3 ottobre 2008

Domani alle 11 il Papa incontra Napolitano: la possibile agenda dei colloqui (Asca)


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PAPA: DOMANI ALLE 11 INCONTRO AL QUIRINALE CON NAPOLITANO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 3 ott

Per la nona volta dalla fine del ''potere temporale'', domani un papa salira' al Quirinale.
La visita di Stato di Papa Benedetto XVI al Presidente della Repubblica, la seconda di Papa Ratzinger al Colle, e' prima di tutto l'occasione per restituire la visita ufficiale del capo dello Stato in Vaticano del 20 novembre 2006.
Ma l'incontro, come ha spiegato ieri l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, in un'intervista all'Osservatore Romano, sara' anche il momento per Ratzinger e Napolitano per confrontarsi sui ''grandi temi dell'attualita' internazionale'', sulla ''laicita''' e sulle ''questioni attinenti all'Europa e alla definizione della sua identita' culturale''.

Una visita, questa, con un protocollo nuovo rispetto agli incontri precedenti tra i due capi di Stato italiano e vaticano. L'obiettivo, per volonta' della Segreteria di Stato vaticana, e' quello di privilegiare il momento dei colloqui e dello scambio di valutazioni rispetto alla parte piu' formale e protocollare. Il tutto, naturalmente, senza nulla togliere ai discorsi che il papa e il Presidente pronunceranno per l'occasione.
A fare da cornice alla visita ci sono i complessi e profondissimi rapporti che legano l'Italia e la Santa Sede.

Rapporti, come ha precisato Zanardi Landi, ''ottimi'', in cui ''non esistono problemi bilaterali aperti''. Ma i temi sul tavolo non mancano. ''Sono molte - ha infatti aggiunto l'ambasciatore - le questioni delicate e importanti trattate dal governo nel rapporto quotidiano con la Chiesa in Italia e con l'importante componente cattolica presente nella societa' italiana'': dalla 'emergenza educativa' piu' volte sottolineata dal papa alla ''partecipazione dei cattolici alla vita politica''. Senza dimenticare la solita questione delle presunte 'ingerenze' della Chiesa nella vita pubblica italiana: accuse fuori luogo, ribatte l'ambasciatore, che, a quasi 80 anni dalla firma dei Patti Lateranensi, ricorda che, per il pontefice, ''recarsi nel palazzo che per secoli fu la residenza dei suoi predecessori non puo' non ribadire il riconoscimento della definitiva chiusura e del superamento, a ogni livello e sotto ogni aspetto, della Questione romana, con la fine del potere temporale''.
Al centro dell'incontro, pero', non ci saranno solo i temi italiani: l'incontro tra Benedetto XVI e Napolitano cade infatti in un momento ''fortemente dinamico'' sulla scacchiera mondiale. ''Un momento ricco di possibilita' favorevoli - nota l'ambasciatore -, ma anche carico di rischi per gli equilibri geopolitici in molte aree del mondo''. La ''convergenza'' tra Italia e Santa Sede e' forte e decisiva su molti dossier di rilevanza globale, dalla campagna per l'abolizione della pena di morte all'azione per la difesa della pace e per la promozione di un ''multilateralismo non solo efficace ma anche attento alle ragioni piu' profonde dell'essere uomo''.

Sono passati quasi due anni da quando Napolitano venne in visita da Benedetto XVI. Secondo la prassi diplomatica, spiega Zanardi Landi, le visite ufficiali tra capi di Stato sono ricambiate nel giro di qualche mese o qualche anno. Con Giovanni Paolo II, Oscar Luigi Scalfaro dovette aspettare ben sei anni mentre Ciampi ricevette Wojtyla dopo soli due mesi dalla sua visita in Vaticano. Nel 2006, il Presidente della Repubblica, per la prima volta un ex-comunista, affermo' la sua ''consapevolezza profonda dell'alta missione universale della Chiesa cattolica e del prezioso servizio che essa offre alla nazione'' mentre il pontefice sottolineo' come la Chiesa non sia ''ne' agente politico ne' silente'' e che la ''liberta', che la Chiesa e i cristiani rivendicano, non pregiudica gli interessi dello Stato o di altri gruppi sociali e non mira a una supremazia autoritaria su di essi''.

Il programma della visita di domani prevede che il Papa lasci la Citta' del Vaticano alle 10.40 di domani mattina. Ad attenderlo al confine, un picchetto di corazzieri in motocicletta, che lo accompagnera' fino a piazza Venezia, dove lo salutera' il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Di li', la scorta in moto sara' sostituito da uno squadrone a cavallo. L'arrivo del corteo al Quirinale e' previsto per le 11, dove a riceverlo ci sara' Napolitano.

Seguiranno gli onori militari, e gli inni pontificio e italiano, mentre la bandiera bianca e gialla della Santa Sede viene issata sul Torrino di San Pietro. Dopo l'arrivo, nella sala degli Arazzi di Lilla, ad attendere il pontefice ci saranno anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Dopo il colloquio privato, della durata prevista di una mezz'ora, a Papa Ratzinger verranno presentati i presidenti emeriti della Repubblica e i presidenti di Camera, Senato e Corte Costituzionale. Infine, alle dodici, sara' il momento degli attesi discorsi di Napolitano e di Ratzinger. Ad accompagnare il Papa ci saranno il Segretario di Stato vaticano, card.

Tarcisio Bertone, che incontrera' il suo 'omologo' Berlusconi, i cardinali Lajolo, Bagnasco e Vallini, il sostituto mons. Fernando Filoni e il 'ministro degli esteri', mons. Dominique Mamberti, oltre al nunzio in Italia mons.
Giuseppe Bertello. La delegazione italiana, oltre che dal Presidente del Consiglio, sara' composta dal ministro degli Esteri Frattini, dal sottosegretario Gianni Letta, dal segretario generale del ministero degli Esteri Giampiero Massolo e dell'ambasciatore Zanardi Landi.

asp/sam/lv

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