24 marzo 2008

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Magdi è ora Cristiano

Parlano i suoi amici, Suor Gloria, Don Gabriele e l'autore di questo articolo, Fabio Cavallari

di Fabio Cavallari

La Basilica di San Pietro in Vaticano è piena sino all'inverosimile.

Sono da poco passate le 21 quando la Veglia Pasquale presieduta da Benedetto XVI sta per iniziare. Per i credenti è il momento più importante dell'anno. Solo l'altare è illuminato, tutto il resto della Basilica è completamente buio. Solo dopo l'ingresso del cero Pasquale e del Papa si riaccendono le luci. E' la rappresentazione del passaggio dalle tenebre alla luce di Cristo. Ogni anno, la Veglia del Sabato Santo, è l'occasione in cui il Papa battezza un piccolo gruppo di persone.
Quest'anno sono sette gli uomini e le donne che riceveranno i sacramenti del battesimo, della cresima e della prima comunione. Tra loro, Magdi Allam intellettuale, scrittore e direttore ad personam del Corriere della Sera. Il giornalista di origine egiziana, musulmano non praticante ed ex allievo dei salesiani del Cairo, è seduto in prima fila.
L'autore di "Viva Israele" è visibilmente teso, anche se il suo volto esprime serenità e sicurezza. Solo pochi intimi erano a conoscenza dell'evento, la notizia, infatti, è trapelata per motivi di sicurezza, solamente pochi minuti prima delle 21. E' l'inizio di una nuova vita spirituale per Magdi, anzi per Magdi Cristano Allam. Non si tratta di un gioco di parole, è proprio "Cristiano" il nome battesimale prescelto. L'emozione ed il profondo significato della notte appena trascorsa, hanno fatto il giro del mondo. Per i grandi mass-media si tratta di una notizia a quattro colonne, per Magdi, come lui stesso ha raccontato in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera "il giorno più bello della vita". Toccati nel profondo sono tutti gli amici che da anni lo seguono nel suo percorso personale e pubblico, condotto nella battaglia in difesa della libertà, per la vita e contro l'integralismo islamico. Quella di Magdi Allam non è una conversione mistica, bensì un percorso umano, un cammino dentro passi condivisi con uomini e donne che, oggi, costituiscono una vera e propria comunità.
A seguirlo, in questa avventura, tra gli altri, una donna speciale, Maria Gloria Riva, suora di clausura delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento di Carpegna (PU). Anche lei, con i molti fedeli, sabato sera, era nella Basilica di San Pietro a seguire la Veglia Pasquale. Così racconta a Tempi la sua gioia per questo ingresso, carico di tensione umana e di libertà: "Essere lì nel cuore della Chiesa con un amico che diventa fratello, essere lì non come fortunati spettatore occasionali, ma come protagonisti di un'avventura, è stata un'esperienza grandiosa. Quando Magdi mi confidò il suo immenso desiderio, usò queste parole «voglio essere di Cristo».

Benedetto XVI ha svolto un ruolo determinante, incisivo nella riflessione che lo ha portato ad abbandonare l'Islam per abbracciare la fede cristiana. Fede e Ragione. Non nascondo che ebbi timore per la sua persona, pensando ad una conversione pubblica. Eppure alla soglia del grande passo, quando mi informò che il santo Padre aveva deciso di battezzarlo nella notte di Pasqua, lui con uno sguardo da fanciullo mi disse: «Il pericolo c'è, ma non per me. Per il Papa. Dovete pregare per il Papa».

Pensavamo a questa consegna, io e Don Gabriele Mangiarotti (curatore del sito culturacattolica.it), poco prima di arrivare a Roma. Pensavamo, con le lacrime agli occhi, come l'aprirsi alla verità del cuore di Magdi sia stato anche un progressivo dilatarsi alla carità, che è quell'amore con cui Cristo ci ama.". Non tarderanno ad arrivare accuse di apostasia dal mondo dell'estremismo islamico. Il termine sta ad indicare colui che abbandona volontariamente la religione islamica. Secondo la sharia un individuo accusato di apostasia (ridda) viene rinchiuso in carcere per tre giorni al fine di pentirsi e se al termine di questo periodo sarà ancora determinato nel volere abbandonare l'Islam, sarà ucciso. Da anni oramai, Magdi Allam, vive sotto scorta ventiquattro ore al giorno, eppure ancora una volta il suo coraggio e la sua libertà hanno vinto sul terrore e sull'intimidazione. A sottolineare questo aspetto, proprio Don Gabriele Mangiarotti che parla di Magdi Allam come di "Un uomo senza paura, ma non spavaldo o baldanzoso bensì come un individuo che incarna in sé il senso profondo del mistero della vita e della libertà. Di lui mi ha sempre impressionato la rettitudine ed il rispetto per gli altri. Mi ha ricordato e mi ricorda mio padre. Nello scorso mese di agosto, andammo assieme a Carpegna per presentare il libro "Volti e Stupore scritto" scritto da Suor Gloria (ndr. E da Fabio Cavallari). Dopo l'incontro, almeno mille persone si fermarono per farsi autografare i libri. Quando oramai era la una di notte, offrimmo a Magdi la possibilità di ritirarsi nelle camere di una Contessa del posto. Guardò la coda e ci disse «tutte queste persone sono qui per noi, sino a quando non ci sarà più nessuno, non andremo a dormire». Abbiamo toccato il letto alle quattro del mattino, stanchi e assonnati ma con una grande gioia nel cuore. Rettitudine e amicizia, questo mi ha insegnato Magdi Allam". Amicizia è un termine oggi abusato e spesso utilizzato senza la giusta ponderazione. Diceva Don Luigi Giussani in "Lettere di fede e di amicizia con Angelo Majo": L'aspirazione dell'amicizia è l'unione, è quella di immedesimarsi, impastarsi, diventare la stessa persona, la stessa fisionomia dell'Amico. Non vanto presunzioni di sorta, ma è questo il sentimento che oggi anche personalmente vorrei testimoniare a Magdi Cristiano Allam.
Vorrei farlo con un abbraccio. Abbracciare non è un semplice gesto d'affetto, implica accoglienza, dedizione, difesa. Grazie Magdi

© Copyright Tempi, 23 marzo 2008

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