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Cari amici, stamattina leggo sul sito di Repubblica la solita filippica contro i medici obiettori di coscienza.
Nulla di strano, nulla di nuovo...il tutto sta diventando assai noioso anche perche' la stessa legge 194/1978 prevede il sacrosanto diritto di obiezione di coscienza per tutto il personale sanitario, ma tant'e'...
Ecco l'articolo pieno di accuse, pieno di enfasi, pieno di tutto:
L'intervento terapuetico negato a una paziente ricoverata al San Camillo di Roma
L'unico anestesista non in ferie è obiettore e si è rifiutato di operare
E' estate, vietato abortire donna rimane in corsia
E finalmente oggi la verita':
Roma, denuncia mancato aborto. L'intervento è stato eseguito
ROMA - Ha abortito stamani la donna che da quattro giorni era in attesa nell'ospedale San Camillo a Roma di poter eseguire un'interruzione di gravidanza terapeutica. Lo ha reso noto la direzione generale della stessa azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini spiegando in un comunicato che stamani "l'iter terapeutico si è concluso, senza complicanze per la paziente". La donna aveva lamentato di non aver potuto abortire perché tutti gli anestesisti non obiettori erano in ferie.
L'ospedale ha smentito questa versione: "La paziente presentava una sofferenza fetale e questo ha richiesto esami e tempi per accertare la situazione".
E in una nota ha dettagliatamente ricostruito le varie fasi del ricovero, fino all'intervento, assicurando che gli operatori in ferie, medici e paramedici, sono sempre sostituiti da altri e che la paziente ha ricevuto ininterrottamente tutte le cure e l'assistenza necessari.
Repubblica online
Roma: dopo denuncia paziente abortisce al San Camillo
ROMA - E' stato eseguito stamattina l'intervento di aborto terapeutico sulla donna, incinta di cinque mesi, ricoverata da martedi' all'ospedale San Camillo di Roma. In un comunicato dell'azienda ospedaliera si legge che ''l'iter terapeutico si e' concluso, senza complicanze per la paziente''. La donna doveva abortire perche' il feto era affetto da gravi patologie, che gli avrebbero impedito di sopravvivere dopo la nascita. La vicenda era stata portata alla luce oggi da un quotidiano, secondo cui la donna non era stata operata prima per mancanza di personale disponibile. Ma la direzione generale dell'ospedale ha precisato: ''E' tutto falso. La paziente, arrivata nel nostro ospedale, presentava una sofferenza fetale e questo ha richiesto esami e tempi per accertare la situazione. Dopo questi, si sarebbe proceduto con l'aborto''. (Agr)
E poi ci stupiamo se i giornaloni non dedicano mezza riga agli interventi del Santo Padre?
R.
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