12 dicembre 2007

Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2008: i commenti de "Il Tempo", "La Padania", di John Allen e di "Repubblica"


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Grazie ad Eufemia (grazie di cuore!) possiamo leggere questi articoli, a commento del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2008:

Il coraggioso discorso del Papa

La pace non è problema da ridurre a slogan

Davide Rondoni

Ha avuto coraggio. Anche quest'anno, nel discorso sulla pace. Che potrebbe essere facilmente un discorso retorico Per dei festival di luoghi comuni.
E invece no.
Come l'anno scorso nel discorso aveva stupito e colpito i più attenti equiparando guerra, terrorismo e nichilismo come nemici della pace, anche quest'anno Papa Benedetto XVI non si è fermato ad affermazioni generali. Di quelle su cui è facile essere d'accordo.

No, ha sfidato ancora una volta il luogo comune. La consuetudine di idee che non danno fastidio e dunque non fanno pensare. Messaggio politicamente scorretto, dicono le agenzie di stampa.

Accusa chi, avendo più mezzi, fa piegare la testa al più debole. Accusa il "pacifismo unilaterale" di cui sono state piene le piazze e i media negli ultimi decenni. E attacca i vili attentati alla famiglia come "oggettivo impedimento sulla via della pace". Chi mina la famiglia, dice, "rende fragile la pace nell'intera comunità". Ed entra nel merito anche delle disuguaglianze tecnologiche ed energetiche, che stabiliscono disuguaglianze più del normale. Invita gli organismi internazionali a farsi carico del disciplinare i rapporti di forza, e i consessi di saggi a evitare irrealistiche conclusioni affrettate - come di recente in taluni toni apocalittici senza fondamento scientifico adeguato - per cercare un "modello di sviluppo sostenibile".
E' allarmato, il papa, e chiede lo smantellamento progressivo e concordato degli armamenti nucleari. E punta il dito contro le oligarchie che in paesi poveri dominano il traffico di armi sofisticate. Senza semplificare, però. E richiama infatti che in questo campo "le responsabilità sono molte". Sulla famiglia il papa si concentra in modo particolare. Sa che la pace è un clima che non è aiutato laddove si procede per disgregare le forme naturali di coesione e di mutualità, come la famiglia. Apre l'anno questo discorso. Come ogni anno la Chiesa dedica la sua attenzione suprema al tema dei temi. La pace non è questione da ridurre a slogan. Quella degli slogan è spesso una bandiera per quanto multicolore da opporre da una fazione a un'altra. Come fosse colpa solo di qualcuno. Mentre le responsabilità di ciò che mina la pace risiedono in tanti atti eclatanti e in tanti fatterelli. Di cui siamo in molti responsabili. Sarebbe ipocrita pensare che la pace dipende solo da qualcuno che può spingere certi bottoni. Mentre causa del venir meno della pace possono essere travisamenti sui giornali. Irresponsabilità delle parole. O inutili eccitazioni degli animi, faziosità di vario genere. Il papa fissa un collegamento fortissimo. Per avere la pace occorre "una legge comune che aiuti la libertà ad essere se stessa, invece che cieco arbitrio, e che protegga il più debole dal più forte". Questo occorre. Sappiamo che proprio sul fraintendimento di cosa sia la libertà si gioca una guerra culturale e politica enorme. Da questa guerra spesso invisibile dipende la pace.

© Copyright Il Tempo, 12 dicembre 2007


Polledri: la sinistra abbandoni la linea che porta ai reati d’opinione come l’antiomofobia

Il Papa: «La pace è ordine e si fonda sulla famiglia»

Città del Vaticano - Chi indebolisce l’istituto familiare fondato sul matrimonio fra uomo e donna finisce con l’indebolire la pace. È quanto ha affermato Ratzinger nel messaggio per la Giornata mondiale per la pace. «Chi anche inconsapevolmente - ha detto il Papa - osteggia l’istituto familiare rende fragile la pace nell’intera comunità, nazionale e internazionale, perché indebolisce quella che, di fatto, è la principale “agenzia” di pace. La negazione o anche la restrizione dei diritti della famiglia, oscurando la verità sull’uomo, minaccia gli stessi fondamenti della pace».
«La famiglia - afferma ancora Benedetto XVI - ha bisogno della casa, del lavoro o del giusto riconoscimento dell’attività domestica dei genitori, della scuola per i figli, dell’assistenza sanitaria di base per tutti. Quando la società e la politica non si impegnano ad aiutare la famiglia in questi campi, si privano di un’essenziale risorsa a servizio della pace. In particolare, i mezzi della comunicazione sociale, per le potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità nel promuovere il rispetto per la famiglia.
«La pace è ordine e più esattamente tranquillità dell’ordine. Ciò vuol dire che l’ordine in cui consiste la pace deve realizzarsi in modo non violento, intrinseco e non estrinseco, attraverso quella tranquillità che si riconnette alla comune aspirazione, frutto di volontà concordi e tese al possesso di un vero bene: in una parola nella libertà». Così il senatore della Lega Massimo Polledri commenta le parole del Papa nel suo messaggio per la Giornata mondiale della Pace.
«Il Papa - aggiunge Polledri - richiama di fatto l’art. 29 della Costituzione che fonda la famiglia sull’ unione tra uomo e donna. Esiste quindi un ordine, per noi naturale se si vuole stabilire un nuovo concetto di famiglia».
Polledri quindi esorta la sinistra ad aver coraggio e «ad agire sull’art. 29, senza usare scorciatoie che impongono reati d’opinione come la norma anti-omofobia. Questi sono “mezzucci” e il Papa ha ben fatto a ricordare che nell’ordine ci sono le basi della pace. Quindi - conclude - distruggere l’ordine della famiglia, significa incidere sulla pace».

© Copyright La Padania, 12 dicembre 2007

Eufemia ci segnala anche il commento di John Allen:

In World Peace Day message, Benedict paints a Catholic shade of green

Ma si'...leggiamo anche l'articolone di Repubblica:

Papa Ratzinger

"Per la pace no all´atomica sì all´ecologia"

CITTA´ DEL VATICANO - La corsa al riarmo nucleare e il «funesto» commercio delle armi. Il saccheggio delle risorse energetiche dei paesi poveri e le decisioni unilaterali sull´ambiente, gli attacchi alla famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna: tutte queste cose «rischiano di porre nuove ipoteche sulla pace» e di «gettare ombre cupe» sul futuro del mondo. È quanto afferma Benedetto XVI, nel suo messaggio per la «Giornata Mondiale per la Pace 2008» del prossimo 1 gennaio, presentato ieri in Vaticano. Nel testo intitolato "Famiglia umana, comunità di pace" spiega il cardinale Renato Raffaele Martino, Papa Ratzinger collega la famiglia umana a quella mondiale e alle sfide presenti, a partire dall´emergenza ambientale. E lancia un appello per «lo smantellamento delle armi nucleari esistenti».

© Copyright Repubblica, 12 dicembre 2007

Zero totale su "La Stampa" e "Corriere della sera"!
R.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E poi si dice che il papa non parla di pace, te lo credo... Va beh, portiamo pazienza... Marco