26 ottobre 2007

Continui confronti: Ratzinger batte Wojtyla! Un articolo oscillante fra i dati del ragioniere ed il solito razzismo italiota


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Leggiamo e poi commentiamo:

Ricerca sui tour religiosi nel nostro Paese. La Garavaglia: «Negli alberghi aumento del 25 per cento in tre anni»

Turismo e fede, effetto Ratzinger «Più pellegrini che con Wojtyla»

Presenze record a Roma. «Che arrivassero più tedeschi era prevedibile. Ma Benedetto XVI ha scaldato il cuore di tutti»

Elvira Serra

ROMA — Nessuno avrebbe scommesso su di lui. Il 19 aprile 2005, quando fu eletto al soglio di Pietro e si affacciò alla loggia centrale della Basilica con il maglioncino nero che sbucava dalla veste papale quasi a emblema della sua essenzialità, tutti pensarono la stessa cosa: «Non sarà mai come Giovanni Paolo II». E invece Benedetto XVI, al secolo Joseph Alois Ratzinger, ha vinto. Quello che il manifesto etichettò con irriverenza (e ingenerosamente) «il pastore tedesco», giorno dopo giorno ha conquistato i più scettici. La prova? Da allora, nella Capitale, il turismo religioso è cresciuto. E basta un esempio: i tour sugli autobus a due piani di «Roma Cristiana» nel 2006 sono aumentati del 300 per cento. Brevivet, uno dei maggiori operatori turistici cattolici, stima un incremento di pellegrini quasi del 20 per cento. Lo Spi, il Segretariato delle 40 associazioni cattoliche italiane che organizzano viaggi religiosi, calcola un +15 per cento.
L'Unitalsi: +17,77 per cento. Mentre l'Opera romana pellegrinaggi ha contato 4,6 milioni di turisti di fede nel 2006 a fronte dei 2,2 milioni del 2003.
Il Wall Street Journal, sempre l'anno scorso, si è spinto a sette milioni soltanto in Vaticano.

LA STAMPA ESTERA — Per non parlare della stampa estera. Bitlab, l'Osservatorio permanente sull'immagine del settore turistico italiano all'estero, in vista della prossima Borsa internazionale del turismo ha monitorato 21.202 pezzi pubblicati dal 1˚ gennaio 2006 al 30 settembre scorso sui quotidiani di Australia, Austria, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Medio Oriente, Russia, Spagna, Svizzera e Usa. Risultato: 17.452 articoli si sono occupati del turismo nel nostro Paese, e di questi il 17% è stato dedicato al settore religioso.
Allora, vogliamo riparlare di Benedetto XVI? Perché sarà anche ben lontano da quel «se mi sbaglio mi corrigerete» con cui Papa Wojtyla sedusse gli italiani diffidenti verso un pontefice straniero. Magari non farà mai ruotare il bastone con la mano in stile Charlie Chaplin come fece il suo predecessore, mandando in visibilio i ragazzi incontrati a Castel Gandolfo nel 2000. Però ci deve pur essere un effetto Ratzinger se nel secondo anno di pontificato sono accorsi ad ascoltarlo in udienza 3.368.200 pellegrini (e già per il primo anno la sala stampa della Santa Sede aveva palato di cifre «record» con 3.222.820 fedeli, ben superiori a quelle fatte registrare dal «grande comunicatore » Karol Wojtyla).
«Effettivamente le presenze in Vaticano sono aumentate notevolmente e non sono legate solo alla devozione per Giovanni Paolo II, universalmente visto come uno di famiglia», spiega padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell'Opera romana pellegrinaggi che ogni anno «porta» in Vaticano trecentomila persone. «Il fenomeno è più complesso: c'è ancora la novità del pontificato; questo Papa viaggia meno e così facendo invita i fedeli a venirlo a trovare; e poi Benedetto XVI non è estroverso, ma ha una catechesi molto chiara e diretta che lo avvicina alla gente. Se così non fosse, non si spiegherebbe il grande afflusso alle udienze e alle celebrazioni in San Pietro, che non accenna a diminuire».

EFFETTO RATZINGER

Anche alla lettura «laica» di Mariapia Garavaglia, vicesindaco di Roma con delega al Turismo, non sfugge l'effetto-Ratzinger. Dice: «La domenica piazza San Pietro ospita sempre più persone di quante ne immaginiamo, anche quando fa freddo. I pullman a due piani di "Roma Cristiana" sono sempre pieni. Negli alberghi romani, gli arrivi sono aumentati del 25,8% negli ultimi tre anni. Il segno "più" sta davanti a tutte le presenze in città. Il pellegrinaggio religioso è per noi un criterio di successo. Ora attendiamo il Giubileo paolino, la prossima estate ».

E allora forse è davvero un po' merito del Papa che suona il pianoforte e indossa il camauro. Perché che arrivassero più tedeschi era prevedibile (+18,08% secondo Bitlab). Nessuno però sospettava che un «pastore tedesco» potesse scaldare i cuori della gente. (incredibile frase sprezzante che non accetto! Nota di Raffaella)

Ricorda Riccardo Bertoli, direttore generale di Brevivet: «Quando è scomparso Giovanni Paolo II temevamo di non vedere più folle di fedeli a San Pietro. E invece sono bastati i primi passaggi in piazza sulla papamobile. La freddezza teutonica ha lasciato il posto al calore umano: bisogna essere lì in mezzo per capirlo».

© Copyright Corriere della sera, 26 ottobre 2007

Articoli come questo mi fanno rizzare i capelli in testa (il che non e' un male visto che nei giorni di pioggia sembro Branduardi...)!
Qual e' l'intento di questo articolo? Pubblicare i dati o offendere, indirettamente, Papa Benedetto?
Il succo e' questo: nei due anni e mezzo di Pontificato di Papa Ratzinger i fedeli sono aumentati. Perche'? Ci possono essere mille spiegazioni: a mio avviso la chiave di volta sta nel carisma "benedettino" che consiste nel parlare con chiarezza e spiegare con semplicita' anche i concetti piu' complessi (ricordiamo la catechesi del Papa ai bambini della prima comunione).
Effetto novita'? Beh, in due anni e mezzo mi sembra un po' una panzana...comunque...
Non mi piacciono i confronti per cui non amo molto fare discorsi da ragioniere e confrontare due Pontefici.
Mi arrabbio semplicemente quando solerti vaticanisti contano fino all'ultimo fedele se vogliono dimostrare che ci si aspettava un affluenza maggiore (Brasile, Napoli...) e tacciono beatamente quando in Piazza San Pietro ci sono "invasioni".
Ma in questo caso non confrontiamo Papa Benedetto con il suo predecessore ma Papa Ratzinger con se stesso.
In questi due anni il carisma di Papa Ratzinger ha spinto molti Cattolici a comprare libri di teologia (da ultimo "Gesu' di Nazaret") perche' il Pontefice, da grande professore quale era e qual e', e' capace di inculcare in chi lo ascolta l'interesse per la "materia".
Cara Serra, in questi due anni e mezzo di Pontificato noi Cattolici siamo andati oltre, abbiamo superato il particolare (insignificante) della maniche del maglione nero che spuntavano sotto la veste bianca il 19 aprile 2005 (caspita! Ne e' passata di acqua sotto i ponti!). C'e' qualcuno ancora fermo a quel maglione? DRINNNNNNNNNNNNNNNNNNN!!
E passiamo all'argomento che veramente mi fa imbestialire: il razzismo malcelato nei confronti dei Tedeschi. E basta! A noi Italiani fa piacere quando ci descrivono tutti spaghetti, pizza e mandolino (e taccio gli altri aggettivi razzisti ed offensivi)?
Non credo! A me personalmente da' fastidio, quindi non accetto che si parli con tanta arroganza dei nostri amici tedeschi che, cara la mia Serra, non sono freddi. Siamo noi che li disegnamo cosi' ;-)
Diciamoci la verita' nuda e cruda: per i media Benedetto XVI e' un enigma, per noi fedeli e' un grande Pontefice carismatico. Nel prossimo post riportero' una bella definizione di "carisma".

Raffaella

3 commenti:

mariateresa ha detto...

Buongiorno cara. Intanto è positivo che non si nascondano i dati e i fatti anche da parte del Corriere e anche se a giorni alterni.Il punto secondo me è che si è costruita una griglia interpretativa su papa Benedetto, funzionale in molti casi a questioni di bassa cucina e questa griglia conteneva e contiene diverse sciocchezze. Si sono usati tutti i possibili luoghi comuni ma con l'andare del tempo questi hanno dimostrato la corda e l'usura della corda. Anche solo questa estate un poverino giornalista di un quotidiano locale ricordo che tirava fuori l'ammuffita questione della freddezza e dello "sguardo di ghiaccio", in occasione delle vacanze in Cadore. Tutti fuffigni che sono poi stati largamente smentiti nel proseguire della vacanza. Insomma ci si prova sempre. Il successo di pubblico a Roma fu Luigi Accattoli per primo, insieme al sempre ottimo Magister, a notarlo, ma molti colleghi hanno fischiettato a lungo prima di ammetterlo.E vanno a contare in ogni adunanza pubblica persone, ombrelli, particole per la comunione, intensità di applausi pur di mantenere lo schema per il quale , il nostro Benedetto, sarebbe meno carismatico.Cosa vuoi che ti dica, sono stratagemmi o semplice conformismo, come vuoi tu , io penso che la verità sia molto semplicemente che Benedetto spiazza perché è un uomo libero e non prevedibile, con tanto coraggio e con una calma olimpionica. Ma la cosa che a me pare più confortante è il successo dei libri perché i libri fanno pensare e lasciano semi importanti nella zucca.Il pregiudizio sui tedeschi c'è in qualche italiano e quindi sempre per rimpinguare i luoghi comuni , si usa anche quello, ma non funziona poi tanto con l'andare del tempo soprattutto se la persona è calda e sensibile e si impara a conoscerla. Mi ricordo poi che GPII veniva deifinito da molti e per un bel po' di tempo, un povero slavo….

Anonimo ha detto...

Grazie, Mariateresa, come sempre :-)

Anonimo ha detto...

Inoltre la nostra scribbacchina ha ftto in errore parlando di GPII.
Il bastone non l' ha fatto roteare a Tor Vergata nel 2000, ma al Madioson Square Garden (NY)alla fine degli anni Ottanta ( non ricordo la data precisa) Un posto lontano nel tempo e nello spazio ...
Va be! A parte Questo mi sembra molto offensivo che si tratti un Papa meraviglioso come Ben solo come un fenomeno turistico, anche perchè i pellegrini non sono quasi mai turisti! Lo so perchè sto facendo la tesi propio sul turismo