15 gennaio 2008

Complimenti a Tg5, Tg2 e Tg1


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Stasera finalmente i telegiornali hanno smascherato l'intolleranza laicista ed oscurantista che ha impedito al Papa di fare visita alla Sapienza.
Tg5 e Tg2 si erano gia' distinti ieri sera, mentre il Tg1 ha scelto stasera (con ritardo) per spiegare che la frase attribuita al Papa su Galileo in realta' non era sua...vabbe'...l'importante e' esserci arrivati.
Ottima, come sempre, Marina Ricci che ha tagliato subito la testa all'insinuazione di Repubblica online che suggeriva la rinuncia del Papa come dettata dalla necessita' di preservare l'immagine del Pontefice. La Ricci ha parlato chiaro: Joseph Ratzinger non si e' mai curato della sua immagine. Da cardinale ha subito ogni tipo di insulto senza battere ciglio!
Ottimo anche l'editoriale del direttore del Tg5 che ha evidenziato lo sfacelo dell'Italia messa in ridicolo dalla "monnezza" e dal rifiuto di accogliere il Papa.
Una pagina nera della storia italiana che sara' difficile da cancellare (secondo me non deve essere cancellato).
Molto bravo Aldo Maria Valli che ha spiegato che la famosa frase su Galileo non era del Papa. Ha anche spiegato il rammarico del Papa che e' stato molto responsabile nel rifiutare di andare alla Sapienza. Egli sapeva che sarebbe stato protetto ma non ha voluto accettare scontri fra studenti attorno al suo cordone di protezione.
E' stato intervistato il direttore del Corriere, Mieli, che con faccia triste ha giudicato vergognoso il comportamento tenuto dagli illuminati della Sapienza. Spero che domani questa sua presa di posizione sia espressa dal suo giornale che ha latitato un po' sul piano della correttezza (nessuno ha spiegato il vero discorso del Papa).
Bravissimo Lucio Brunelli del Tg2 e in genere il telegiornale.
Eccezionale il servizio in cui si sono visti i nani e le ballerine invitati a parlare all'universita'!
Tutti possono parlare e il Papa no? Che democrazia...
Non voglio commentare il Tg3...

Raffaella

3 commenti:

Gianpaolo1951 ha detto...

Ho vissuto in prima persona il “68” e ne ho viste di cotte e di crude, ma il penoso spettacolo offertoci oggi dagli studenti della Sapienza, ha superato ogni confine…: è proprio vero che non esiste limite alla stupidità!!!

Anonimo ha detto...

Anche in Francia, paese "laicardo", cio non avverrebbe!

Inaudito!

Povera Italia!

"Come cadesti o quando
Da tanta altezza in così basso loco?"

(G. Leopardi)

gemma ha detto...

mi dispiace lella ma, come hai già detto tu qualche post fa, "troppo tardi". Avrebbero potuto smorzare le polemiche e fare chiarezza, almeno sul vero contenuto del famoso discorso incriminato, un pò di tempo fa e non l'hanno fatto. Per noi non è stato semplice trovarlo, difficile divulgarlo. Per loro sarebbe stato semplicissimo. Il Corriere non si è certo distinto, al pari di altri, e sanno tanto di coccodrilli coloro che fingono di indignarsi ora. I vaticanisti della carta stampata sono quasi tutti spariti, per giorni. Torneranno a deliziarci forse domani cercando a tutti i costi l'avvenimento nell'udienza, un significato da attribuire a qualche fila dell'aula troppo piena o troppo vuota, una qualche scalfittura nell'anello papale sfilatosi qualche giorno fa, un velo di tristezza negli occhi azzurrissimi, nonostante tutto, o le spalle ottantenni più o meno reclinate. C'è da scommettere che qualcuno dirà pure che il "Papa tedesco" tutto sommato l'ha presa bene, ma...già, è freddo...Siete sicuri? Guardatelo e, soprattutto leggetelo bene, soprattutto prima di scrivere recensioni per gli altri o di ritenervi offesi Qualcuno ha insinuato che se fosse stato più simpatico lo avrebbero accolto a braccia aperte, della serie "non importa ciò che dici ma come lo dici". Roba da contenitori televisivi della domenica pomeriggio, dove conta la velina, non nel senso della notizia ma di chi la porta. Invece si sta parlando di gente della Sapienza. Eppure, paradossalmente, alla fine ci fanno quasi meglio figura loro che hanno preso posizione netta, anche contro, fin dall'inizio, e non chi dopo aver avuto in mano l'opinione pubblica per giorni e avendola influenzata a senso unico, si cosparge ora il capo di cenere pelosa. Questo è il mio modesto parere, per il quale meglio un fisico di parte del giorno prima che intellettuali e politici solidali o giornalisti iperattivi del giorno dopo (almeno si sa con chi si ha a che fare).
Questo è quel che penso, insieme al fatto che, pur avendo auspicato fin dall'inizio che il Santo Padre non partecipasse a questa farsa di invito, sono enormemente dispiaciuta per l'umiliazione dei suoi ottant'anni di vita, pensieri, ricordi accademici ed emozioni.
E si risparmi la dietrologia sull'avvenuta rinuncia, soprattutto quella di parte, per giustificare la propria propaganda mediatica. Io almeno ora preferirei il silenzio; chi aveva qualcosa di significativo da dire era meglio che lo facesse prima, altrimenti taccia che è meglio. Si rifletta bene e si capirà che qui nessuno ha vinto. Ma da domani, c'è da scommetterlo, si finirà con il discorso su Galileo e si inizierà con l'interpretazione del dietro-front, attribuendogli come sempre significato politico o d'immagine per un Papa che evidentemente non ha mai un cuore di carne.