6 ottobre 2008

Ecco che cosa ha detto realmente il Papa: "E' la Parola di Dio la "roccia" sulla quale fondare la nostra vita" (Radio Vaticana)


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Su indicazione di Alessia leggiamo:

Benedetto XVI in apertura dei lavori sinodali: è la Parola di Dio la "roccia" sulla quale fondare la nostra vita. Il crollo delle grandi banche dimostra la precarietà del denaro e delle sicurezze umane

Solo la Parola di Dio dà alla vita umana quella “solidità” che non è possibile rintracciare in nessun altro ambito: dalla carriera al denaro, come la recente crisi finanziaria mondiale sta a dimostrare. E’ uno dei pensieri che ha caratterizzato questa mattina la meditazione di Benedetto XVI sul Salmo 118, tenuta in apertura della prima Congregazione generale del Sinodo sulla Parola di Dio in Vaticano. Ce ne parla Alessandro De Carolis:

Essere “realista”, per un credente, vuol dire ribaltare il significato che normalmente si dà a questa parola. Vuol dire scegliere di poggiare le basi della propria esistenza sulla Parola di Dio - forte della sicurezza che viene dallo Spirito Santo e per questo “stabile come e più del cielo” - oppure optare per le “sicurezze” temporali, destinate prima o poi a franare come la sabbia sotto le fondamenta della casa evocata da Gesù nel suo celebre Discorso della Montagna.

Il Salmo 118 ha offerto a Benedetto XVI questo spunto di riflessione in avvio dei lavori sinodali. Parlando della “roccia” degli insegnamenti della Bibbia, e del suo effimero contrario, il Papa ne ha spiegato il senso confrontandolo con uno degli scenari dalla più stretta cronaca internazionale:

"Sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realtà, ma vediamo adesso, nel crollo delle grandi banche, che questi soldi scompaiono, che sono niente, così come tutte queste che sembrano essere le vere realtà sulle quali contiamo sono solo realtà di secondo ordine. Chi costruisce la sua vita su questa realtà - sulla materia, sul successo e su tutto ciò che appare - costruisce sulla sabbia".

E’ invece la Parola di Dio, ha affermato...

“...la vera realtà sulla quale basare la propria vita. Ricordiamoci della Parola di Gesù, che continua questa parola del Salmo: 'Cieli e terra passeranno, la mia parola non passerà mai'. Umanamente parlando, la parola, la nostra parola umana, è quasi un niente, un alito, che appena pronunciato scompare, sembra essere niente. Ma già la parola umana ha una forza incredibile: sono le parole che creano poi la storia. Ed ancora di più la Parola di Dio è fondamento di tutto; è la vera realtà".

Dobbiamo cambiare il nostro concetto di realismo”, ha insistito Benedetto XVI. “Per essere realisti - ha detto - dobbiamo proprio contare su questa realtà, cambiare la nostra idea che la materia e le cose solide da toccare rappresentino la realtà più solida e più sicura”:

Realista è chi riconosce nella Parola di Dio il fondamento di tutto. Realista è chi costruisce la sua vita su questo fondamento che rimane in permanenza”.

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