

Card. Kasper: l’ecumenismo esige chiarezza

Bartolomeo I: l’amore di Dio abbatte i muri tra i popoli. Domani incontro con il Papa in Vaticano

Fede e cultura in banda larga: intervista all'arcivescovo Gianfranco Ravasi (Osservatore Romano)

Ma l'unica fede dell'illuminismo è la ragione: Galasso risponde a Giorello

Confessori più formati per fronteggiare la crisi del sacramento (Osservatore Romano)

Presentato a Roma il libro “Effetto Benedetto”, sorta di dizionario delle parole del Papa (Radio Vaticana)

Spagna, i vescovi eleggono il cardinale Rouco Varela presidente della Conferenza Episcopale

Ratzinger riforma Lutero "Aveva molte idee cattoliche" (Galeazzi per "La Stampa")

Quello del successore di Pietro è un ruolo unico nella Chiesa, perché "a un solo apostolo è affidato ciò che a tutti gli apostoli è comunicato" (catechesi su San Leone Magno)

Messa tridentina: mentre a Roma si istituisce una parrocchia personale, alla Cattolica di Milano si smonta l'altare antico...

Messa tridentina, il bellissimo esempio di Roma: presto una parrocchia per il messale preconciliare (Corriere)

ELEZIONE ED INSEDIAMENTO DI BENEDETTO XVI: TUTTI I VIDEO

Messa in Rito Ambrosiano tradizionale a Varese: petizione

«Saggi musulmani» dal Papa a novembre

La decisione è stata presa nell’incontro vaticano tra le rappresentanze del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e dei 138 islamici firmatari della lettera dello scorso ottobre

DA ROMA SALVATORE MAZZA

Benedetto XVI incontrerà proba­bilmente il prossimo 6 novem­bre i rappresentanti islamici dei firmatari della lettera aperta «Una pa­rola comune». L’udienza avverrà a con­clusione del primo seminario del neo­nato Forum cattolico-islamico, che dal 4 al 6 dello stesso mese si riunirà a Ro­ma per confrontarsi sul tema «Amore di Dio, amore del prossimo».
È quanto è stato stabilito alla conclu­sione dell’incontro che, da martedì scorso, per due giorni, ha visto per la prima volta faccia a faccia una delega­zione vaticana e una dei 138 firmatari (poi diventanti 240, e il numero conti­nua a salire) di quella lettera, convoca­to alla fine dello scorso anno a seguito della risposta che, a nome del Papa, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone aveva indirizzato al principe di Giordania Ghazi bin Muhammad bin Talal, uno dei promotori dell’iniziativa. Da una parte, nella sala delle riunioni del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, si sono ritrovati da una parte il cardinale Jean-Louis Tauran, monsignor Pier Luigi Celata, rispetti­vamente presidente e segretario del di- castero per il dialogo, accompagnati da monsignor Khaled Akasheh, capo uffi­cio per l’Islam, padre Miguel Ángel Ayu­so Guixot, presidente del Pontificio I­stituto per gli studi arabi e islamici, e padre Christian W. Troll, docente della Pontificia Università Gregoriana; della delegazione islamica, guidata dal pre­sidente della Muslim Academic Trust (Regno Unito) Sheikh profesor Abdal Hakim Murad, facevano parte Aref Ali Nayed, direttore del Reale Centro isla­mico di Studi strategici di Amman (Giordania), Ibrahim Kalin, della Fon­dazione «Seta» di Ankara ( Turchia), Yahya Pallavicini, vice presidente della Comunità religiosa islamica italiana, e Sohail Nakhooda, direttore del perio­dico «Islamica Magazine» di Amman.

Nel breve comunicato congiunto dif­fuso dalla Sala Stampa vaticana alla fi­ne dei lavori, si sottolinea come la riu­nione sia appunto avvenuta «alla luce della Lettera aperta 'Una parola co­mune'... e della risposta di Sua Santità Benedetto XVI». «Allo scopo di svilup­pare ulteriormente il dialogo cattolico­musulmano – si legge quindi nella no­ta – i partecipanti a questo incontro hanno concordato di costituire il 'Fo­rum cattolico-musulmano', e di orga­nizzare il primo seminario del Forum a Roma dal 4 al 6 novembre prossimi sul tema «Amore di Dio, amore del prossi­mo »: il seminario, cui parteciperanno 24 rappresentanti cattolici e 24 rappre­sentanti musulmani, affronterà nella prima giornata questioni relative ai «Fondamenti teologici e spirituali»; nel­la seconda giornata si parlerà di «Di­gnità umana e rispetto reciproco». Il se­minario sarà concluso da una sessione pubblica. I partecipanti saranno rice­vuti quindi da Benedetto XVI».

Si tratta, per molti versi, di un passo «storico», come lo stesso Tauran, lo scorso dicembre, aveva definito le pro­spettive che si erano aperte con lo scambio di lettere.

All’origine di questo movimento c’è la famosa lezione tenu­ta da Benedetto XVI a Ratisbona nel set­tembre del 2006, che tante proteste a­veva sollevato nel mondo islamico.

Un mese dopo, 38 personalità musulma­ne, di nazioni e tendenze diverse, ave­vano scritto al Papa con l’intento di av­viare un processo che portasse a una «mutua comprensione» tra cristianesi­mo e islam. Dodici mesi più tardi, in­sieme ad altri 100 «saggi» (di 42 nazio­ni diverse), arrivava la citata lettera «U­na parola comune», indirizzata, oltre che al Papa, anche al patriarca ecume­nico di Costantinopoli Bartolomeo I, al patriarca di Mosca Alessio II e ai capi di altre 18 Chiese d’oriente; all’arcivesco­vo anglicano di Canterbury Rowan Wil­liams; ai leader delle federazioni mon­diali delle Chiese luterane, riformate, metodiste e battiste; al segretario ge­nerale del Consiglio ecumenico delle Chiese e, in generale, «ai leader delle Chiese cristiane».

© Copyright Avvenire, 6 marzo 2008

i leader islamici

Il Forum, linea aperta tra le due religioni

«Non un evento occasionale ma una base per costruire»

DA ROMA

Si tratta di «un’iniziativa per sanare le ferite in un mondo devastato da guerre, terrorismo e carestie». Che non vuole essere un evento occasionale, ma «parte di un processo su cui costruire per discutere dei problemi principali che l’umanità deve affrontare oggi».
È stato Aref Ali Nahed, direttore del Cen­tro di studi strategici islamici di Amman, a definire in questo modo, nel corso di u­na conferenza stampa, il «Forum cattoli­co- musulmano», frutto dell’incontro av­venuti ieri e martedì in Vaticano, e il cui primo atto sarà un Seminario in pro­gramma il prossimo novembre sul tema A­more di Dio, amore del prossimo. Nahed, dopo aver spiegato come l’iniziativa si in­serisca in una serie di contatti con rap­presentanti di tutte le denominazioni cri­stiane, ha sottolineato «l’accoglienza ca­lorosa e il rispetto» trovati in Vaticano, se­gno di come la «Chiesa Cattolica tenga l’I­slam in grande considerazione».
Di particolare rilevanza, per il rappresen­tate musulmano, è il fatto che mentre si è deciso di dare cadenza biennale a tali in­contri (in alternanza a Roma e in un pae­se islamico), il Forum rappresenta una sorta di «linea aperta fra le due religioni, una struttura permanente di comunica­zione fra le comunità per parlarsi anche in caso di crisi», con riferimento alle po­lemiche sulle vignette su Maometto e a quelle seguite al discorso del Papa a Rati­sbona.
Circa il tema scelto per novembre, Nahed ha spiegato che si «tratta di un dibattito di carattere teologico che non cerca di elu­dere i problemi sociali: per iniziare un confronto che andrà avanti nel tempo ab­biamo scelto così un tema neutrale e co­mune ». D’altronde, ha aggiunto, «se o­gnuna delle parti si presenta portando la propria lista di doglianze e lamentele, non si va da nessuna parte». (S.M.)

© Copyright Avvenire, 6 marzo 2008

1 commento:

euge ha detto...

Noto con piacere che finalmente qualcuno ha aperto gli occhi sull'efficacia del discorso di Ratisbona per quanto rigurda il dialogo con l'Islam. Ovviamente, per qulcuno che apre gli occhi, ce ne saranno almeno mille che si ostinano a tenerli chiusi per i più svariati motivi:
perchè il discorso è di Benedetto XVI, perchè come scrive il solito ormai stratrito Politi quel discorso fu solo un uscita infelice verso la religione islamica e perchè come tutti coloro che "ragionano" in base all'indottrinamento ideologico ed al risentimento personale, mai avranno il coraggio di riconoscere a Benedetto XVI ed al suo pontificato, una linea di condotta fondata sul vero dialogo; cioè quel dialogo che ha un senso solo perchè prende in considerazione le rispettive differenze sulle quali è necessario chiarirsi e dalle stesse differenze parte, per giungere ad un rispetto reciproco e vera tolleranza che non equivale certo al " volemose bene e famo finta de niente" basta che tutti siano felici e soddisfatti. Molto spesso è necessario confrontarsi anche duramente e con coraggio, per arrivare ad un dialogo che si basi sulla verità e sul rispetto reciproco; aspetti che molti grandi criticoni di questo pontificato e di questo Papa anche in campo ecclesiale, si rifiutano con ostinazione e con ristrezza di vedute di riconoscere.
GRAZIE AL NOSTRO PAPA ED ALLA SUA CHIAREZZA ED AL CORAGGIO CHE HA DI DIFENDERE LA VERITA'- IN OGNI CIRCOSTANZA.
Eugenia