28 ottobre 2007

Indiscrezioni: il cardinale Ruini lascerà il Vicariato di Roma a Pasqua?


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Ruini lascia Roma
Si apre il duello


Betori contro Fisichella in corsa per il vicariato

MARCO TOSATTI

La notizia è di quelle che segnano un’epoca: secondo fonti estremamente affidabili a Pasqua il cardinale Camillo Ruini lascerebbe il suo incarico di Vicario del Papa per la città di Roma, che ha svolto per oltre sedici anni, dal 1991, sotto Giovanni Paolo II prima e con Benedetto XVI poi.
In questo modo il porporato emiliano, la cui guida ha lasciato un’impronta fortissima sulla chiesa italiana negli ultimi tre lustri, esce dai fari della vita pubblica, per assumere quello di consigliere ascoltato e stimato di papa Ratzinger, con cui la sintonia, specialmente in temi legati alla difesa della vita e alla famiglia si è dimostrata molto elevata in questi due anni di battaglie, dal referendum sulla fecondazione alla polemica sui «Dico».
E in realtà la partenza di Ruini dal ruolo di Vicario costituisce anche lo smantellamento definitivo della squadra wojtyliana. Negli ultimi dodici mesi papa Ratzinger ha sostituito il Segretario di Stato, (Bertone al posto di Sodano); il Sostituto alla Segreteria di Stato (Filoni al posto di Sandri); il ministro degli Esteri (Mamberti al posto di Lajolo); e il Governatore della città del Vaticano (Lajolo al posto di Szoka).
Nell’empireo della chiesa, solo Ruini restava, al posto di Vicario, dopo aver ceduto a un altro uomo di Ratzinger, monsignor Bagnasco, futuro cardinale, la guida della Conferenza Episcopale. E tenendo anche conto della sostituzione, avvenuta in questi giorni, del cerimoniere del Papa, Piero Marini con il genovese omonimo Guido Marini, si può dire dunque che a Pasqua si chiuderà un’epoca.
Il problema di papa Ratzinger, e non è un problema da poco, è la scelta del successore. Papa Wojtyla aveva introdotto il comodo sistema di abbinare la nomina di Vicario a quella di presidente della Cei. Il che, ovviamente non è più praticabile, perché monsignor Bagnasco è arcivescovo di Genova.
Al momento si parla di due candidature molto «forti». Il primo nome è quello di Rino Fisichella, il brillante, combattivo magnifico rettore dell’Università Lateranense, nonché «cappellano» del Parlamento. E’ molto stimato dal Pontefice; fu lui a organizzare l’incontro fra Benedetto XVI e Oriana Fallaci. Ma è soprattutto molto benvoluto dal Segretario di Stato. Il cardinale Bertone in passato l’aveva considerato un candidato ideale per svolgere il ruolo di segretario alla Congregazione per la Dottrina della Fede (proprio quello che ebbe Bertone), quando monsignor Amato dovesse nel 2008 eventualmente essere promosso a capo di Congregazione (forse quella dei Santi). Ovviamente però Fisichella vede con maggior favore la responsabilità di Vicario, e sembra che al braccio destro del Pontefice questa ipotesi non dispiaccia affatto.
L’altro possibile candidato però è un uomo di tutto rispetto: è l’attuale Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Giuseppe Betori. E’ l’uomo che sta tenendo le fila del passaggio dalla gestione Ruini a quella Bagnasco, nel quartier generale dei vescovi, e naturalmente il Vicario in carica, che lo stima e ha lavorato con lui per molti anni, vedrebbe con grande favore questa ipotesi di successione; e certamente non mancherà di farlo presente a Benedetto XVI.
Sarà il Papa in ultima analisi a dover decidere; e non è escluso che dall’Appartamento possa emergere anche una terza soluzione, una vera e propria «invenzione» di Joseph Ratzinger, per uscire dall’eventuale impasse.
Intanto da ieri è avvenuto dentro le Mura un altro «cambio» storico. Mario Agnes, direttore dell’Osservatore Romano da oltre due decenni, ha passato il testimone a un tandem inedito alla guida del quotidiano ufficioso che conta 146 anni di vita.
Giovanni Maria Vian firma il giornale da ieri, e per Carlo Di Cicco è stata ripristinata la figura del vicedirettore, soppressa da tempo.

Ci saranno certo grossi cambiamenti: Benedetto XVI vuole che l’Osservatore Romano sbarchi su Internet e susciti discussioni per far conoscere meglio il pensiero della Chiesa.

Restando fedele alla sua gloriosa tradizione, l’Osservatore Romano deve confermare la propria «dimensione mondiale, che - scrive il Papa in una lettera al nuovo direttore - diverrà ancora più concreta ed efficace attraverso le possibilità oggi offerte dalla presenza “in rete”».

© Copyright La Stampa, 28 ottobre 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

temo che però esista un problema: il vicario di Roma dovrebbe essere un cardinale, carica che nè Fisichella nè Betori attualmente rivestono e che, prevedibilmente, non potranno ricoprire per almeno un anno e mezzo, quando il prossimo concistoro potrebbe avvenire. Ma la mia è una supposizione...

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo, finora ci sono solo indiscrezioni o, meglio, illazioni. Poco tempo fa si parlava del cardinale Scola...
Il Papa ci ha abituati ai colpi di scena :-)
Ciao