31 ottobre 2007

La "democrazia" di Liberazione: dare del fascista a chi (Papa compreso) la pensa diversamente dai moderni conformismi comunisti


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di Mario Cervi

Chissà quanti si saranno rallegrati, a Liberazione, per l’immagine del Papa in prima pagina accompagnata dalla scritta «San Fa(rma)scista».
Davvero una trovata geniale, avranno pensato: collega l’esortazione di Benedetto XVI ai farmacisti cattolici perché non vendano la «pillola del giorno dopo» al bieco regime mussoliniano. Non sono fra gli intransigenti che inorridiscono per qualsiasi accenno scherzoso alla Chiesa e a chi la rappresenta. Mi parve molto irriverente, ma divertente, quel titolo «il pastore tedesco» del Manifesto che seguì l’elezione di Ratzinger. (sai che divertimento! Nota di Raffaella!)

Ma era altra cosa.

Nell’immagine polemica di Liberazione c’è un fondo cupo di intolleranza, di odio e anche di menzogna che trova puntuale conferma nel commento di Lidia Menapace. Dove si spiega che in Italia tira «un’aria da medioevo», pesante a tal punto che vien voglia di buttarsi su «battute anticlericali e blasfeme».

I gusti sono gusti.
Ma per accrescere lo slancio progressista Liberazione non si limita a inveire. Mente. Come quando gabella per franchisti i religiosi beatificati di recente a Roma (il 28 ottobre, pensate, e la coincidenza con la marcia su Roma appare rivelatrice a Lidia Menapace). In realtà i preti, frati, suore trucidati patirono il martirio tra il 1934 e il 1936, e non potevano essere seguaci di Franco perché l’«alzamiento» avvenne nel luglio del 1936.

Dunque Benedetto XVI è diventato medievale, oscurantista, franchista e - poteva mancare? - fascista. È diventato, scrivo, perché dopo le sue parole contro il precariato proprio la sinistra di Liberazione l’aveva esaltato: meglio lui di quel mollaccione reazionario di Veltroni. In certe cose Liberazione è mobile qual piuma al vento.

In altre - le peggiori - rimane invece d’una coerenza d’acciaio. Come nel bollare come fascista chiunque non le vada a genio, incluso il Papa. Si può discutere l’invito rivolto dal Pontefice ai farmacisti. Si ammetta tuttavia che Benedetto XVI possa pensarla diversamente da Lidia Menapace, e comunque il Duce non c’entra.
Quanto ai precedenti storici, mi limito a sottolineare che il segretario dei comunisti italiani Oliviero Diliberto ha nei giorni scorsi festeggiato la ricorrenza della rivoluzione d’ottobre, epocale evento, secondo lui, di democrazia e di libertà. Molto opportunamente è stato ricordato che quella rivoluzione fu un colpo di Stato. Ma cosa volete pretendere da chi mette la camicia nera al Papa?

© Copyright Il Giornale, 31 ottobre 2007

Papa medievale? Oscurantista? E come mai solo due settimane fa lo stesso Pontefice era osannato come un no-global per le sue parole sul precariato? Ma tu guarda! E' proprio vero che per coloro che pensano di essere democratici il prossimo e' buono e bello solo quando la pensa in un certo modo. In caso contrario e' fascista, oscurantista, retrogrado!
Ma la cara Menapace sa che Benedetto XVI non e' il primo Papa ad invocare l'obiezione di coscienza per i farmacisti? Questa signora ha letto, tanto per fare un esempio, l'enciclica "Evangelium Vitae" (1995)di Giovanni Paolo II o parla tanto per parlare e riempire spazi in prima pagina del suo giornale?
Cara Menapace, stia bene attenta perche' nel prossimo post imparera' che altri sono piu' informati di Lei...

Raffaella

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un paio di commenti:
1) dubito fortemente che qualcuno in Vaticano sapesse che il 28 ottobre fosse l' anniversario della marcia su Roma e che questa data fosse stata scelta apposta ( non siè mai sentito che la Santa Sede sia una provocatrice)
2)Che si decidano se bollare il Papa no global o fascista questa indecisione è disgustosa
3) la rivoluzione d'ottobre è avvenuta nell' ottobre del calendario giuliano ( usato dagli ortodossi religione della Russia) che differisce leggermente dal calendario gregoriano (usato dai cattolici) quindi si assicurino di festeggiarla nel momento giusto la loro assurda festa di un avvenimento che ha portato auna dittatura più duratura e spietata del fascismo
E poi la smetteno di pernedrsela sempre con il Papa come ai tempi della Guerra Fredda!
Un altra enciclica che parla di anticoncezionali e L' Himane vitae di Paolo VI ( come si vede Ben non è il solo a parlare dell' argomento !)

Anonimo ha detto...

Scusate piccolo errore di battitura il nome dell' enciclic è Humane Vitae

Anonimo ha detto...

Grazie Cindy :-)
Sei preziosissima...

gemma ha detto...

dal mio punto di vista, fascista è chiunque metta in dubbio la possibilità altrui di dire la sua. Ma, sappiamo benissimo che per troppo tempo e in troppi luoghi della terra, fascismo e comunismo hanno avuto il denominatore comune del bavaglio altrui. . Si alle idee ma solo se sono quelle "conformi" all'ideologia. Nei paesi democratici esiste il Parlamento, in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e se certe leggi non passano non ci stancheremo mai di dire che forse la colpa non è del Papa ma di chi in coscienza approva o disapprova le leggi proposte. Se ne facciano una ragione, fino alla dittatura laicista, esisteranno anche i cattolici e voteranno secondo propri ideali e coscienza, qualunque sia il Papa in carica. Sui temi etici, poi, gli stessi non credenti non la pensano tutti allo stesso modo, visto che il pensiero unico ancora non esiste e, vivvaddio! Mi chiedo di cosa discuteremmo se non ci fosse la Chiesa a ravvivare un pò la discussione etica e filosofica, di questi tempi. Prova ne sia il fatto che le sole argomentazioni "intellettuali" che si trovano per contrastare il pensiero del Papa siano di dargli del fascista, reazionario, oscurantista, magari contrapponendolo dopo anni di linciaggio, ad un riscoperto, postumo, pret a porter, modernismo di Giovanni Paolo II. Senza rendersi conto che tanti amati ispiratori e padri del comunismo avrebbero etichettato certe presunte battaglie libertarie come individualistiche e piccolo borghesi.
Non posso poi non chiedermi, con tutto il rispetto che provo nei riguardi della sua persona e di ciò che rappresenta, cosa sarebbe accaduto se questa offesa fosse stata rivolta a Rita Levi Montalcini....