18 ottobre 2008

Sinodo, nuovi passi nel secolare confronto con le altre religioni (Osservatore Romano)


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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Al Sinodo dei vescovi le proposizioni dei circoli minori

Nuovi passi nel secolare confronto con le altre religioni

"L'amore di Dio nell'amore del prossimo" è il tema della riunione che avrà luogo in Vaticano il 4 e 5 novembre prossimi con i delegati dei 138 firmatari - intellettuali e religiosi musulmani guidati dal principe di Giordania Ghazi bin Muhammad bin Talal - della Lettera aperta titolata Una parola comune tra noi e voi.
Ne ha dato notizia al Sinodo dei vescovi questa mattina, venerdì 17 ottobre, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, intervenuto durante i lavori della diciottesima congregazione generale. A proposito del confronto con i musulmani il cardinale ha anche voluto sottolineare che non si tratta di un cammino iniziato di recente, dopo la citata Lettera dei 138. Esso infatti risale a molti secoli fa. E a proposito di dialogo tra le religioni, il porporato ha voluto precisare che il testo fondamentale rimane la dichiarazione conciliare Nostra aetate. Gli incontri che hanno fatto seguito, e che seguiranno ancora, alla Lettera, sono certamente da considerarsi molto importanti, ma bisogna anche dar loro il giusto valore. Il cardinale si è poi riferito al punto 38 della relazione dopo il dibattito, laddove si parla dell'opportunità di organizzare un forum cristiano-musulmano sulla Parola di Dio, per discutere e meditare insieme suggerendo che sarebbe forse più opportuno parlare di un forum tra religioni.
Il tema del dialogo è tornato spesso nei complessivi 26 interventi - compresi i sei degli uditori - svolti in mattinata. Momento centrale della congregazione sono state le relazioni dei rappresentanti dei circoli minori, i quali hanno presentato sommariamente le proposizioni, il cui testo definitivo sarà elaborato nel pomeriggio e consegnato alla segreteria generale del Sinodo in serata. Dalle esposizioni, seppure sintetiche, sono comunque emerse alcune notazioni per il documento finale. Oltre a indicazioni sulla necessità di pensare alla istituzione di un direttorio per le omelie e di meglio definire il senso della Lectio divina come "lettura orante della Parola di Dio"; sul rinnovato impegno nella traduzione e diffusione della Bibbia; sulla opportunità di provvedere a un'adeguata formazione dei lettori durante la liturgia come a un approfondimento della preparazione biblica dei sacerdoti, temi ricorrenti sono stati anche il diffondersi delle sette pentecostali e il bisogno di capire il perché del loro successo, la riflessione sul Lezionario e sull'importanza della lettura durante la messa e, appunto, il dialogo con gli ebrei. A questo proposito è stata riproposta l'esemplarità della figura di Edith Stein, intellettuale e santa, per un effettivo dialogo con l'ebraismo.
Importante il riferimento anche all'uso delle nuove tecnologie per una più mirata diffusione della Parola. L'indicazione è venuta dal gruppo inglese e la menzione delle nuove tecnologie riguardava esplicitamente internet e il lettore mp3.
La necessità di costituire "oasi di spiritualità" che mostrano l'unica ragione per cui vale la pena vivere, l'amore di Dio per l'uomo, è tra le proposte formulate dal gruppo ispanico. Essa ha trovato eco anche in altri gruppi di lavoro, per alcuni dei quali i monasteri potrebbero fungere da motore trainante. Così come fondamentale proprio nel quadro della formazione spirituale dei fedeli è e deve rimanere la liturgia eucaristica.
Monsignor Rino Fisichella, per il gruppo di lingua italiana, ha sottolineato in proposito la necessità di riservare un posto d'onore alla Parola, anche attraverso segni visibili della liturgia, come la benedizione del lettore durante la Messa "elemento del resto ancora presente - ha notato - nella liturgia ambrosiana". Questa maggiore formazione spirituale dei fedeli potrebbe addirittura essere la risposta alle "motivazioni del successo della religiosità new age e delle sette pentecostali", ha osservato l'arcivescovo australiano Coleridge, parlando a nome del gruppo anglofono. 234 i padri che hanno partecipato alla congregazione, alla prima parte della quale era presente il Papa. Presidente delegato di turno il cardinale Levada.

(©L'Osservatore Romano - 18 ottobre 2008)

Va benissimo la ricerca del dialogo purche' sia tale.
Mi pare, al contrario, che da qualche tempo ci sia chi vuole imporre un monologo: io parlo e tu (Chiesa Cattolica) devi ubbidire altrimenti tronchiamo i rapporti
.
R.

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