5 giugno 2007

L'autodifesa di Odifreddi si rivela un clamoroso autogol


Vedi anche:

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Rassegna stampa del 5 giugno 2007

Ecco la lettera che il professor Odifreddi ha scritto al quotidiano "La Stampa". Di seguito potete leggere il mio commento "di sfondamento" :-)
Raffaella

Piergiorgio Odifreddi

PEDOFILIA E PRETOFILIA

Caro direttore,

quietati i clamori preventivi e consuntivi sulla puntata Annozero del 31 maggio, le chiedo di poter dire un’ultima parola su una trasmissione alla quale ho avuto l’onore di partecipare come ospite laico.
Scorrendo i giornali del 2 giugno, noto infatti da un lato commenti quali «Fisichella, il volto della Chiesa che scalda il cuore dei laici» (Lucia Annunziata su La Stampa) o «Elogio di Fisichella Monsignor Coraggio» (Aldo Grasso sul Corriere della Sera), e dall’altro lato titoli quali «Che fatica capire nel salotto di Annozero» o «Quante gaffe in quel documentario» (Andrea Galli su L’Avvenire), che mi sembrano lasciar trasparire un giudizio eccessivamente ottimistico sulla veridicità dell’autodifesa della Chiesa in relazione ai fatti in questione.
I quali, come si ricorderà, erano le accuse di pedofilia ecclesiastica da un lato, e di copertura gerarchica dall’altro, mosse dal documentario Sex Crimes and Vatican («Crimini sessuali e Vaticano»), andato in onda il primo ottobre 2006 sulla Bbc e ritrasmesso da Michele Santoro, dopo feroci polemiche e maldestri tentativi di impedirne la messa in onda sui canali pubblici italiani.

Monsignor Fisichella ha preteso in trasmissione di ridurre il fenomeno alle perversioni dei «quattro delinquenti» di cui il filmato narrava i crimini, e ha sistematicamente negato la segretezza della famigerata disposizione Crimen sollicitationis del 1962, l’intento omertoso delle sue norme avocatorie per sottrarre i preti colpevoli di crimini sessuali alla giustizia civile, e la permanenza in vigore di queste norme almeno fino al 2001.
Benché lo stesso Santoro abbia diplomaticamente aperto la trasmissione reiterando per tre volte la dichiarazione che «si sta parlando di casi singoli», i fatti giudiziari finora affiorati lasciano invece presupporre un iceberg di molestie e violenze sessuali perpetrate da preti, suore e laici cattolici su scolari e studenti, minori e non, di orfanotrofi, scuole e seminari da loro gestiti. Per ora, i casi più noti venuti a galla sono quelli del padre messicano Marcial Maciel, fondatore della Legione di Cristo tanto amata da Giovanni Paolo II, e del frate irlandese Brendan Smyth, che detiene un record di 45 anni (1945-1990) di abusi sistematici. Il caso più blasfemo è invece quello, citato nel Rapporto Governativo Irlandese del 22 ottobre 2005, di un prete della diocesi di Ferns che ha violentato una ragazza sull’altare della parrocchia. Il caso più tragico, infine, è il suicidio del frate irlandese Sean Fortune nel 1999, per evitare un processo per lo stupro di 29 bambini.
Lo scandalo ha raggiunto anche i massimi livelli ecclesiastici, fino al cardinale Hans Hermann Groër di Vienna e una ventina di vescovi del mondo intero, tutti costretti a dimettersi (il primo già nel 1995). Un’idea dell’ordine di grandezza del fenomeno si può dedurre dal fatto che, secondo il rapporto, la natura e l’estensione del problema dell’abuso sessuale di minori da parte di preti e diaconi cattolici degli Stati Uniti del 27 febbraio 2004, stilato per la Commissione Episcopale Statunitense dal Dipartimento di Giustizia Criminale John Jay della City University di New York, nei soli Stati Uniti sono state presentate fino al 2003 circa 11.000 denunce contro più di quattromila preti, pari al quattro per cento (4.392 su 109.684) del clero cattolico locale.
Monsignor Fisichella, che in trasmissione mi ha chiesto malignamente se conosco anche il latino, o solo la matematica, avrebbe forse dovuto preoccuparsi delle sue conoscenze in quest’ultima materia, visto che sembra non aver saputo (o voluto) afferrare la differenza tra «quattro», «quattromila» e «quattro per cento»... Ma anche un esperto di sole lingue morte avrebbe comunque dovuto apprezzare almeno la differenza tra epidemico ed endemico fatta dal giudice Anne Burke della Commissione d’Indagine Nazionale sugli scandali sessuali istituita dalla Chiesa Cattolica Statunitense (!), che nel filmato ha dichiarato: «Abbiamo scoperto che non si è trattato di un fatto epidemico, con più casi in una diocesi che in altre, ma di un fatto endemico, con le stesse percentuali di molestie sessuali sui minori in ogni diocesi».
Ora, i motivi dei tentativi di piccola censura del video da parte dei partiti politici clericali, e di grande copertura degli scandali da parte delle gerarchie ecclesiastiche, stanno tutti qui: nella paura, cioè, che questi dati possano lasciar inferire un comportamento sistematico da parte del clero, anche sulla base del fatto ben noto che le denunce di violenze sessuali in generale, e sui minori in particolare, riguardano solo una minima parte dei crimini che vengono invece commessi. Stando ai fatti appurati, comunque, le sole diocesi statunitensi hanno dovuto finora pagare risarcimenti alle vittime pari a un miliardo di euro: una cifra che è ironicamente dello stesso ordine di grandezza del finanziamento che la Chiesa riceve annualmente dai contribuenti italiani tramite l’esborso dell’otto per mille, ma anche una cifra che ha già tragicamente portato alla letterale bancarotta cinque di quelle diocesi (Tucson in Arizona, Portland in Oregon, Spokane in Washington, Davenport in Iowa e San Diego in California).
È singolare che, di fronte a un fenomeno di proporzioni appunto fenomenali, monsignor Fisichella e il Vaticano abbiano preferito chiudersi in una difesa cavillosa, invece di aprirsi a un mea culpa evangelico: soprattutto per quanto riguarda la sistematica connivenza coi colpevoli, in molti casi semplicemente trasferiti ad altre istituzioni (cioè, in pratica, a nuovi vivai per le loro malversazioni). Anche qui, i fatti sono testimoniati dalle dimissioni dei responsabili delle coperture: ad esempio, nel 2002, quelle del cardinale Bernard Law di Boston negli Stati Uniti («punito» con la nomina ad arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma) e del vescovo Brendan Comiskey di Ferns in Irlanda.
E qui arriviamo alla pietra dello scandalo del video trasmesso da Annozero, che più che il delitto di lesa infanzia da parte del clero è stata l’accusa di lesa maestà addirittura a Benedetto XVI da parte del filmato. In trasmissione monsignor Fisichella ha bollato il coinvolgimento del Papa come «gratuito», e il giorno dopo il portavoce vaticano padre Federico Lombardi l’ha descritto come «gravemente ingiusto», ma entrambi hanno dimenticato (o finto di dimenticare) che l’accusa non era affatto giornalistica, bensí giudiziale!
L’allora cardinal Ratzinger era stato infatti incriminato agli inizi del 2005 in Texas per aver ostacolato la giustizia e aver cospirato con l’arcidiocesi di Houston nella copertura degli abusi sessuali del clero locale, in una causa civile intentata nella Contea di Harris da tre vittime contro un molestatore appartenente al seminario locale. Il 26 maggio 2005 gli avvocati pontifici hanno comunicato alla Corte Distrettuale del Texas Meridionale di Houston che il 20 maggio l’ambasciata della Santa Sede a Washington aveva inviato al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti una richiesta di immunità diplomatica per Ratzinger, nella sua intervenuta qualità di Capo di Stato. Il 22 dicembre 2005 l’accoglimento della richiesta ha cosi posto fine in modo «gratuito», questo sì, alla vicenda giudiziaria del Papa. Ma non, ovviamente, alle discussioni sulla sua effettiva colpevolezza, basata sull’ammissione del 18 maggio 2001, nella lettera ai vescovi De delictis gravioribus («Circa i delitti più gravi»), che la disposizione del Santo Uffizio Crimen sollicitationis del 1962 era hucusque vigens («finora in vigore»): cosa che in trasmissione ho chiesto più volte a monsignor Fisichella di confermare, ricevendone solo risposte elusive, nonostante egli tenesse in grembo la versione ufficiale a stampa di quella lettera, con il passaggio cruciale sottolineato a mano!
Alla domanda se la Crimen sollicitationis fosse poi una disposizione segreta, la sua risposta è stata invece netta, per non dire sprezzante: «Ma per carità, che cosa sta dicendo? Non raccontiamo barzellette!». Peccato che la barzelletta fosse scritta, nel latino che tanto piace al monsignore e in maiuscolo, nelle prime due righe del testo stesso: «Da conservare con cura negli archivi segreti della Curia come strettamente confidenziale. Da non pubblicare, né da integrare con alcun commento».
Per definizione, se una disposizione richiede di essere mantenuta segreta è, ovviamente, perché ha qualcosa da nascondere: che cosa, dovrebbe essere chiaro dai fatti enumerati in precedenza a proposito delle coperture dei vertici ai crimini della base (ma non solo). Non dimentichiamolo, quando elogiamo il mastino di Ratzinger per la sua indubbia efficacia mediatica nel difendere la Chiesa, perché rischiamo di confondere l’apparenza dialettica delle opinioni con la verità storica dei fatti.

Piergiorgio Odifreddi

La Stampa, 5 giugno 2007

Odifreddi...Odifreddi...Odifreddi...ma che cosa Le e' successo?
Come puo' un matematico, abituato ad usare la logica, fornirmi tante armi per abbattere la Sua lettera?
Scusi, Odifreddi, ma Lei mi delude. Pensavo di avere a che fare con una persona che mi avrebbe dato del filo da torcere, ma qui siamo all'autogol di prima categoria.
Mi permetta di analizzare, passo passo, il suo scritto.
Scusi ancora se mi permetto, ma a me pare che Lei sia rimasto un po' deluso per gli articoli del 1° e del 2 giugno.
Dica la verita': si aspettava che i giornali avrebbero dato molto spazio ai Suoi interventi ed invece hanno elogiato Mons. Fisichella.
Che smacco per l'autore del libro "Perché non possiamo essere cristiani(e meno che mai cattolici)".
Non deve essere stato piacevole essere zittito da un Vescovo, ma anche Lei, professore, doveva prepararsi meglio.
Insistere sulla segretezza del "Crimen sollicitationis" non e' stata una buona mossa perche', come spieghero' dopo, quel documento non era affatto segreto ma, semmai, riservato e, come Le ha spiegato Mons. Fisichella, esso era stato spedito (nel 1962, non nel 2001) a tutti i Vescovi. Lei e' Vescovo? No? E allora non poteva vedersi recapitare a casa il testo del "Crimen" che, in ogni caso, puo' consultare qui.
Ma andiamo avanti nella lettura della Sua lettera, professore.
Non doveva citare Padre Maciel, caro professore. Sa chi e' stato a condannare questo sacerdote? Proprio quel Papa Ratzinger contro cui Lei strenuamente si batte.
Basta leggere questi articoli del settimanale "L'Espresso", non proprio una succursale di "Avvenire":

Legionari di Cristo. Sempre più vicino il processo a padre Maciel (prima della decisione di Benedetto XVI).

Fine della storia per il fondatore dei Legionari di Cristo (dopo la condanna di Papa Ratzinger)

Non mi faccia di questi autogol, professore! E non se La prenda con Monsignor Fisichella se Le ha chiesto se conosce o meno il latino.
Sa come si dice in Lombardia? "Offellee, fa el tò mestee" che significa "Pasticcere, fai il tuo mestiere". Il proverbio consiglia ai non addetti ai lavori di non intrappolarsi da se' in lavori di cui non sono esperti: Mons. Fisichella conosce il latino alla perfezione, Lei, professore, conosce benissimo la matematica.
E veniamo all'autogol piu' autogol che si puo'!
Caro professor Odifreddi, per tutta la serata di giovedi', Lei ha ribadito che l'allora cardinale Ratzinger e' stato incriminato negli USA a causa del "Crimen sollicitationis". Nella lettera alla Stampa di stamattina, caro professore, Lei commette un errore giuridico gravissimo. Se uno studente di giurisprudenza, oggi, sostenesse un esame di diritto ripetendo la sua affermazione, verrebbe rimandato al prossimo appello.
Rubando la battuta a Mons. Fisichella, Le chiedo: Professore, conosce anche il diritto?
Sappia che nessuno puo' essere incriminato in un processo civile. Semmai puo' essere citato, ma non certo incriminato. Come Lei ben sa, conoscendo il latino, la parola "incriminazione" contiene il termine latino "crimen" (reato), a Lei tanto caro.
La frase: "Ratzinger era stato infatti incriminato...in una causa civile" e' giuridicamente errata. Anche il termine immunita' e' quindi improprio.
E veniamo all'annosa questione del "Crimen sollicitationis".
Caro professore, il testo dell'istruzione, emanata dal Sant'Uffizio nel 1962, approvata in forma specifica da Papa Giovanni XXIII (non da Ratzinger), non era affatto segreto.
Sa dove trovare la prova? Vada a leggere il documento "De delictis gravioribus" (nella traduzione italiana).
Vede la nota 3? Che cosa nota, professore? Legga...legga! Vede che c'e' scritto che il "Crimen sollicitationis" era stato pubblicato dalla Tipografia poliglotta vaticana 1962? Pensi! Gia' nel 1962! Come faceva ad essere un documento segreto se era stato pubblicato, addirittura dalla tipografia vaticana?
Ecco la ragione della risposta di Mons. Fisichella: Ma per carità, che cosa sta dicendo? Non raccontiamo barzellette!».
Inoltre Lei, caro professore, mi commette un piccolo "peccato" di omissione. Lei mi cita continuamente la lettera "De delictis gravioribus", ma mai il motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela".
Mi spiega il perche'? In fondo e' proprio quel testo che ripropone l'istruzione "Crimen sollicitationis"...non sara' che il Suo unico intento e' quello di mettere in cattiva luce Papa Ratzinger?
Almeno cinque Papi e quattro prefetti avrebbero potuto essere citati, eppure viene tirato in ballo solo Benedetto XVI.
Un po' facile, non Le pare, professore?
E veniamo al testo autentico dell'istruzione "Crimen sollicitationis".
Le consiglio la lettura di questi post:

"Crimen sollicitationis": il testo autentico

"Crimen sollicitationis": canoni 15-19

False accuse al Papa: parla il canonista Drigani

Vede, caro professore, l'istruzione del 1962 non riguarda il crimine di pedofilia ma gli abusi che possono essere compiuti da un sacerdote che si serve della confessione.
Nel 1962 non si parlava nemmeno di pedofilia e non solo nella Chiesa!
E, in ogni caso (spero sia l'ultima volta che lo ripeto!), la scomunica non colpiva chi denuncia l'abuso ma chi non lo denuncia entro un mese...c'e' una bella differenza!
Nel 2001 il cardinale Ratzinger impresse una svolta ai procedimenti contro i preti pedofili e cio' e' testimoniato da piu' fonti che, purtroppo, nelle scorse settimana hanno taciuto.
Si vedano i post:

Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto...

Guardate un po' che cosa ho trovato (Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto 2)

Il documentario della BBC dice il falso: ecco le prove!

Come vede, Odifreddi, non esistono documenti segreti, non esiste una volonta' di occultamento con l'avocazione dei procedimenti alla congregazione della dottrina della fede, anzi! Togliere i processi alle diocesi significa prevenire possibili insabbiamenti.
La Sua ultima frase, caro professore, mi rende un po' triste.
Monsignor Fisichella viene da Lei definito un "mastino". Cio' rende molto onore al Vescovo anche in considerazione del fatto che lo stesso cardinale Ratzinger fu chiamato in vari modi (sempre offensivi) durante il precedente Pontificato. Perche'? Chiaro! Ha sempre fatto il suo dovere, esattamente come Mons. Fisichella.
Non sia geloso, caro professore, della capacita' dialettica del Vescovo...non Le fa onore!

Raffaella

Vedi anche:

Le pagelle di Massimo Introvigne

Che cosa ha fatto di male Papa Ratzinger?

8 commenti:

lapis ha detto...

Leggevo altrove un acuto commento, che condivido in gran parte e mi permetto di fare mio, rielaborandolo e adattandolo al caso Odifreddi: una volta si prendevano in giro coloro che apoditticamente affermavano la veridicità di una tesi solo sulla base del famoso "ipse dixit"; studiosi- si diceva- dalla mentalità ristretta, che vivono in un mondo astratto senza accettare un confronto con la realtà dei fatti, cui seguiva l'elogio dello scienziato, che al contrario, aveva il coraggio di misurarsi con questa realtà di vita e di storia. Oggi pensiamo di essere molto più progrediti degli "antichi" e dei "medievali" e, grazie a Dio per alcuni, grazie a Darwin per altri, grazie a Voltaire per altri ancora, ci vantiamo di possedere una mentalità molto più aperta. E invece scopriamo che proprio coloro che si definiscono "scienziati" sono diventati gli uomini del nuovo ipse dixit, che non è più Aristotele, ma per alcuni, ad esempio, la BBC, e non importa quanti atti, documenti, testi, argomenti giuridici e storici si portino per rendere evidente che questa emittente non ha lavorato con imparzialità e obiettività. Diranno che le prove contrarie sono tutte false, pur di tenere in piedi il loro totem e continueranno a pretendere di avere ragione non sulla base della ragione o della ragionevolezza, ma solo perché "Ipsa (BBC) dixit".

Anonimo ha detto...

Grazie Lapis :-)
Mi permetto di aggiungere che molti soloni rifiutano anche semplicemente di sentir parlare dell'infallibilita' papale, salvo poi abbracciare a piene mani altre presunte infallibilita': quella della scienza, del politicamente corretto, del conformismo.
In altre parole partono dal presupposton che il Papa abbia sempre e comunque torto mentre "loro" hanno ragione anche quando fanno clamorosi autogol perche' le loro argomentazioni non si basano sui fatti o sulla logica, ma sul pregiudizio e sull'arroganza.
Ciao
Raffaella

Luisa ha detto...

Non posso che confermare un mio commento precedente sulle ragioni dell`astio verso il Papa.
Più il Santo Padre parla, con il suo linguaggio forte,coraggioso e limpido, basato sul suo pensiero forte, e più i suoi detrattori, scivolano su un pendio insaponato ,perdendo ogni credibilità, con un pensiero che mi sembra farsi sempre più debole e fossilizzato.
Il Santo Padre, quando era cardinale ha sempre amato confrontarsi ,con chi non la pensava come lui, purtroppo ora il campo è libero per tutti i coraggiosi che sanno che il loro bersglio preferito non potrà rispondere! Sì veramente, coraggiosi!
Quanto a Odifreddi, me lo immagino in pieno "delirio tremens" causato dall`orgoglio ferito del suo io ipertrofizzato! Patetico.

euge ha detto...

Cara Raffaella,

Non posso che condividere il tuo commento ed il fatto che lo stesso Odifreddi, fornisca le armi per essere smontato a dovere. Infatti, nella sua lettera si rivela non solo un autogol ma e soprattutto un maldestro tentativo di arrampicarsi sugli specchi nel
continuare a far passare per verità quelle che verità non sono, ricorrendo fra l'altro a tirare in ballo i soliti argomenti triti e ritriti usati da tutti gli anticlericali incalliti come i finanziamenti alla chiesa e le espressioni che ormai conosciamo0 a memoria " mastino Ratzinger " e idiozie del genere; per non parlare dell'attacco a Mons. Fisichella che rivela in maniera scomposta, la rabbia per non essere stato all'altezza di fronteggiare le incontrovertibili verità emerse attraverso proprio l'intervento di Fisichella che non ha fatto altro che attenersi ai fatti; già fatti e non parole campate per aria come il filmato BBC. Un ulteriore tentativo veramente meschino di mettersi in luce dopo che tutti e dico tutti hanno catalogato la tesi di Odifreddi come un mucchio di scempiaggini ae falsità costruite ad arte per attaccare la chiesa ed il Papa in un momento in cui forse e dico forse i cristiani cercano di trovare quel coraggio che dorme sonni beati da anni. Un'altro merito di Benedetto XVI
Eugenia

Francesca ha detto...

Di fronte a queste parole davvero rimani sbigottito, ma poi non puoi che riprenderti e smontare passo passo parola, per parola quanto questo tizio ha avuto il coraggio di pensare e poi di scrivere ....i miei complimenti per l'attenta e scrupolosa analisi mia cara Lella....!!!!!
Che poi costui praticamente da solo si sia decretato alla fine è davvero un problema solo suo... io dico ma questa gente si documenta, si fa delle ricerche personali prova a verificare le fonti, a capire qualcosa su ciò di cui deve andare a parlare o scrivere...????? Oppure da fiato alla bocca il via la cervello e alle dita sulla tastiera così tanto per fare.... perchè chiunque dotato di ragione e una volta usata si renderebbe benissimo conto da solo della montagna di stupidaggini che va dicendo e scrivendo. Ancora una volta bastava solo leggre per capire come stanno le cose eccc... ecc...
Ma evidentemente a questa gente interessa solo scrivere, sparlare e demigrare gratuitamente sempre e solo la stessa persona visto appunto che potendo nominare vari altri personaggi resta ancora e solo lui l'unico bersaglio da abbattere e nel peggiore dei modi.....invece che dedicare cinque minuti a una sana e semplicissima lettura, tanto poco ci vuole per capire e assimilare ciò che questo benedett'uomo dice e scrive da anni, ma loro ancora non lo hanno capito.......!!!! Poveretti davvero non hanno idea di cosa si stanno perdendo... e se ne stanno nel buio più totale quando hanno il sole, più limpido chiaro e luminoso, in tutto il suo splendore, a portata di mano!!!!
Francesca

euge ha detto...

cara francesca, hai perfettamente ragione........ questa è gente che merita di razzolare nella spazzatura che a loro fa tanto ma tanto bene!!!!!!!!!!!! non meritano a mio avviso le parole di una persona che un'amore per la verità quella Vera incontrovertibile ed inattaccabile.
Sig. odifreddi dia retta legga qualche riga di Benedetto XVI chissà oltre ad essere un matematico forse riuscirà a far entrare nel suo animo più nero della fulligine un pò di luce!!!!!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

A dire la verità il problema principale non è tanto se la lettera era segreta o no, ma il fatto che migliaia di bambini sono stati vittima di abusi. E' meglio evitare di schierarsi per una squadra o per l'altra e concentrarsi sulla risoluzione del problema (che non è certo facile vista la sua estensione). E' inutile dire ha ragione questo o quell'altro perchè la lettera era segreta o pubblicata, la sostanza rimane: vittime innocenti con la vita rovinata. Ed è pure inutile dire se sono preti o no: sono solo criminali!

Anonimo ha detto...

il problema è che oggi sia la mentalità comune, sia i cosiddetti "uomini di scienza" (ma se ci si riferisse alla greca EPISTEME non potrebbero definirsi tali), ritengono che la ragione sia solo la ragione matematica!è davvero un insulto all'essenza dell'uomo credere che una simile astrazione possa essere onnicomprensiva dell'umana razionalità ! Odifreddi si crede più "sveglio" di Socrate, Platone, Aristotele, Agostino, Tommaso, Cartesio, Kierkegaard? Io credo che le sue considerazioni non meritano alcuna risposta! Se tutte le verità dell'esistenza possono essere comprese nell'ambito di una razionalità puramente matematica, allora tutto il resto a cosa ci serve!? Si deve imparare ad usare il LOGOS, la ragione dis-velante, il pensiero umile che riceve la Verità da qualcosa e non se la dà da sola!