22 febbraio 2008
Nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni il Papa invita le comunità cristiane a non ripiegarsi su stesse (Radio Vaticana)
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Nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni il Papa invita le comunità cristiane a non ripiegarsi su stesse per annunciare Cristo a tutto il mondo
“Ogni cristiano è chiamato a testimoniare e ad annunciare il Vangelo” in un mondo che vede “moltitudini” che non hanno ancora avuto “un vero incontro con Gesù Cristo”: è quanto scrive il Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che sarà celebrata il prossimo 13 aprile sul tema: "Le vocazioni al servizio della Chiesa-missione". Ce ne parla Sergio Centofanti:
Il Papa inizia il Messaggio ricordando le parole di Gesù: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
“La Chiesa – scrive - è missionaria nel suo insieme e in ogni suo membro”.
Ma – precisa – “se in forza dei sacramenti del Battesimo e della Confermazione ogni cristiano è chiamato a testimoniare e ad annunciare il Vangelo, la dimensione missionaria è specialmente e intimamente legata alla vocazione sacerdotale”. E citando Giovanni Paolo II ribadisce che “la vocazione speciale dei missionari ad vitam conserva tutta la sua validità” perchè “rappresenta il paradigma dell'impegno missionario della Chiesa, che ha sempre bisogno di donazioni radicali e totali, di impulsi nuovi e arditi” (Enc. Redemptoris missio, 66).
Benedetto XVI sottolinea che “l’amore di Cristo … va comunicato ai fratelli con gli esempi e con le parole”. Ringrazia quindi i tanti missionari che annunciano Cristo e amministrano i sacramenti a costo della vita affrontando pericoli e persecuzioni, ad imitazione del Maestro. Si pongono “al servizio dei più piccoli, dei malati, dei sofferenti, dei poveri e di quanti attraversano momenti difficili”. “Si tratta di testimonianze commoventi che possono ispirare tanti giovani a seguire a loro volta Cristo e a spendere la loro vita per gli altri, trovando proprio così la vita vera”. “Le statistiche – nota - testimoniano che il numero dei battezzati aumenta ogni anno grazie all’azione pastorale di questi sacerdoti, interamente consacrati alla salvezza dei fratelli”. “Attraverso i suoi sacerdoti, Gesù dunque si rende presente fra gli uomini di oggi, sino agli angoli più remoti della terra”. Benedetto XVI ricorda i sacerdoti fidei donum e i religiosi e le religiose di vita contemplativa ed attiva che hanno “tuttora una parte importantissima nell’evangelizzazione del mondo” (Decr. Ad gentes, 40). “Con la loro preghiera continua e comunitaria, i religiosi di vita contemplativa intercedono incessantemente per tutta l’umanità; quelli di vita attiva, con la loro multiforme azione caritativa, recano a tutti la testimonianza viva dell’amore e della misericordia di Dio”.
“Perché la Chiesa possa continuare a svolgere la missione affidatale da Cristo e non manchino gli evangelizzatori di cui il mondo ha bisogno – scrive ancora il Papa - è necessario che nelle comunità cristiane non venga mai meno una costante educazione alla fede” dei giovani e degli adulti, mantenendo “vivo nei fedeli un attivo senso di responsabilità missionaria e di partecipazione solidale con i popoli della terra”. Esorta a pregare perché Dio mandi operai nella sua messe: “solo in un terreno spiritualmente ben coltivato fioriscono le vocazioni al sacerdozio ministeriale ed alla vita consacrata”. Il Papa chiama infine tutte le comunità cristiane a non “ripiegarsi su se stesse” ma a vivere “intensamente la dimensione missionaria del mistero della Chiesa” perché “il dono della fede chiama tutti i cristiani a cooperare all’evangelizzazione”.
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