15 gennaio 2008

Quando Ratzinger difese Galileo alla Sapienza (Prof. Israel per "L'Osservatore Romano")


Vedi anche:

DA OGGI L'ITALIA NON E' PIU' UN PAESE CIVILE: IL PAPA ANNULLA LA VISITA ALLA SAPIENZA!

CLAMOROSO DIETROFRONT DEI DOCENTI ILLUMINATI: "MAI AVUTO INTENTI CENSORI" :-)))

Gravissime inesattezze nel tg di Euronews

Il rettore Guarini: "Gli studenti sono strumentalizzati" (Il Tempo)

I laicisti iniziano ad avere paura della rinuncia del Papa...

Povera Sapienza... (Caterina Maniaci per "Libero")

Il Rettore della Sapienza: "«Papa molto amareggiato, Non so più se verrà qui»

"Maledetto XVI" di Marcello Veneziani (Libero)

UNA PREGHIERA PER IL PAPA

Ottimo lavoro di Stefano Maria Paci, pessimo lavoro di Maria Latella

Rutelli: "Chi ha paura del professor Ratzinger?" (Il Foglio)

INTERPELLANZA COSSIGA A GOVERNO: TUTELARE SICUREZZA PAPA

VATICANO:PER ORA NON CAMBIA PROGRAMMA VISITA ALLA SAPIENZA

Ecco un caso di caccia alle streghe: addebito al Papa basato su Wikipedia e incapacità di leggere i discorsi del Papa

Il matematico Israel «Ratzinger su Galileo? Leggetelo! Dimostra l'esatto contrario di ciò che sostengono i docenti!»

INTOLLERANZA INSPIEGABILE: L’UNIVERSITÀ È STATA LA CASA DI J. RATZINGER (Tarquinio per "Avvenire")

IL TESTO AUTENTICO DEL DISCORSO DEL CARDINALE RATZINGER SU GALILEO GALILEI (Roma, 15 marzo 1990)

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

Comunicato degli universitari di "Comunione e Liberazione" della Sapienza

Laicismo alla Sapienza: la ricostruzione di John Allen (ci vedono anche dagli USA!)

PAPA ALLA SAPIENZA: NOTA SIR

Rigurgiti di ideologie sconfitte (Sanzotta per "Il Tempo")

Cacciari: sì al dialogo. Un errore polemizzare, evitare cretinate!

Un bacio sulla fronte a Enzo Romeo (Tg2)

Mons. Fisichella: "Confrontarsi senza miopia e senza preclusioni"

Intolleranza e laicità (Anselmi per "La Stampa")

Galli Della Loggia: Se al Papa fosse impedito di parlare come potremmo allora condannare le gazzarre degli studenti fascisti nel 1923-24?

Livia Turco: "E io vado alla «veglia» di Ferrara" (Corriere della sera)

A processare Galileo è stato un anarchico ateo (Feyerabend). Ratzinger volle la revisione del "caso Galileo" (Socci per "Libero", che ringraziamo!)

Mentre Corradino Mineo fa confusione ed afferma che il Papa ha trovato giusto il processo contro Galileo, su raiuno si dicono falsità

Galileo sarebbe "fiero" del "capolavoro" dei suoi discepoli (Europa)

La difesa di Giuliano Ferrara del diritto di parola del "professor Ratzinger" accolta a Milano da un applauso fragoroso :-)

In una conferenza del 1990

Quando Ratzinger difese Galileo alla Sapienza

Giorgio Israel

Professore ordinario
di Matematiche complementari
Università di Roma La Sapienza


È sorprendente che quanti hanno scelto come motto la celebre frase attribuita a Voltaire - "mi batterò fino alla morte perché tu possa dire il contrario di quel che penso" - si oppongano a che il Papa tenga un discorso all'università di Roma La Sapienza.

È tanto più sorprendente in quanto le università italiane sono ormai un luogo aperto ad ogni tipo di intervento ed è inspiegabile che al Papa soltanto sia riservato un divieto d'ingresso. Che cosa di tanto grave ha spinto a mettere da parte la tolleranza volterriana?

Lo ha spiegato Marcello Cini nella lettera dello scorso novembre in cui ha condannato l'invito fatto dal rettore Renato Guarini a Benedetto XVI.

Quel che gli appare "pericoloso" è che il Papa tenti di aprire un discorso tra fede e ragione, di ristabilire una relazione fra le tradizioni giudaico-cristiana ed ellenistica, di non volere che scienza e fede siano separate da un'impenetrabile parete stagna.

Per Cini questo programma è intollerabile perché sarebbe in realtà dettato dall'intento perverso, che Benedetto XVI coltiverebbe fin da quando era "capo del Sant'Uffizio", di "mettere in riga la scienza" e ricondurla entro "la pseudo-razionalità dei dogmi della religione". Inoltre, secondo Cini, egli avrebbe anche prodotto l'effetto nefasto di suscitare veementi reazioni nel mondo islamico. Dubitiamo però che Cini chiederebbe a un rappresentante religioso musulmano di pronunziare un mea culpa per la persecuzione di Averroè prima di mettere piede alla Sapienza. Siamo anzi certi che lo accoglierebbe a braccia aperte in nome dei principi del dialogo e della tolleranza.

L'opposizione alla visita del Papa non è quindi motivata da un principio astratto e tradizionale di laicità. L'opposizione è di carattere ideologico e ha come bersaglio specifico Benedetto XVI in quanto si permette di parlare di scienza e dei rapporti tra scienza e fede, anziché limitarsi a parlare di fede.

Anche la lettera contro la visita firmata da un gruppo di fisici è ispirata da un sentimento di fastidio per la persona stessa del Papa, presentato come un ostinato nemico di Galileo.

Essi gli rimproverano di aver ripreso - in una conferenza tenuta proprio alla Sapienza il 15 febbraio 1990 (cfr J. Ratzinger, Wendezeit für Europa? Diagnosen und Prognosen zur Lage von Kirche und Welt, Einsiedeln-Freiburg, Johannes Verlag, 1991, pp. 59 e 71) - una frase del filosofo della scienza Paul Feyerabend: "All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto".

Non si sono preoccupati però di leggere per intero e attentamente quel discorso. Esso aveva come tema la crisi di fiducia nella scienza in sé stessa e ne dava come esempio il mutare di atteggiamento sul caso Galileo. Se nel Settecento Galileo è l'emblema dell'oscurantismo medioevale della Chiesa, nel Novecento l'atteggiamento cambia e si sottolinea come Galileo non avesse fornito prove convincenti del sistema eliocentrico, fino all'affermazione di Feyerabend - definito dall'allora cardinale Ratzinger come un "filosofo agnostico-scettico" - e a quella di Carl Friedrich von Weizsäcker che addirittura stabilisce una linea diretta tra Galileo e la bomba atomica.

Queste citazioni non venivano usate dal cardinale Ratzinger per cercare rivalse e imbastire giustificazioni: "Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità". Esse piuttosto venivano addotte come prova di quanto "il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica".

In altri termini, il discorso del 1990 può ben essere considerato, per chi lo legga con un minimo di attenzione, come una difesa della razionalità galileiana contro lo scetticismo e il relativismo della cultura postmoderna.

Del resto chi conosca un minimo i recenti interventi del Papa sull'argomento sa bene come egli consideri con "ammirazione" la celebre affermazione di Galileo che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico.

Come è potuto accadere che dei docenti universitari siano incorsi in un simile infortunio? Un docente dovrebbe considerare come una sconfitta professionale l'aver trasmesso un simile modello di lettura disattenta, superficiale e omissiva che conduce a un vero e proprio travisamento.

Ma temo che qui il rigore intellettuale interessi poco e che l'intenzione sia quella di menar fendenti ad ogni costo. Né c'entra la laicità, categoria estranea ai comportamenti di alcuni dei firmatari, che non hanno mai speso una sola parola contro l'integralismo islamico o contro la negazione della Shoah.

Come ha detto bene Giuseppe Caldarola, emerge qui "una parte di cultura laica che non ha argomenti e demonizza, non discute come la vera cultura laica, ma crea mostri". Pertanto, ripetiamo con lui che "la minaccia contro il Papa è un evento drammatico, culturalmente e civilmente".

(©L'Osservatore Romano - 16 gennaio 2007)

Avete letto bene, illuminati?
R.

Nessun commento: