8 agosto 2008

Cossiga pranza col Papa: «Gli porto fortuna» (Masiello)


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Su segnalazione di Anna leggiamo:

Cossiga pranza col Papa: «Gli porto fortuna»

«Dopo l’ultima volta che l’ho visto è stato eletto. Oggi? Rideva delle mie barzellette»

Visita a sorpresa dell’ex capo dello Stato accolto in Seminario «Abbiamo mangiato spaghetti al pomodoro»

LUCA MASIELLO

BRESSANONE.

«Abbiamo parlato dei vecchi tempi, e lui mi ha detto che gli ho portato fortuna, visto che pochi mesi dopo l’ultima volta che abbiamo pranzato assieme lui è stato eletto Papa».
Dopo il pranzo in Seminario con il Pontefice l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga appare decisamente sereno. E quando descrive il suo incontro con il Santo Padre, traccia il ritratto di un vecchio amico, con il quale «non si parla di politica, perché quelli sono temi da affrontare con il segretario di Stato», spiega.
«Ho coniato un nomignolo, per lui: der bekannte deutsche Teologe, il noto teologo tedesco.
Lui ride, quando lo chiamo così, e poi si schernisce, spiegando che lui di teologia ne capisce solo un po’».
Un incontro fra due amici di vecchia data, che si sono trovati in un luogo ad entrambi già ben conosciuto per un pranzo semplice - spaghetti al pomodoro - e per scambiare quattro chiacchiere in allegria.
È questa la sensazione che si prova parlando con il senatore a vita Francesco Cossiga subito dopo il suo incontro con il Santo Padre avvenuto ieri mattina nella città vesccovile.
L’ex presidente è arrivato poco dopo mezzogiorno; ad accoglierlo, dietro le cancellate del Seminario, c’era padre Georg, il segretario personale del Pontefice, ed insieme sono entrati nell’istituto, dove Cossiga ha pranzato con l’intera famiglia pontificia: il rettore Ivo Muser, Georg Ratzinger e il segretario Gänswein.
Due ore dopo, dal territorio Vaticano «ad interim» l’Audi del senatore è nuovamente uscita. Destinazione, la caserma dei carabinieri; qui Cossiga - che è vicebrigadiere onorario - è stato ricevuto dai vertici locali dell’Arma, e poi è andato a rilassarsi nel giardino del vicino hotel Elefante.
«L’ho visto davvero bene, rilassato ed allegro - spiega parlando del suo incontro con il Santo Padre - gli ho raccontato delle barzellette, e lui ha riso tantissimo.
Poi abbiamo parlato di quando ci siamo conosciuti, nel 1982, e dell’ultima volta che abbiamo pranzato assieme a Bressanone: era il 2004 e dopo nove mesi lui è stato eletto Papa. Mi ha detto che gli ho portato fortuna».
Un periodo che Cossiga ricorda con piacere, tanto che ha ammesso di aver appeso nel salotto di casa sua una foto che lo ritrae con l’allora cardinale ed il rettore del Seminario Ivo Muser.
E parlando di quei giorni, l’ex capo di Stato ha ricordato che in quel tempo Ratzinger era ancora libero di passeggiare liberamente per il centro brissinese: «Adesso non può più - ha commentato - d’altronde non è concesso neanche a me, anche se per fortuna della Chiesa e mia, non sono Papa».
Vecchi tempi e ricordi comuni, barzellette e buona musica («È anche un documentatissimo storico della musica classica», rivela), ma niente politica: «Ci siamo incontrati come semplici cittadini - ironizza - certi temi si affrontano col segretario di Stato vaticano».
«L’ex presidente aveva più volte espresso il desiderio di incontrare il Santo Padre - ha spiegato padre Federico Lombardi - il Papa ha deciso di invitarlo, cogliendo l’occasione anche del suo recente compleanno, festeggiato lo scorso 26 luglio».
Un incontro che si ripeterà domenica in occasione dell’Angelus, al quale con molta probabilità sarà presente anche il ministro Tremonti.
Nessuna conferma sulla presenza della cancelliera Angela Merkel, né tantomeno sulla possibilità che lei possa incontrare il Papa: «Non è un’operazione semplice da organizzare - ha spiegato - bisogna avviare lunghe e difficili trattative con le due cancellerie».
Nel pomeriggio, poi, il senatore è tornato in Val Gardena, dove sta trascorrendo il suo periodo di vacanza. «Un posto dove il bilinguismo è davvero una realtà», spiega, raccontando di aver conosciuto un carabiniere di Ortisei originario del suo stesso paesino in Sardegna, figlio di una coppia mista, e quindi «estremamente fortunato perché capace di parlare dalla nascita tre lingue: l’italiano, il tedesco ed il sardo».

© Copyright Alto Adige, 8 agosto 2008

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