3 ottobre 2007

Il Papa all'udienza generale: chi scandalizza anche solo uno dei più piccoli subirà un castigo terribile


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In attesa della trascrizione completa della catechesi (il Papa e' andato molto "a braccio) di questa mattina, possiamo leggere alcune significative note di agenzia:

IL PAPA: CHI SCANDALIZZA I PIU' PICCOLI SUBIRA' UN CASTIGO TERRIBILE
Vescovi hanno dovere di preservare fedele nel popolo di Dio

Città del Vaticano, 3 ott. (Apcom) - "Bisogna esporre al popolo l'insegnamento della fede in modo irreprensibile e ricordare che chi scandalizza anche solo uno dei più piccoli subirà un castigo terribile". Lo ha detto Papa Ratzinger nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro, analizzando questa mattina la figura di San Cirillo d'Alessandria, "ultimo rappresentante di rilievo della tradizione alessandrina, custode della salvezza e della vera fede - ha scandito Benedetto XVI - e addirittura da molti considerato sigillo dei Padri".
"In Cirillo - ha proseguito il Pontefice - c'era la chiara affermazione del dovere per i pastori di preservare la fede del popolo di Dio. Un criterio che rimane anche oggi valido per la dottrina". "La fede cristiana - ha poi spiegato il Papa - è innanzitutto incontro con Gesù. Di Gesù Cristo, verbo di Dio incarnato - ha concluso il Pontefice - San Cirillo è stato instancabile e fermo testimone, sottolineandone soprattutto l'unità".
Il Papa è arrivato da Castel Gandolfo a bordo dell'elicottero. Al termine dell'udienza non farà rientro nella residenza estiva. Oggi infatti, Benedetto XVI rientra definitivamente in Vaticano, dopo il lungo periodo estivo di riposo sui castelli romani.


IL PAPA: IMITATE S. FRANCESCO, SIATE UMILI E RINUNCIATE A RICCHEZZE
Ricorda festa di domani 4 ottobre del Patrono d'Italia

Città del Vaticano, 3 ott. (Apcom) - L'invito a seguire l'esempio di San Francesco che ha "rinunciato ai beni terreni" e "ci ha insegnato che dobbiamo essere semplici, umili e puri": arriva da Papa Benedetto XVI che, al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro, ha ricordato che domani ricorre la festa di San Francesco d'Assisi. "Egli - ha detto il Papa - ci ha insegnato che dobbiamo essere semplici, umili e puri, perchè lasciando questo mondo riceviamo la ricompensa per amore. Impariamo da san Francesco il comportamento del radicalismo evangelico".
Anche durante i saluti in lingua italiana, il Pontefice ha invitato i giovani a "vivere sempre in piena fedeltà il Vangelo". "Aiuti voi, cari ammalati - ha proseguito Papa Ratzinger - ad affrontare la sofferenza con coraggio, cercando in Cristo crocifisso serenità e conforto. Conduca voi, cari sposi novelli - ha concluso - a un amore sempre più profondo verso Dio e tra di voi, perchè possiate sperimentare la gioia che scaturisce dal vostro reciproco dono aperto alla vita".


BENEDETTO XVI: UDIENZA GENERALE, “IL PRIMO GRANDE TRIONFO DELLA DEVOZIONE A MARIA”

“La vera umanità e la vera divinità si unisce, così che in Cristo uomo e Dio sono uniti in una sola persona, il nostro signore Gesù Cristo”. Con questa parole pronunciate a braccio il Papa ha spiegato il “primo grande trionfo della devozione a Maria”, che ha visto opposti Cirillo a Nestorio e si è concluso con l’esilio di quest’ultimo, “a causa di una cristologia sbagliata”, perché fondata su inammissibili “divisioni in Cristo stesso”. Due o tre anni dopo essere stato nominato da Leone XIII (nel 412) vescovo di Alessandria, Cirillo – ha ricordato il Papa – “si dimostrò realista nel ricomporre la rottura della comunione con Costantinopoli”, in atto dal 406. Ma il vecchio contrasto con la sede costantinopolitana si riaccese una decina di anni più tardi, quando nel 428 vi fu eletto Nestorio, “un autorevole e severo monaco di formazione antiochena” che “suscitò presto opposizioni perché nella sua predicazione preferiva per Maria il titolo di ‘Madre di Cristo’ (Christotòkos) piuttosto che quello tradizionale – e già molto caro alla devozione popolare – di ‘Madre di Dio’ (Theotòkos)”. In Cirillo d’Alessandria, ha aggiunto il Santo Padre sempre fuori testo, si uniscono “la chiarezza della dottrina della nostra fede, ma anche una ricerca intensa dell’unità e della riconciliazione”, a partire dall’affermazione centrale che “uno solo è il Figlio”.

Sir


BENEDETTO XVI: UDIENZA GENERALE, “LA FEDE CRISTIANA È INNANZITUTTO UN INCONTRO CON GESÙ”

“La fede cristiana è innanzitutto incontro con Gesù, una persona che dà alla vita un nuovo orizzonte”. Lo ha detto il Papa, che ha dedicato la catechesi odierna – nella prima udienza al rientro definitivo da Castelgandolfo, davanti a circa 21 mila persone – a S. Cirillo d’Alessandria, definito “un instancabile e fermo testimone”, soprattutto dell’”unità”. “Uno solo è il Figlio, uno solo il Signore Gesù Cristo, sia prima dell’incarnazione sia dopo l’incarnazione”: questa, ha ricordato Benedetto XVI, una delle affermazioni centrali di Cirillo, che scriveva: “Non era un Figlio il Logos nato da Dio Padre, e un altro quello nato dalla santa Vergine; ma crediamo che proprio Colui che è prima dei tempi è nato anche secondo la carne da una donna”. “Questa affermazione, al di là del suo significato dottrinale – ha spiegato il Pontefice - mostra che la fede in Gesù Logos nato dal Padre è anche ben radicata nella storia perché, come afferma san Cirillo, questo stesso Gesù è venuto nel tempo con la nascita da Maria, la Theotòkos, e sarà, secondo la sua promessa, sempre con noi”. “Cristo è presente sempre, secondo la sua promessa con noi, fino alla fine dei tempi”, ha detto il Papa a braccio al termine dell’udienza. Ed ha aggiunto: “Dio è eterno, nato dalla Madonna, e rimane con noi ogni giorno. In questa fiducia viviamo, in questa fiducia troviamo la strada per la nostra fede”.

Sir

2 commenti:

Blog creator ha detto...

La devozione mariana.
E' questa una devozione antichissima, come ci ricorda il Papa.
Che salva, che indica.

Maria è Madre, Cristo il Figlio: ma in Figlio che è stato anche bambino, qui sulla terra.
Così la natura umana di Gesù, che ha assunto per uniformarsi all'uomo e 'capirne' le debolezze, è stata vissuta appieno anche quale bambino. E il castigo terribile per chi scandalizza un bambino, è non a caso "terribile".

Resto della idea che nelle parole del Papa ci sia anche molta, ma molta, profezia!
E, se prendiamo ogni volta il succo della sua parola, è un unicum non solo logico e dottrinale: ma di escatologia.
Chissà, vedremo!
Io la vedo anche così.

euge ha detto...

Umberto ti do ragione sull'interpretazione delle poche righe riassunte da Raffaella sulla catechesi di oggi di Benedetto XVI soprattutto, quando ti riferisci alla natura umana di Gesù che ha vissuto l'infanzia di un bambino come tanti e sul castigo teribile che si abbatterà su chi scandalizza i bambini!!!!!!!
Meditiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia