22 febbraio 2008

Dopo l'ingresso dei radicali nel PD: "Cruciali i programmi nessuno sarà distratto" (Tarquinio per "Avvenire")


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DOPO L’INGRESSO DEI RADICALI NEL PD

Cruciali i programmi nessuno sarà distratto

«Serve la chiarezza che rende lineare il rapporto tra chi vota e chi chiede di essere votato»

MARCO TARQUINIO

Alleanze e candidature tengono banco nelle cronache politiche di queste ore. Ma già si comincia ad alzare lo sguardo oltre le vicende di questo importante prologo alla campagna elettorale vera e propria. Per scrutare, con crescente attenzione, le opzioni programmatiche dei vari partiti e capire, dunque, con quali concreti obiettivi di governo le diverse forze in campo intendono battersi per ottenere il voto degli italiani. Del resto, già da qualche giorno, è tutto un fiorire di promesse e di anticipazioni: dal «programma di parte» di Bertinotti al «programma choc» di Berlusconi, dai «dodici punti» di Veltroni ai «dieci punti» di Casini. Un paio di suggestive proposte, poi, sono già state abbozzate pubblicamente: il compenso legale minimo lanciato dal Pd e l’abolizione dell’Ici riproposta dal Pdl. Ma stavolta più di ogni altra volta – certo a causa delle deludenti esperienze del passato recente – le neutrali calcolatrici degli specialisti hanno provveduto a zavorrare questa e quella delle relative (e miliardarie) cifre di spesa e di conseguenti e stringenti interrogativi.
Emerge, insomma, un diverso e più esigente modo di guardare alle promesse della politica al quale sarebbe saggio che corrispondesse una finalmente schietta (e realmente rinnovatrice) attitudine di partiti e schieramenti a indicare direzioni di marcia realistiche e mète limpide e raggiungibili. Una svolta tre volte opportuna: per i tempi di vacche magre che incombono su tutta Europa (e di più sull’Italia), per i doveri di sobrietà che c’impone il nostro debito pubblico (sotto la strenua vigilanza della Ue), per il giusto rispetto verso cittadini-elettorali sempre più delusi e ai quali troppo spesso in questi anni ci si è rivolti o con imbonimenti o con sentenzioso paternalismo.
Per le forze candidate al governo del Paese è il momento, in altre parole, di tenere i piedi bene in terra e di fare più acuto lo sguardo sul futuro. Perché essere realisti non vuol dire affatto limitarsi al piccolo cabotaggio, rinunciando a scegliere una rotta precisa e a darsi grandi compiti. Significa fare l’una e l’altra cosa con chiarezza, quella chiarezza che rende lineare il rapporto tra chi vota e chi chiede di essere votato. E significa farlo in modo sostenibile, con quella sostenibilità che si declina sia sul piano delle compatibilità economico-finanziarie sia su quello della tenuta politica della propria parte sia su quello, cruciale, dell’elaborazione progettuale in materie eticamente sensibili. Un problema quest’ultimo – è inevitabile sottolinearlo – che coinvolge in maniera particolarmente pesante il Pd dopo la squassante scelta di Veltroni di imbarcare nella sua lista, originariamente schierata sotto le insegne dell’autosufficienza, l’intero stato maggiore del Partito radicale.
Qui e ora, tuttavia, ai partiti e ai candidati premier vorremmo porre soprattutto una questione di metodo.
Chiedendo loro due cose. La prima è di essere assolutamente onesti con noi elettori, dicendo che cosa intendono fare e dicendolo in maniera esatta e il più possibile asciutta. Vogliamo, cioè, poter capire e scegliere senza dover consultare 'enciclopedie'. E senza essere costretti a guardare i programmi con la lente d’ingrandimento o in controluce. La seconda – anche se a qualcuno la formula sembrerà un po’ enfatica – è di rispettare la verità del Paese. Siamo più che mai convinti che soltanto se si faranno sul serio i conti con la realtà italiana – e dunque non con le urgenze presunte, ma con le reali e pressanti emergenze della nostra gente –proposte e priorità appariranno adeguate e i diversi progetti di governo risulteranno plausibili.
Ci aspettiamo troppo? Forse. Ma siamo sicuri di non sbagliarci se diciamo che la nostra e la stessa attesa di tanti, tantissimi italiani. Che non sono distratti. E il 13 e il 14 aprile vogliono poter votare a ragion veduta.

© Copyright Avvenire, 22 febbraio 2008

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5 commenti:

brustef1 ha detto...

Benissimo, voglio vedere adesso quanti cattolici voteranno per una coalizione che ha imbarcato il patetico drappello dei venduti radicali. "Per un pugno di voti"...

Gianpaolo1951 ha detto...

C'era da aspettarselo!
Veltroni era, è, e sempre sarà, un "..." (omissis) comunista!!!
Sveglia "cattolici adulti", cos'altro dovete aspettare per aprire gli occhi?!?

euge ha detto...

Era scontato che il PD imbarcasse i radicali.....quello a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, è stato uno dei tanti disgustosi e repellenti teatrini della politica attuale. Sono d'accordo con te Giampaolo l'altra sera ho visto l'intervento di Veltroni al TG5 ed è stata una cosa penosa!!!!!!!!!!!!
brustef1 tanto tempo fa uscì un fim western che segnò la storia di quel genere cinematografico " Per un pugno di Dollari " chissà se la parodia " Per un pugno di voti, un posto da ministro e qulcos'altro, " farebbe successo?! Magari nel genere Horror questa volta ma, horror demenziale.

raffaele ha detto...

E allora dovremmo votare per un affarista come Berlusconi e per un suo lacchè come Fini? Tra i principi etici ribadioti dalla Bibbia ci sono anche il dovere di pagare le tasse per il bene comune, il rispetto della legge da parte di tutti, la giustizia sociale. Nessun politico è "l'unto del Signore". E molte volte bisogna scegliere il "male minore".

euge ha detto...

E secondo te chi sarebbe il male minore????????............ Il PD con l'appoggio dei radicali? La verità secondo me è una sola da qulsiasi parte ci voltiamo non c'è terreno asciutto ma, solo sabbie mobili e odor di fogna. Questa è la triste verità. Mettiamoci in mente una cosa: chi corre per le poltrone a costo di vendersi per una manciata di voti, ha solo l'unico scopo di fare soldi tanti ed in fretta non certo delle sorti di chi li ha votati; molti nell'ultima legislatura non hanno raggiunto il tanto agognato limite per avere la tanto agognata pensione e quindi si intrufolano da una parte o dall'altra, par cercare di rientrare nella prossima di legislatura. per quanto mi riguarda da cattolica non posso pensare di scegliere gente che ha sputato addosso alla chiesa ed al Papa fino all'altro giorno; non posso andare contro i miei principi e le mie convinzioni sulla famiglia e sulla sacralità della vita; sappiamo bene come la pensano pannella e c. su questo argomento. La verità drammatica in questo paese, e che non c'è neanche una minima parte della politica disposta a difendere questi prinicipi.