8 marzo 2008

Nella sala stampa della Santa Sede adesso si fa spazio alle donne


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Curie e Curiali Nella sala stampa della Santa Sede adesso si fa spazio alle donne

Andrea Bevilacqua

È successo poche settimane fa che padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, abbia assunto, oltre agli incarichi di direttore generale della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, anche un importante incarico all'interno dell'ordine dei Gesuiti. La congregazione Generale della Compagnia di Gesù riunita a Roma dal 7 gennaio scorso per eleggere il nuovo superiore generale, infatti, lo ha nominato uno dei quattro «assistenti generali» della stessa Compagnia. Gli altri tre eletti sono Lisbert D'Souza (Bombay), James Grummer (Wisconsin) e Marcos Recolons (Bolivia). Secondo quanto ha fatto sapere nei giorni scorsi il vice direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Ciro Benedettini, padre Lombardi, nonostante il nuovo incarico assunto nella Compagnia, non lascerà gli attuali incarichi di direttore della sala stampa della Santa Sede, della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano. Insomma, la comunicazione della Santa Sede sarà ancora in mano sua. Eppure non sono pochi coloro che sostengono che il nuovo incarico assunto da Lombardi all'interno della Compagnia potrebbe influire negativamente sul suo lavoro di portavoce papale. Tra l'altro, proprio nei prossimi giorni, alla sala stampa toccherà gestire un difficile avvicendamento. Pare, infatti, che sia padre Ciro Benedettini a dover lasciare il suo posto (è prevista per lui una nomina episcopale) e far spazio a una donna. Sul nome, ovviamente, c'è il massimo riserbo ma, a oggi, favorite sono due persone. La prima di cui si parla è Lina Petri, da anni in forza alla struttura della stessa sala stampa. Efficiente, estremamente schiva e riservata, laureata in medicina, sposata, un bambino, è la nipote di papa Luciani, in quanto figlia della sorella Antonia. Già allora abitava a Roma e fu la prima parente a salire nell'appartamento papale subito dopo la morte improvvisa di Giovanni Paolo I. C'è poi Claudia Di Giovanni, laureata in lettere classiche e archeologa, sposata anche lei con una bambina di cinque anni, attualmente direttrice della filmoteca vaticana. E soprattutto pupilla del direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, che la fa scrivere per il quotidiano. Ma a parte questo, non ha altra esperienza con i media.
Le prossime settimane non sono facili per la sala stampa vaticana. Da gestire c'è un importante convegno previsto per l'inizio d'aprile e dedicato alle sofferenze delle persone che hanno vissuto da vicino il trauma del divorzio dei propri genitori o quello di un aborto procurato, anche se di natura differente. Organizzato dal Pontificio istituto per gli studi su matrimonio e famiglia, il convegno vede l'intervento di diversi esperti da tutto il mondo. In Italia, visto l'andamento di una campagna elettorale nella quale i temi della vita non sono secondari, c'è il rischio che il tutto venga letto in chiave politica. Toccherà alla pontificia università lateranense che organizza il convegno e ai responsabili della comunicazione vaticana fare in modo che non sia così.

© Copyright Italia Oggi, 7 marzo 2008

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