26 marzo 2008

Conversione Allam, Mons. Bromuri: "Forse è il momento di presentare in maniera più chiara ed efficace il cristianesimo all’Islam" (Sir)


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CONVERSIONE DI MAGDI CRISTIANO ALLAM: ARTICOLI, INTERVISTE E COMMENTI

BATTESIMO ALLAM

Forse è il momento
Di presentare in maniera più chiara ed efficace il cristianesimo all’Islam


Elio Bromuri

Ci si era abituati alle prese di posizione di Magdi Allam sulle questioni che riguardano l’islam, criticato duramente nelle sue espressioni di fanatismo, nelle scelte politiche e nelle contraddizioni fino a scrivere un libro altamente provocatorio per tutti i musulmani che porta il titolo “Viva Israele”. Una specie di bestemmia per i semplici e i colti che si rifanno al loro profeta Maometto e si sentono umiliati e oppressi nella loro terra di Palestina. Si sapeva e si sa anche della situazione di pericolo che lui corre per cui è da tempo (da cinque anni) protetto da guardie del corpo giorno e notte. Questa sua posizione di bersaglio ha fatto pensare che sia un provocatore, mentre gli ha dato forte credibilità anche per la sua conoscenza del mondo musulmano, sul quale non ha mai cessato di documentarsi e di tenere sott’occhio. La sua battaglia è simile a quella condotta con passione fino alla morte da Oriana Fallaci, questa volta, però, partita dall’interno dello stesso mondo musulmano e quindi ancora più credibile agli orecchi degli occidentali. Non per nulla aveva ottenuto un pulpito quanto mai prestigioso nel panorama dei media, il Corriere della sera, di cui è vice direttore ad personam.
Ora dopo la conversione e il battesimo la sua personalità si arricchisce di uno spessore di interiorità profonda e sincera, di cui testimoniano figure indiscutibili del cattolicesimo che gli sono state vicine in questo lungo e faticoso percorso. Ai cattolici si presenta come un fratello nella fede e la sua storia, come quella di tanti famosi convertiti di ieri e di oggi, riempie di gioia e rafforza la fede “ai trionfi avvezza”.

Chi ritiene che la cosa finisca qui e che non si faccia troppo chiasso, per non turbare gli amici musulmani e coloro che operano nella ricerca di un dialogo con loro nel solco delle indicazioni della Nostra aetate del Concilio ecumenico, all’insegna del “quieta non movere”, probabilmente si illude, proprio perché le cose non sono quiete.

D’altra parte non si passa facilmente sopra un fatto come questo in cui un musulmano così famoso e discusso riceve il battesimo dalla mano del Papa la notte di Pasqua nella liturgia più solenne che esista trasmessa in mondovisione. Anche se sostanzialmente è solo uno dei tantissimi battesimi di adulti celebrati in tutto il mondo che segnano l’adesione di fede a Cristo e innesto come membra nel suo corpo che è la Chiesa, per i musulmani questo fatto costituisce una apostasia e per tale peccato è prevista anche la pena di morte. Su ciò alcuni musulmani liberali dissentono e ritengono che il Corano minacci solo la punizione di Dio nell’altra vita, ma secondo la maggioranza degli interpreti è giustificata anche la pena corporale. Da qui l’esaltazione da parte cattolica del coraggio da Magdi Allam, considerato l’esempio di una virtù che l’Occidente cristiano dovrebbe recuperare.
Un’intelligenza più attenta del fatto proporrà in seguito una maturazione dei rapporti tra mondo cattolici musulmani, che si trovano a vivere gomito a gomito nei nostri paesi e città. Ed anche una chiarificazione di tipo antropologico che incrini le sicurezze del diffuso fondamentalismo islamico.
La sincerità della persona che ricerca la verità deve essere sempre e da tutti apprezzata, la sua libertà difesa, il suo esempio seguito, anche a costo di perdere qualche amico, “magis amica veritas”.

Un messaggio rivolto garbatamente e apertamente, senza ipocrisia, ai cultori della Scrittura a loro sacra e cara, lo prendiamo là ove dice “Non c’è costrizione nella religione” (Il Corano sura 2, versetto 256) e nell’altro passo: “Chi vuole creda , chi non vuole respinga la fede” (sura 18, 24), considerando tali luminosi versetti criteri di interpretazione e di correzione di tutti gli altri numerosi passi del Libro e della tradizione in cui si minacciano gli apostati. Un battesimo, un fatto, un messaggio che può scavare profondi e per il momento nascosti, rivoli di conoscenza delle fonti divinamente ispirate presenti nelle religioni come strumenti di Dio per la concordia e la pace tra gli uomini.

Alcuni uomini di fede islamica hanno intrapreso questa strada, anche alcuni che da cristiani e cattolici sono divenuti pubblicamente musulmani ed hanno esibito e fatto propaganda per l’Islam non da ora.

Altro nucleo di riflessione per i cattolici e i cristiani in genere ci proviene da quella antica norma di essere presenti e silenziosi come cristiani nel mondo musulmano, che proviene dai consigli di san Francesco ai suoi frati, ricordando anche però che S.Francesco andò dal Sultano per convertirlo.

Forse è il momento di presentare in maniera più chiara ed efficace il cristianesimo anche ai musulmani superando il pregiudizio del prima e del poi della rivelazione e considerando che la adesione al Cristo non offende Maometto che di lui aveva un grandissimo concetto e riverenza. Insomma, al dialogo intrapreso tra i 138 rappresentanti dei Paesi musulmani e Benedetto XVI, la conversione di Magdi Allam potrà portare sale e vita, in modo che quel necessario conversare tra i due mondi religiosi più numerosi del pianeta non si appiattisca e areni in formule timide e riduttive.

© Copyright Sir

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow!

Che sia giunto il momento di svegliarsi tutti dal torpore??

Riporto qui una delle tanti sferzanti verità di S.E. Card. G. Biffi:

"Predicare e battezzare è dovere statutario della Chiesa. Per tutti. Gesù non ci ha comandato: predicate il vangelo a ogni creatura tranne i musulmani, gli ebrei e il Dalai Lama".

Luigi

Anonimo ha detto...

Links di riferimento

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7283

http://www.bologna.chiesacattolica.it/arcivescovi/biffi/omelie/2000/sintesinota.htm

Luigi