22 ottobre 2007

Politi ed i baristi napoletani...


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MARCO POLITI

NAPOLI - L´amore contro la violenza, la conversione delle coscienze per contrastare il miasma dell´illegalità, del sommerso, dell´arrangiarsi. Parole belle, parole forti che papa Ratzinger rivolge ad una piazza semivuota. Benedetto XVI, in piazza Plebiscito, parla a ventimila fedeli coraggiosi che sfidano il vento e il freddo pungente sotto ombrelli e cappe di cellofan. Parla ai politici, a Prodi, ai ministri Mastella, Pecorario Scanio, Nicolais, al governatore Bassolino, al sindaco Jervolino. Ma Napoli non c´è.
Il tempo è brutto, «tempo tedesco» mormora un barista, il Vesuvio improvvisamente innevato, però non è questo. Non è più la stagione di quando papa Wojtyla cantava O´ Sole mio dal balcone di Palazzo Reale dinanzi ad una folla impazzita, non è più la stagione del «rinascimento» bassoliniano. Il papa tedesco non c´entra. E´ la città che non ci sta con l´anima. Non crede più a niente, è sfiduciata, affondata in un quotidiano privo di orizzonti. Se qui anche le primarie del Pd finiscono in liti, contestazioni, schede scomparse, è segno che il vecchio soffoca il nuovo sul nascere. Nei vicoli e nelle piazze i cronisti sentono rimbalzare frasi disincantate: «E´ che può cambiare? Non cambia nulla! Solo in peggio». Certo, qualche voce di speranza si trova pure, ma non è lo specchio della città.
Papa Ratzinger arriva in elicottero alle nove del mattino, suonano le sirene al porto come un organo surrealista. Rapida stretta di mano con Prodi, un scambio un po´ più lungo con Mastella che fa trapelare una parola magica del pontefice «coraggio!», un abbraccio prima della messa con il patriarca ecumenico Bartolomeo I venuto per il convegno interreligioso di Sant´Egidio.
L´organizzazione è imponente. Tremila poliziotti a vigilare in città, settantasette tra vescovi e cardinali e settecento sacerdoti a concelebrare davanti alla basilica neoclassica di san Francesco di Paola. Presenti al rito quarantadue capi di tutte le religioni. Ai piedi del palco duecento diaconi per distribuire la comunione ai fedeli. Peccato quelle fila di sedie desolatamente vuote. «L´amore può vincere la violenza», esordisce il Papa rispondendo al saluto del cardinale Sepe che gli assicura l´impegno della Chiesa contro la criminalità e la violenza. Napoli non è priva di energie sane, continua il pontefice, ma c´è bisogno di uno scatto di speranza, di fede, di impegno a fronte di tanti problemi: la povertà, gli alloggi che mancano, la disoccupazione, la sottoccupazione, la mancanza di prospettive future. E poi «c´è il triste fenomeno della violenza». Non si tratta solo del «deprecabile numero di delitti della camorra», insiste Benedetto XVI. «La violenza tende a farsi mentalità diffusa - scandisce - si insinua nel vivere sociale, nei quartieri del centro e delle periferie anonime», attrae specialmente i giovani immersi in ambienti nei quali «prospera l´illegalità, il sommerso, la cultura dell´arrangiarsi». Un´analisi alla quale fa eco il presidente del Consiglio: «È vero, la precarietà è un grande problema».
Le parole di Ratzinger calano su una folla silenziosa, intirizzita. Benedetto XVI propone una strategia di prevenzione basata scuola, lavoro, tempo libero. Invita tutti alla «lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze, trasformando i comportamenti di tutti i giorni». La Chiesa, conclude, vuole combattere con la fede lo scoraggiamento e la violenza. D´altronde a Pisa il presidente della Cei, Bagnasco, ha appena ribadito alle Settimane sociali che i cattolici «hanno ancora qualcosa di specifico da dire e da offrire al Paese».
Due volte solo i fedeli accennano un applauso. Le uniche grida di Viva il Papa si sentono quando ringrazia i presenti per essere venuti «nonostante le condizioni avverse». Corre l´orologio. Dopo il rito Benedetto XVI incontra i leader di tutte le religioni venuti per il convegno di Sant´Egidio. «Mai le religioni possono diventare veicoli di odio. Mai, invocando il nome di Dio, si può arrivare a giustificare il male e la violenza», proclama. Pranzo con i capi delle Chiese cristiane, al tavolo accanto Prodi siede con il segretario di Stato Bertone.
Sarà il presidente del Consiglio ad aprire in serata il convegno di Sant´Egidio. Sottolinea l´impegno internazionale dell´Italia per la pace. Esalta l´esperienza dell´Europa che ha dato vita allo «stato laico dove tutti - credenti, non credenti, appartenenti a diverse fedi - possano convivere». Ma intanto il Papa, dopo una rapida preghiera e un bacio all´ampolla del sangue di san Gennaro, è già partito. Record assoluto nelle sue trasferte: il decollo avviene mezz´ora prima rispetto al programma.

© Copyright Repubblica, 22 ottobre 2007

Politi...Politi...mi promette di scrivere un articolo anche giovedi', a commento dell'udienza del giorno prima? E se in piazza trovera' piu' di quei 20mila coraggiosi, ce lo faccia sapere...
Politi, non e' la prima volta che Lei parla della nazionalita' del Papa in modo dispregiativo. Certo! E' stato un barista a parlare di "tempo tedesco", ma Lei lo ha scritto su Repubblica e questo non Le fa onore. Io interpreto queste espressioni come razzismo, e mi dispiace farglielo notare!
Papa Wojtyla cantava "O sole mio" dalla finestra? Beh, ieri sarebbe stato un po' bizzarro, non trova?
E poi, me lo lasci dire, non tutte le persone sono uguali altrimenti il mondo sarebbe grossolanamente noioso. Non pensa?
Inoltre io voglio sentire da Papa Benedetto parole di spiegazione del Vangelo, di incoraggiamento, di sollecitazione. Sentirgli accennare una canzoncina mi lascerebbe piuttosto perplessa...
Anche io mi sono arrabbiata molto quando ho sentito solo due applausi provenire dalla piazza ma poi una mia cara amica mi ha fatto notare che non si puo' battere le mani tenendo in mano l'ombrello che rischia di volare via per il vento. Non trova?
In ogni caso la visita e' stata piuttosto "triste". E, ha ragione, caro Politi, non e' colpa del Papa che ha sfidato vento e pioggia pur di mantenere i suoi impegni
.
Raffaella

8 commenti:

mariateresa ha detto...

io non mi metterei nemmeno a sprecare il tempo di leggerlo.
E' un articolo sommamente cretino.
La cosa comica è che si nota un compiacimento come a dire " la politica è fallita ma anche il papa non riesce a smuovere le acque in questa città", che come atteggiamento disfattista è tutto un programma. Una volta si diceva che a Napoli non funzionava niente a causa di Gava, ora dopo tanti anni che governa la sinistra cosa bisogna pensare?
Io invece sono sicura che buoni frutti ci saranno, quei napoletani che stavano lì a congelarsi sotto l'acqua e il vento di tramontana a me danno speranza invece.
Per il resto...pfui

Anonimo ha detto...

scusate perché perdere il proprio tempo per compagini informative così? Ci sono tante cose belle nella vita da fare! Teatro, cinema, ristoranti,enoteche, chiacchere con gli amici,i viaggi, belle letture, shopping. E tra le cose belle della vita anche Papa Ratzinger che mi dice semplicemte che l'amore è speranza! che la speranza è una danza che la speranza è un inno che la speranza è il sole dei giorni

Luisa ha detto...

A dire il vero io sono disturbata ogni qualvolta si applaude durante un`omelia e ancor più quando si applaude alla fine come se fosse un discorso elettorale ad un comizio. Siamo alla Messa e dopo un`omelia, ancor più dopo un`omelia di Benedetto XVI mi sembra che dovremmo tutti restare in silenzio e meditare.
Mi ricordo l`anno scorso a San Pietro prima dell`inizio di una delle liturgie pasquali ,ci è stato domandato di non appaludire dopo l`omelia...non mi sembra che quest`istruzione sia stata data in seguito.
E così il giorno seguente ad una liturgia celebrata dal Papa abbiamo diritto non solo al numero dei presenti ma anche al numero di appalusi e ciò a prova del successo o meno del "papa tedesco".
A me un giornalismo di questo genere fa pietà, ma trattandosi di Politi non ho nemmeno voglia di perdere tempo per fare commenti...da un pò di tempo in quà leggo gli articoli di Politi in diagonale quando li leggo.
A me la polenta non piace ,mi è indigesta eppure ho provata a condirla con diverse spezie, variare i contorni, precederla con succulenti entrate o farla seguire da deliziosi desserts niente da fare, non la digerisco.... mi succede la stessa cosa con la prosa politiana , mi resta sullo stomaco...allora evito!

Anonimo ha detto...

Hai ragione, Anonimo: ci sono tante belle cose da fare nella vita! Per esempio evitare di scrivere in blog in cui si perde il proprio tempo? Non ti pare?

Anonimo ha detto...

raffaella il tuo lavro è superlativo, nn compro i giornali, di quello che scrive certa stampa me ne frego, ma se dovessi soffermarmi su tutto quello che succede, nn camperei più, soffrirei come un cane daventi allo sfacelo sociale, morale etc etc. probabilmente questo è il to lavoro. complimenti in rete ci sono foto bellissime inedite. credimi ammiro quello che fai. buon lavoro

gemma ha detto...

Dammi retta Raffaella, Politi non sa più che scrivere, di un Papa di cui da non credente- politologo- di parte non ha capito e non capirà mai nulla. Non ha capito niente nemmeno di Giovanni Paolo II, se tutte le volte che ne parla ha bisogno di ridurlo ad un cultore del canto e della battuta.
Non è nemmeno così multirazziale e multiculturale come vuol far credere, se l'unico napoletano di cui sente il bisogno di riportarci la battuta è uno dei più razzisti e prevenuti della città.
Io ho smesso semplicemente di leggerlo e "passo avanti" canticchiando "vedi u mare quant'è bello" (stando al suo gioco, sicuramente più di lui, così poco telegenico, cosa che per un presenzialista della tv mi pare quasi più grave che per il Papa essere "tedesco")
Certo che se il Papa ieri scendendo dall'elicottero avesse intonato "Ma che freddo fa", forse oggi avremmo letto altri commenti, i fedeli sarebbero accorsi in massa e i baristi napoletani lo avrebbero proposto per la cittadinanza onoraria, perdonandogli finalmente le origini e il vesuvio imbiancato (colpa sua?). E quanti applausi! E ombrelli al vento, visto che quando piove o si hanno quattro mani o si tiene l'ombrello.

Anonimo ha detto...

Io ho guardato solo una parte della messa perchè poi sono andato anch'io a messa nella mia parrocchia. Anch'io non ho visto una grande gioia. Zavattaro è partito dicendo che le riprese non saranno ottime causa danni per maltempo, poi pochi fedeli rispetto a quelli previsti... Mi dispiace, ma c'erano un freddo, vento e pioggia incredibili... Io personalmente non ci sarei mai andato pur avendo grande stima per il Santo Padre. Meglio stare seduti alla televisione. Il papa però ha usato parole bellissime, piene di energie. E se è vero che Napoli sta perdendo le forze perchè non aacoltare quanto ha detto il papa? Sono convinto che una preghiera incessante possa sconfiggere ogni problema. Non si può raccogliere l'unica testimonianza da un barista qualunque (che magari è un po' arrabbiato perchè pensava che con la visita del papa avrebbe guadagnato di più invece il freddo ha ridotto l'afflusso). Che giornalismo è? Gli apllausi tante volte sono segno di coinvolgimento e apprezzamento che ormai nelle messe papali sono frequenti, ma era impossibile applaudire senza perdere ombrello. Il freddo ha congelato tutti (non il papa, era in ottima forma e molto gioioso). Speriamo ora che le sue parole vengano riviste e con il card. Sepe e il governo si possa far risorgere Napoli. Prima di tutto bisogna avere fiducia, si può cambiare! Marco

Anonimo ha detto...

Voglio dire soltanto una cosa al Sig. Politi......... Non le fa onore ricordare Giovanni Paolo II solo perchè dalla finestra si è messo a cantare O sole Mio!!!!!!!! Giovanni Paolo II va ricordato e rispettato per ben altro!!!!!!! Basta osannare questo aspetto giocarolo e molto molto riduttivo del predecessore non è un segno di rispetto nei confronti di una figura che fra le tante cose grandi, ci ha permesso proprio perchè per sua volonta lo ha trattenuto a Roma, di avere un dono come Benedetto XVI. I suoi riferimenti al " tempo Tedesco" ormai non fanno più ridere nessuno ma, denotano come sempre, il suo odio viscerale verso una persona che non le ha fatto nulla e che comunque, merita rispetto e considerazione; il suo atteggiamento sfiora il razzismo puro e questo per il ruolo che riveste è gravissimo !!!!!!!!!! Politi.....Politi la sua unformazione è veramente a livello di Bar e dei peggiori!!!!!!!!