25 marzo 2008

Inconcepibile attacco di Sergio Luzzatto al Papa nel giorno di Pasqua, sul Corriere della sera!


Vedi anche:

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Regina Coeli: i video

La Cina è vicina alla città del Vaticano (Mondo per "La Stampa")

Il Regina Coeli è come una nuova "annunciazione" a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi...

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Liu Bainian, capo dell' Associazione cattolica patriottica cinese: "Passi avanti col Vaticano"

La scienza ammette: “Forse sulla Sindone abbiamo sbagliato” (La Stampa)

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Il Papa: "Che nessuno chiuda il cuore all'onnipotenza di questo amore che redime! Gesù Cristo è morto e risorto per tutti: Egli è la nostra speranza!" (Messaggio "Urbi et Orbi" per la Pasqua 2008)

Magdi Allam: "La mia scelta: approdo dopo un lungo cammino. Decisivo l'incontro con il Papa" (Corriere)

"Nel Battesimo Gesù ci prende come per mano. Teniamo stretta la sua mano! Qualunque cosa succeda o ci venga incontro, non abbandoniamola!" (Omelia della Veglia Pasquale, 22 marzo 2008)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

CALENDARIO

di SERGIO LUZZATTO

I deicidi di Papini

Ristampata da Vallecchi (lo stesso editore che ne pubblicò la prima edizione, alla vigilia di Pasqua del 1921), è recentemente tornata disponibile in libreria la Storia di Cristo di Giovanni Papini. Si tratta di un classico della letteratura cattolica italiana del Novecento: grande successo fin dal tempo dell'uscita, non foss'altro per la forza di una scrittura icastica, quasi espressionistica. Come nelle pagine sulla flagellazione, con il «brulicame giudaico» raccolto sul Golgota, «le vecchie dai nasi maligni», i «ceffi ululanti» delle «bestie accalcate», «i musi annusanti, i colli nodosi, i nasi gobbi e uncinati, gli occhi predaci che sbucano dai sopraccigli setolosi», l'«implacata cainità» del popolo deicida. In qualche modo, la Storia di Cristo di Papini può valere a tutt'oggi da lettura istruttiva.

Del resto, Joseph Ratzinger in persona — Benedetto XVI — l'ha definita uno dei «libri entusiasmanti» su Gesù che riempirono la sua giovinezza, nella Germania del Terzo Reich.

© Copyright Corriere della sera, 23 marzo 2008

Che cosa accadrebbe se un Cattolico facesse simili affermazioni nel giorno della Pasqua ebraica?
Dopo avere insinuato che Padre Pio si procurava da se' i segni della Passione di Cristo, ora Luzzatto attacca direttamente il Papa.
Bene! Ne prendiamo atto...

R.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco in poche righe una critica superficiale e approssimativa all'opera di Papini, opera su cui cui Luzzatto non si premura di informarci, relativamente al corretto inquadramento nel contesto della storia della letteratura di inizio Novecento e dei suoi movimenti. Ma che importa? I lettori devono restare ignoranti e il metodo storico-critico si adotta solo quando fa comodo! L'obiettivo di questo piccolo pezzo giornalistico con tanto di "pugno nello stomaco" finale è Papa Benedetto. Raffaella, posssiamo essere fiduciosi sul fatto che i lettori del Corriere o buona parte di essi, un giorno si renderanno finalmente conto di queste manipolazioni?

Anonimo ha detto...

Ciao Carla, la mia speranza e' che i lettori dei quotidiani si rendano conto che non basta sentire una "campana" ma occorre andare in fondo ed informarsi.
L'attacco di Luzzatto al Papa e' difficilmente accettabile e giustificabile.

brustef1 ha detto...

La perfidia di Luzzatto richiede una urgente preghiera per lui

Luisa ha detto...

Dopo Padre Pio ,il Papa e c`è chi vorrebbe farci credere che Luzzato è uno storico oggettivo ?
Probabilmente Luzzato non digerisce di essere stato smentito e con lui la sua ricerca su Padre Pio che di storico aveva ben poco, tanto il suo pre-giudizio era evidente.
Ho scritto un commento su un post più sopra.

paola ha detto...

Che schifo!!! Ma ormai non mi meraviglio più di niente se in piena settimana santa Lerner si è permesso di fare un dibattito osceno,senza contradditorio,se non uno pseudo teologo in odore di eresia(Mancuso),sulla mancata resurrezione di Cristo,se Rai 1,servizio pubblico,il sabato santo ha preferito mandare in onda il trio.Di che ci meravigliamo? Subito dopo la deposizione dalla croce le autorità pagarono dei soldati per diffondere la diceria che il corpo era stato portato via,ed è ancora così oggi purtroppo.Ma che mi si attacchi Papini per il capolavoro della Storia di Cristo,che ha vissuto sulla propria pelle e fino alla fine della sua vita,una profonda e sofferta conversione è inaccettabile.Ce ne fossero ancora di scrittori come lui! E cosi pure per Benedetto è un Papa troppo grande per questi tempi Paola

Anonimo ha detto...

Veramente Luzzato non ha fatto altro che citare (vedi pag.7) il libro Gesù di Nazareth di Papa Benedetto XVI.

Dovreste leggere con più attenzione le opere letterarie del Papa.

Anonimo ha detto...

Beh, basta leggere fra le righe quel "bel" riferimento al Terzo Reich...

Anonimo ha detto...

Certo che Luzzatto ha citato l'inizio della Spe Salvi con quell'accenno all'opera di Papini. Ma dall'opera intera di Papini vengono solo presi quei riferimenti antisemiti, comuni in molte opere letterarie, fuori dal contesto. E poi il riferimento al Terzo Reich è peggio di Indymedia. Non so se Mieli da carta bianca a Luzzatto, perchè se uno si autodefinisce storico se lo deve anche meritare(vale per entrambi). Se si fa condizionare da un pregiudizio, basta che non monti in cattedra.Cordialmente, Eufemia.

gemma ha detto...

da Gesù di Nazaret di Benedetto XVI

"Al libro su Gesù, di cui ora presento al pubblico la prima parte, sono giunto dopo un lungo cammino interiore. Al tempo della mia giovinezza - negli anni trenta e quaranta - esisteva una serie di opere entusiasmanti su Gesù. Ricordo solo il nome di alcuni autori: Karl Adam, Romano Guardini, Franz Michel William, Giovanni Papini, Daniel Rops. In tutte queste opere l'immagine di Gesù Crsisto veniva delineata a partire dai Vangeli: come Egli visse sulla terra e come, pur essendo interamente uomo, portò nello stesso tempo agli uomini Dio, con il quale, in quanto figlio, era una cosa sola. Co sì, attraverso l'uomo Gesù, divenne visibile Dio e a a partire da Dio si potè vedere l'immagine dell'autentico uomo.
A cominciare dagli anni cinquanta la situazione cambiò. Lo strappo tra il Gesù storico e il Cristo della fede divenne sempre più ampio; l'uno si allontanò dall'altro a vista d'occhio.."

Se ci limitiamo a quanto il Papa scrive nel Gesù, mi pare che la citazione sia un pò diversa e fatta nell'ambito di un contesto generale in cui vengono citati vari autori e varie opere ritenute entusiasmanti a quel tempo.
Una recente riedizione del libro di Papini con la presentazione del Cardinale Ennio Antonelli e la prefazione del Professore Giorgio Luti, viene presentata così:
"Uno dei "libri più entusiasmanti" che siano mai stati scritti sulla figura del Cristo: così ha di recente sottolineato Papa Benedetto XVI, nel suo Gesù di Nazareth".
A me non pare che quest'ultima citazione, che è in realtà quella ripresa da Luzzatto, sia del tutto identica a quella letta nel Gesù.
Comunque, un letterato e le sue opere non andrebbero mai giudicati e interpretate a senso unico, sulla base di un pregiudizio storico, così come un uomo giudicato sempre e solo con riferimento ad un periodo da lui vissuto.
Si vorrebbe forse dire che uno studioso della letteratura italiana che annovera le opere di D’annunzio tra quelle entusiasmanti del secolo scorso, lo fa perché ha vissuto il ventennio fascista da simpatizzante?
Cosa dire poi della gocciolina di panna del riferimento alla gioventù nel terzo Reich, lasciata cadere per caso...Quanti illustri intellettuali italiani hanno avuto la (spesso smemorata) sfortuna di essere giovani ai tempi della Repubblica di Salò ma a nessuno viene in mente di ricordarlo continuamente nè il giorno di Pasqua nè quello della presa della Bastiglia o della breccia di porta Pia....

Anonimo ha detto...

Bastard, leggi meglio e magari suggerisci a Luzzato maggiore serietà ne guadagnerete entrambe