23 ottobre 2008

L'«Opera omnia» del professor Joseph Ratzinger. L'edizione in tedesco, da maggio in italiano. Il suo insegnamento da docente di teologia (Accornero)


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L'«Opera omnia» del professor Joseph Ratzinger

L'edizione in tedesco, da maggio in italiano. Il suo insegnamento da docente di teologia

dall'inviato

Pier Giuseppe Accornero

CITTÀ DEL VATICANO

Al ritmo di due all'anno, si concluderà nel 2016 la pubblicazione dell'Opera omnia. Raccolta degli scritti del teologo Joseph Ratzinger «che al centro di tutto pone la volontà divina di parlare a ogni uomo e che la sua Parola diventa luce che illumina ogni uomo».
Considerando che il primo volume conta 757 pagine, che qualche tomo sarà pubblicato in due volumi e che i tomi previsti sono 16, si arriva a un totale approssimativo di 13-15 mila pagine, note, citazioni, indici dei temi e dei nomi compresi. Un'operazione teologica, culturale ed editoriale di grande rilievo.
È significativo che durante il Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio – che tanto ha attirato l'interesse e lo studio del giovane teologo bavarese – sia stato presentato il primo volume dell'Opera omnia di Ratzinger. La pubblicazione non può che essere in tedesco, visto che la sconfinata produzione scientifica, prima dell'elezione al soglio di Pietro, è prevalentemente in quella lingua.
Si tratta di una produzione corposa che riunisce almeno 700 pubblicazioni tra libri e articoli ma senza contare gli inediti: tutto rientrerà nell'Opera omnia .
La pubblica l'editrice tedesca Herder Verlag: a ottobre 2008 il primo volume, nell'autunno 2016 l'ultimo. Sono già previste le traduzioni in italiano – il primo volume uscirà a maggio –, inglese, francese, spagnolo e portoghese e in altre lingue, per iniziativa e sotto la supervisione, anche delle traduzioni, della Libreria Editrice Vaticana (Lev) che detiene i diritti d'autore dei Papi e che ha l'esclusiva delle pubblicazioni pontificie e vaticane.
Il primo volume pubblicato è sulla liturgia, «centro nevralgico della teologia ratzingeriana» come spiega il vescovo di Ratisbona, monsignor Gerhard Ludwig Mueller «incaricato personalmente dal Papa dell'Opera omnia » che copre oltre cinquant'anni di magistero di Joseph Ratzinger in tre fasi della sua vita.
La prima come professore dal 1953 al 1977 nelle scuole superiori e nelle università di Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Regensburg (Ratisbona), periodo in cui si colloca la sua esperienza di «perito teologico» dell'arcivescovo di Colonia cardinale Joseph Frings e dell'episcopato tedesco al Concilio Vaticano II (1962-65) quando lavorò alla costituzione dogmatica Dei Verbum , cioè la Parola di Dio, che è oggetto del Sinodo iniziato il 5 ottobre e che finirà domenica 26. La formazione e il magistero di Ratzinger avvengono esclusivamente in terra tedesca, senza alcun rapporto con le università pontificie romane.
La seconda fase è quella di cardinale arcivescovo di Monaco e Frisinga dal 1977 al 1982, personalmente scelto da Paolo VI.
La terza è romana e universale come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (1982-2005), nominato da Wojtyla che lo aveva conosciuto e apprezzato al Concilio. Chiarisce il vescovo Mueller: «Per sua espressa volontà l'Opera omnia è pubblicato con il nome e cognome Joseph Raztinger per sottolineare che sono i suoi studi da teologo e per distinguerli dal magistero pontificio di Benedetto XVI».
Lo stesso avvenne con Gesù di Nazareth . «Benedetto XVI – dice Mueller – è uno dei grandi teologi sul soglio di Pietro e i suoi scritti uniscono le cognizioni teologiche a una fede viva».
La raccolta di libri, articoli, pubblicazioni, voci per enciclopedie, omelie, meditazioni, conferenze e inediti aiuterà a comprendere anche il senso del suo magistero papale.
Per realizzare il progetto Mueller ha fondato a Ratisbona l'«Istituto Papa Benedetto XVI»: «Durante la visita del 2006 nella nativa Baviera con la sua "lectio magistralis", che segnò un momento magico nella storia universitaria, sottolineò l'intima connessione tra fede e ragione». Il discorso aprì una spinosa controversia con l'Islam.
Partire dall'XI tomo sulla liturgia – spiega Mueller – «significa mettere l'opera sotto il segno del teocentrismo».
Ratzinger nell'introduzione confessa di avere avuto qualche dubbio se cominciare dalla liturgia «per alcune cattive interpretazioni» date in passato ai suoi insegnamenti, come per la Messa celebrata spalle ai fedeli, ma si augura che la pubblicazione «mostri le grandi prospettive della liturgia».

© Copyright Eco di Bergamo, 23 ottobre 2008

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