15 gennaio 2008
Ecco un caso di caccia alle streghe: addebito al Papa basato su Wikipedia e incapacità di leggere i discorsi del Papa
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Quando Papa Benedetto XVI parlò del "grande Galileo" (6 aprile 2006)
Ecco un caso di caccia alle streghe
Le parole di Ratzinger dell’aprile 2005 sono chiare: «La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione»
DA ROMA PIER LUIGI FORNARI
Un clamoroso caso di 'caccia alle streghe' basato su accuse totalmente false. La vittima? Benedetto XVI. I sostenitori dell’imputazione? Sessantasette docenti di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma, che in una lettera al rettore (riportata su la Repubblica) hanno chiesto la cancellazione della visita del Santo Padre all’Ateneo, perché evento «incongruo» e non in linea con la laicità della scienza. L’addebito rivolto al Papa (sembra basandosi su Wikipedia, l’enciclopedia online redatta con l’apporto di volontari) è quello di aver fatta propria la frase dell’epistemologo Paul K.
Feyerabend: «La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo». Posizione che invece l’allora cardinale Ratzinger aveva respinto nel nome stesso della razionalità.
Per fortuna c’è chi ci ha ripensato, come Luciano Maiani, indicato dal governo per la presidenza del Cnr. Designazione che l’udc Luca Volonté aveva chiesto di ritirare ancor prima che le commissioni parlamentari competenti siano chiamate a esprimere il necessario parere per la nomina. «Che il Vescovo di Roma possa presenziare all’inaugurazione dell’anno accademico della principale Università della città – ha dichiarato Maiani – è fatto non solo legittimo ma persino auspicabile. Altra cosa è offrire al Papa, espressione della massima fede religiosa del Paese, di indirizzare l’orizzonte culturale dei saperi in una Università laica». Questo sarebbe il senso della contestazione dei docenti, ma Maiani ha sostenuto che la lettera «aveva un senso in un contesto differente da quello che oggi ci troviamo a commentare».
L’accusa rivolta al Papa si rivela un clamoroso errore, alla lettura del libro «Svolta per l’Europa?»(1992) che riporta per intero le sue affermazioni.
Come infatti scrisse Avvenire nell’aprile del 2005, a sei giorni dalla sua elezione al soglio di Pietro, il senso del ragionamento del cardinale era esattamente l’opposto di quanto gli viene rimproverato.
Ratzinger riferiva, senza condividerli, i colpi inferti da vari esponenti della cultura contemporanea alla razionalità scientifica. «Con mia grande sorpresa – osservava – in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: 'Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?', ma esattamente quella opposta, cioè: 'Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?'».
Ma la risposta del cardinale non concedeva nulla all’irrazionalismo dilagante. Anzi. «Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica – rispondeva deciso –. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande».
© Copyright Avvenire, 15 gennaio 2008
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2 commenti:
se magari certi chiarimenti, almeno su Avvenire, fossero arrivati prima non sarebbe stato male
e invece tutto il lavoro l'hanno fatto i blog.
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