1 agosto 2008

Il decano a colazione con il Pontefice: «Pane, burro e tanti ricordi» (Gasperina)


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Insieme a Benedetto XVI il fratello, le due memores, padre Georg e una suora. «Questa è la mia famiglia»

Riccardo Gasperina

BOLZANO — Ha 85 anni e li porta benissimo. È Johann Mayr, canonico della diocesi di Bressanone, che ieri mattina ha avuto l'occasione di fare colazione con Benedetto XVI. È stato uno dei pochi fortunati, oltre al rettore Ivo Muser e alla suora Maria Pietà, a entrare in contatto con il Papa, che non ha ancora mai lasciato l'abitazione brissinese del Seminario maggiore (potrebbe farlo oggi), limitandosi ad alcune passeggiate nel giardino interno.

Don Johann Mayr, come era l'atmosfera a colazione presso il pontefice?

«Un ambiente familiare. Erano le 8,30, a tavola vi erano il fratello George, da poco non vedente, il segretario particolare del Papa George Gänswein, le due memores e una suora tedesca.
"Questa è la mia famiglia" mi ha detto Benedetto XVI mostrando con un gesto della mano i commensali. Il motivo dell'invito è semplice: la mia lontana conoscenza di Ratzinger quando ancora era cardinale. Allora facevo parte insieme a lui di una piccola comunità di sacerdoti che si trovavano nella mensa comune all'interno del Seminario. Come ogni mattina anche oggi (ieri per chi legge,
ndr) prima di colazione, il Papa ha celebrato una messa presso la cappella delle suore insieme alla sua famiglia».

Di cosa avete parlato?

«La conversazione è durata 20 minuti circa, poi il pontefice si è allontanato. Tanti anni fa, avevamo l'abitudine di domandare all'allora cardinale i retroscena delle vicende del Vaticano. Lui si infastidiva sempre e per questo abbiamo deciso di non rivolgergli più queste domande. Penso che lui apprezzi questo comportamento di contegno. Dunque, abbiamo discusso di cose secondarie: della morte di don Zambelli, membro della "famiglia" del pontefice, e dell'ingresso di un nuovo membro. Poi il pontefice ha espresso il desiderio di poter accarezzare Milly, la gatta tutta nera che abita all'interno del Seminario. Desidera incontrarla, non l'ha ancora vista».

Ci può descrivere la zona dove risiede il pontefice?

«A dire il vero, ne so davvero poco. I corridoi di collegamento sono stati chiusi. Le guardie svizzere sono severissime anche con noi che possiamo entrare. Gli ascensori sono bloccati con delle chiavi. So solo che 12 sedie in stile Biedermeier sono state trasportate dalla biblioteca storica al luogo dove il Papa consuma i propri pasti. Nel giardino sono state create una piattaforma con alcune lastre di marmo per fermare l'umidità e un capitello tradizionale con una volta, sotto la quale vi è la statua della Madonna. Il Papa si reca lì a pregare».

Che cosa ha mangiato il Papa?

«Un panino bianco con i semi con burro e marmellata. Insieme ha bevuto del caffèlatte ».

© Copyright Corriere dell'Alto Adige, 1° agosto 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Monsegnor Ratzinger no ve bien, es no-vidente?

Raffaella ha detto...

Mons. Ratzinger ha qualche problema di vista.
R.