9 marzo 2008

I ricordi di chi ha condiviso i soggiorni di Ratzinger a Bressanane: «Parlavamo in libertà»


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I ricordi di chi ha condiviso i soggiorni di Ratzinger. «Parlavamo in libertà»

BRESSANONE. C’è un luogo che ha un’importanza fondamentale nel rapporto tra il Papa e Bressanone, un’importanza che è andata accentuandosi coi diversi soggiorni in Seminario dell’allora arcivescovo e poi cardinale Ratzinger.

Questo luogo si chiama «Kammerle», che in italiano si potrebbe tradurre con «saletta». Si tratta della sala da pranzo minore del Seminario, quella attigua proprio all’appartamento del vescovo che è sempre stato concesso agli ospiti di riguardo e ovviamente anche a Ratzinger.

È proprio qui che Benedetto XVI vuole alloggiare anche in questa occasione. Per i pranzi l’ospite si trasferiva appunto nell’attigua «Kammerle» dove mangiava assieme ad alcuni docenti e ad altri «villeggianti». A parlare dell’importanza di questi pranzi in comune è l’ex rettore Johann Mayr. «In questa saletta si è sempre parlato e discusso molto liberamente, scambiandosi notizie e consigli anche di grande importanza. Facendo un esempio per tutti posso ricordare che un anno, poco prima di Ratzinger, era stato ospite qui l’allora nunzio pontificio in Tailandia Luigi Bressan. Ci aveva fatto una favorevole impressione per la sua conoscenza delle lingue e la sua apertura. Pochi giorni dopo la sua partenza arrivò il cardinale Ratzinger, con il quale a tavola si parlò anche della sede vescovile vacante di Trento. Noi gli parlammo tutti molto bene di Bressan che avevamo appena conosciuto e le cui qualità ci avevano veramente impressionato. Non passò molto tempo dal ritorno a Roma di Ratzinger ed ecco che Bressan ricevette la nomina ad arcivescovo e si trasferì dalla Tailandia a Trento. Penso proprio che la nostra opinione abbia avuto il suo peso».

Sia Mayr che l’attuale rettore Ivo Muser pongono l’accento sulla grande semplicità e cordialità del cardinale Ratzinger, qualità che essi sono sicuri abbia anche da pontefice. Raccontano di come il Cardinale Prefetto volle tagliare personalmente la torta giubilare dell’anziano sacerdote romagnolo Lucio Vignoli, anch’egli ospite del seminario. L’episodio è documentato dalla foto qui accanto.

Grande semplicità e bonomia sono sempre state esibite da Raztinger anche durante le sue escursioni. Spesso ad accompagnarlo è stato lo storico dell’arte e sovrintendente ecclesiastico Karl Gruber, che ora è in stato di preallarme perché si aspetta qualche altro impegno di questo genere ad agosto. Una visita che resta memorabile è quella del 2001 alla chiesetta di Santo Spirito in valle Aurina, l’edificio sacro più settentrionale d’Italia. (gvs)

© Copyright Alto Adige, 8 marzo 2008

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