4 ottobre 2008

Scaraffia: Il Papa anticonformista si rivolge a una parte del clero che evita il problema perché sa di non essere capace di convincere i fedeli


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«È stato davvero anticonformista»

di Gaia Cesare

Ci sono molti ginecologi che insorgono e l’Arcigay che accusa la Chiesa di essere moralmente responsabile della diffusione dell’Aids. Ma per Lucetta Scaraffia - storica e giornalista, membro del Comitato nazionale di bioetica - le reazioni indignate di molti al no alla contraccezione «artificiale» ribadito ieri da Papa Benedetto XVI «non sono altro che il frutto di un diffuso conformismo».

Anche Ratzinger ha ammesso che sono tanti i cattolici a non comprendere.

«Io credo che siano molte le persone che si lasciano influenzare dall’ambiente circostante, che lancia messaggi di tutt’altro genere. L’adesione alla «Humanae vitae» richiede coraggio e anticonformismo».

Ribadire il no a pillola e preservativo non le pare che confermi la scollatura della Chiesa col mondo esterno?

«Io trovo che la posizione del Papa sia legatissima alla realtà. Attualissima. Perché arriva dopo l’utopia della liberazione sessuale, la promessa di una felicità gratuita offerta a tutti che si è rivelata un fallimento».

Ma arriva mentre in alcuni Paesi si distribuisce la pillola del giorno dopo alle tredicenni a scuola.

«Il punto è che esistono metodi efficacissimi che non sono stati diffusi perché danneggiano le case farmaceutiche - quelli gratuiti - o perché non permettono l’amore libero - quelli naturali come l’Ogino-Knaus (il calcolo dei giorni, ndr) e il Billing’s (l’osservazione delle perdite)».

Li trova praticabili in una società frenetica come quella di oggi?

«Li trovo efficacissimi. Non è un caso che il Billing’s sia adottato in Cina per il controllo delle nascite».

Cosa pensa dell’ammissione del Papa: la Chiesa deve «accrescere gli sforzi» per far comprendere «la bellezza dell’amore coniugale»?

«Penso che Ratzinger si riferisca a una parte del clero che evita il problema perché sa di non essere capace di convincere i fedeli, che non ha la forza intellettuale di contrastare un’opinione pubblica così allineata».

© Copyright Il Giornale, 4 ottobre 2008 consultabile online anche qui.

E' incredibile che anche in questa circostanza si possa assistere al solito "fenomeno": i preti (l'anonimo romano e Rigoldi) che contrastano il messaggio del Papa e gettano la spugna, una laica (la professoressa Scaraffia) che ha compreso le parole di Benedetto XVI ed e' andata dritta al cuore del problema (vedi passaggio in rosso).
R.

1 commento:

euge ha detto...

«Penso che Ratzinger si riferisca a una parte del clero che evita il problema perché sa di non essere capace di convincere i fedeli, che non ha la forza intellettuale di contrastare un’opinione pubblica così allineata».


Già è proprio così! "una parte del clero che evita il problema perché sa di non essere capace di convincere i fedeli, che non ha la forza intellettuale di contrastare un’opinione pubblica così allineata»." E' questo il disagio che ho avvertito in tanti anni che sono rimasta lontana da Cristo dalla Chiesa con una fede vuota arida gestita secondo il mio tornaconto. Ho trovato un punto fermo a cui mi sono aggrappata con tutte le mie forze Papa Benedetto XVI ed i suoi discorsi, omelie ed encicliche; una cultura personale che sto ricostruendo pian piano proprio per non incappare in quei discorsi e mini omelie che ora vanno di moda per certi sacerdoti, dal contenuto inutile e sterile; omelie che neanche per un corso di catechismo di Prima Comunione andrebbero bene........ perchè? Perchè sicuramente un ragazzino di quell'età sarebbe capace di osservazioni a cui i Don non saprebbero come rispondere. Purtroppo, non è con questa preparazione che si promulgano gli insegnamenti della chiesa in una società in cui è permewsso tutto; in cui la famiglia è una cosa superata ed obsoleta, in cui l'amore coniugale è una barzelletta perchè l'amore deve essere libero in tutti i sensi e se poi i più deboli ne fanno le spese pazienza è la società. Di questo, mi dispiace e addolora dirlo, ne ha colpa anche una certa parte della Chiesa che per quieto vivere oppure come si è già detto per misera preparazione, non si cimenta nel far comprendere proprio ora che se ne ha più bisogno l'importanza, la profondità e l'attualità del messaggio cristiano. Non ci inventiamo bufale sull'incomprensibilità del messaggio del Papa; ogni messaggio di Benedetto XVI è comprensibilissimo, chiaro e determinato e torno a ripetere che risulta incomprensibile solo ed esclusivamente per chi o per comodità personale o per completo disinteresse o per ideologia politica lo ritiene tale.