29 agosto 2008
Magdi Cristiano Allam: "Buonismo, la malattia dell’Occidente"
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Allam: buonismo, la malattia dell’Occidente
Il vice direttore del Corriere della sera critica anche il relativismo e la paura di guardare in faccia la realtà
(M.Zucc)
DA RIMINI
L’auditorium D7, il più grande di tutto il Meeting, non bastava a contenere il pubblico accorso a sentire Magdi Cristiano Allam, vicedirettore del Corriere della sera, e il giornalista irlandese John Waters che raccontavano il loro rapporto con Gesù.
'Il Cristianesimo non è una dottrina ma un incontro'.
Partendo dal titolo della conferenza (ispirato ad una frase di Benedetto XV) i due giornalisti hanno risposto con la propria esperienza. La scelta fra Cristo e la propria libertà per Waters ha significato ritrovarsi «in una giungla buia», da cui lo ha salvato l’incontro con «gente che ha guardato tutti i miei desideri ». Un incontro eccezionale, che rende Cristo sempre presente nella realtà. Allam invece ha incontrato Cristo già da bambino, nelle scuole che ha frequentato. Un incontro avvenuto attraverso le buone opere di testimoni, che ha lasciato in lui una profonda adesione ai «valori non negoziabili », come li chiama il Papa .
Per questo è arrivato ad abbandonare l’Islam: «Ho dovuto prendere atto – ha spiegato – che ci sono molti versetti del Corano che sono legittimanti di una ideologia di odio, violenza e morte».
Il dibattito poi è proseguito sui temi dell’attualità. In questo periodo storico, sostiene Allam, «l’Occidente ha paura di guardare in faccia la realtà» subendo, nel rapporto con l’Islam, «malattie ideologiche» come il buonismo, il politicamente corretto e il relativismo.
Allam ha poi aggiunto che l’Occidente «ha paura di ritenere che c’è una Verità e la vuole occultare e nascondere dentro di sé perché, se deve generare una reazione violenta da parte di altri, è meglio non farla vedere».
A giudizio del vice direttore del Corriere della sera, «alla radice di quella paura e viltà c’è la malattia ideologica del relativismo» che blocca lo spirito valutativo e critico e, poi, «un’altra malattia ideologica, ossia il politicamente corretto.
O, meglio, l’islamicamente corretto che porta a ritenere che non si deve dire o fare alcunché perché non urti la suscettibilità dei musulmani». Infine, secondo Allam, l’Occidente «è ammalato di un’altra malattia ideologica: il buonismo, che elargisce a piene mani diritti perché tutti siano felici. Il buonismo – ha concluso – è l’esatto contrario del bene comune, che è sintesi tra diritti e doveri ».
Parlando della paura dell’Occidente nel rapporto con l’Islam, Allam ha poi aggiunto che, dopo il discorso di Ratisbona, del settembre del 2006, «fu un vero trauma constatare come il fatto» che le citazioni storiche contenute nella riflessione fossero state fatte dal «Santo Padre, provocò una generale e brutale condanna dei musulmani», a partire dalla richiesta di scuse, alla convocazione degli ambasciatori fino alle condanne di morte da parte degli estremisti.
Dopo Ratisbona, ha proseguito, «l’isolamento di Benedetto XVI fu anche più marcato dalle tante critiche sollevate in Occidente da parte dei media ma anche da parte di diversi esponenti di chiese cristiane e di alti prelati della chiesa cattolica che sostenevano che quel discorso era inopportuno».
© Copyright Avvenire, 29 agosto 2008
Leggo:
Dopo Ratisbona, ha proseguito, «l’isolamento di Benedetto XVI fu anche più marcato dalle tante critiche sollevate in Occidente da parte dei media ma anche da parte di diversi esponenti di chiese cristiane e di alti prelati della chiesa cattolica che sostenevano che quel discorso era inopportuno».
E' questo atteggiamento ad avere provocato in me una reazione molto forte (che poi, insieme ad altre circostanze, mi ha spinto a dare vita al blog).
E' stato traumatico constatare la violenza con cui i mass media hanno trattato Benedetto XVI ed e' stato ancora piu' sconvolgente leggere o non leggere gli interventi di esponenti della Chiesa Cattolica.
In particolare sono rimasta basita di fronte al buonismo di certi prelati che non hanno speso una parola in difesa del Papa ma che sono sempre pronti a rilasciare interviste ed a fare da "tappetini" a giornali e tv.
R.
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