11 dicembre 2007

QUANDO LE PAROLE SONO RUMORE (Il discorso di Ratisbona nei quotidiani italiani)


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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa interessante recensione del saggio di Fabrizio Assandri sull'accoglienza della lectio magistralis di Ratisbona.
Grazie ancora a Fabrizio Assandri
:-)
Raffaella

QUANDO LE PAROLE SONO RUMORE

Anche se è passato più di un anno dal discorso di Ratisbona, le ricadute che quel discorso ebbero continuano ad influire sul pontificato di Benedetto XVI e sul modo in cui i media lo rappresentano.
Per questo, un saggio di Fabrizio Assandri, intitolato “Quando le parole sono rumore”, edito de Secop Edizioni, ripercorre l’eco che quel discorso ebbe su alcuni dei principali quotidiani italiani (L'Avvenire, Il Secolo d'Italia, Il Giornale, Il Corriere della Sera, La Stampa, La Repubblica, Il Manifesto). Nel suo saggio, Assandri guida il lettore nell’analisi e nella scomposizione di ogni singolo componente del linguaggio giornalistico (titoli, citazioni, uso delle immagini e pubblicità, interviste, posizione degli articoli nella pagina, ecc.). Così, da un lato, mette in evidenza alcune tendenze - come quelle alla spettacolarizzazione e all'estremizzazione - tipiche del giornalismo contemporaneo. Dall'altra si evince l'orientamento che al contenuto del discorso di Ratzinger hanno dato i quotidiani a seconda della propria posizione politica e ideologica, arrivando (soprattutto attraverso la manipolazione dei titoli) ad estremizzarne il contenuto.
Ciò che per il lettore è più interessante è che tutto ciò emerge non tanto dall'analisi del contenuto degli articoli, dove ci si aspetterebbe di trovare la "manipolazione", quanto dal contenitore, cioè da come gli articoli sono presentati al lettore. Naturalmente questo non significa, per Assandri, che la “colpa” dell’incidente di Ratisbona sia solo dei media; ogni attore nella comunicazione deve essere responsabile del suo ruolo. Per questo, se da un lato il saggio di Assandri suscita una riflessione sull'importanza e sulla responsabilità dei mezzi di comunicazione di massa, compresa l'informazione religiosa che, nell'epoca del "conflitto di civiltà", sembra ottenere sempre maggiore rilevanza, dall'altro suggerisce al lettore l’importanze di essere fruitore non passivo dell'informazione ma attento e critico. Talvolta, infatti, i media più che aiutare a comprendere un fatto creano confusione e rumore, come indicato dal titolo, impedendo la reale conoscenza di un fatto. E nello stesso tempo il saggio fa riflettere sulla grande responsabilità che la Chiesa e i suoi esponenti hanno nell'assumere la "sfida" della comunicazione.
Il testo è arricchito dalla prefazione di mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, dall'introduzione di Mimmo Candito, giornalista de La Stampa e docente all'Università di Torino di Linguaggio Giornalistico, e dalla postfazione di Natale Spineto, docente all'Università di Torino di Storia delle Religioni.

Fabrizio Assandri, nato a Torino nel 1984, collabora col quotidiano Avvenire, col settimanale diocesano La Voce del Popolo e cura la rubrica De Cupolone per il mensile What's Up. Nel 2006 ha pubblicato, sempre presso la Secop Edizioni, Link@to a Dio, una raccolta di lettere personali indirizzate a Giovanni Paolo II.

QUANDO LE PAROLE SONO RUMORE
SECOP EDIZIONI, 2007
10 EURO.

http://www.secopedizioni.it/scheda.aspx?pid=565&n=QUANDO%20LE%20PAROLE%20SONO%20RUMORE

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