29 agosto 2008

Il Papa: "Da giovane ero più severo"


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Su segnalazione di Ellis leggiamo:

"DA GIOVANE ERO PIU' SEVERO"

Nel corso della suo soggiorno a Bressanone papa Benedetto ha incontrato i sacerdoti di quella diocesi.
Come ormai tradizione il Papa ha risposto, a braccio, ad alcune domande.
Particolarmente interessante quella rivolta da don Paolo Rizzi sull'amministrazione dei sacramenti.
«Quando ero più giovane ero piuttosto severo - ha risposto il Papa -. Dicevo: i sacramenti sono i sacramenti della fede, e quindi dove la fede non c'è, dove non c'è prassi di fede, anche il sacramento non può essere conferito. E poi ho sempre discusso quando ero arcivescovo di Monaco con i miei parroci: anche qui vi erano due fazioni, una severa e una larga.
E anch'io nel corso dei tempi ho capito che dobbiamo seguire piuttosto l'esempio del Signore, che era molto aperto anche con le persone ai margini dell'Israele di quel tempo, era un Signore della misericordia, troppo aperto - secondo molte autorità ufficiali - con i peccatori, accogliendoli o lasciandosi accogliere da loro nelle loro cene, attraendoli a sé nella sua comunione.
Quindi io direi sostanzialmente che i sacramenti sono naturalmente sacramenti della fede: dove non ci fosse nessun elemento di fede, dove la prima comunione fosse soltanto una festa con un grande pranzo, bei vestiti, bei doni, allora non sarebbe più un sacramento della fede. Ma, dall'altra parte, se possiamo vedere ancora una piccola fiamma di desiderio della comunione nella Chiesa, un desiderio anche di questi bambini che vogliono entrare in comunione con Gesù, mi sembra che sia giusto essere piuttosto larghi. Naturalmente, certo, deve essere un aspetto della nostra catechesi far capire che la comunione, la prima comunione, non è un fatto "puntuale", ma esige una continuità di amicizia con Gesù, un cammino con Gesù. Io so che i bambini spesso avrebbero intenzione e desiderio di andare la domenica a messa, ma i genitori non ren dono possibile questo desiderio. Se vediamo che i bambini lo vogliono, che hanno il desiderio di andare, mi sembra sia quasi un sacramento di desiderio, il "voto" di una partecipazione alla messa domenicale... Direi quindi che, nel contesto della catechesi dei bambini, sempre il lavoro con i genitori è molto importante. E proprio questa è una delle occasioni di incontrarsi con i genitori, rendendo presente la vita della fede anche agli adulti, perché dai bambini - mi sembra - possono reimparare loro stessi la fede e capire che questa grande solennità ha senso soltanto, ed è vera ed autentica soltanto, se si realizza nel contesto di un cammino con Gesù, nel contesto di una vita di fede».

© Copyright L'Azione, 31 agosto 2008

1 commento:

euge ha detto...

Bellissimo questo brano che hai riportato! Grazie Raffaella. Bisognerebbe reggerlo e rileggerlo mille volte per scoprire in ogni sua minima parte, quel tesoro di insegnamenti che è Benedetto XVI!
Purtroppo è vero che molto spesso non si pensa al valore del sacramento che si riceve ma, solo ai suoi aspetti diciamo così " frivoli" la festa, il vestito etc. etc. questo accade purtroppo oramai anche per le come il Natale ad esempio...... quanti di noi festeggiano il Natale con lo spirito giusto? Cioè veramente legati a ciò che rappresenta al significato che ha per tutti i cristiani? Oggi si pensa al cenone ai regali ed agli addobbi ma che cosa c'è nel nostro cuore in quel giorno o cosa dovrebbe esserci veramente? Chissà se mai nessuno si è posto seriamente questa domanda.