9 ottobre 2008

Il Papa auspica la beatificazione di Pio XII, Lombardi sfuma (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questo bel servizio di Salvatore Izzo (Agi) sulla cerimonia di stamattina:

PIO XII: PAPA AUSPICA BEATIFICAZIONE, LOMBARDI SFUMA

(AGI) - CdV, 9 ott. -

(di Salvatore Izzo)

Benedetto XVI spera ancora di poter convincere il mondo ebraico della infondatezza delle accuse rivolte alla memoria di Pio XII. Per questo, pur essendo personalmente convinto della santita' del suo predecessore, continua a rinviare la firma del decreto che proclamera' l'eroicita' delle virtu' di Papa Pacelli, gia' approvato all'unanimita' dai cardinali e vescovi della Congregazione per le cause dei santi nel maggio dell'anno scorso.
E oggi, al termine della solenne celebrazione con la quale l'intera Chiesa Cattolica ha reso omaggio alla memoria di Papa Pacelli, con tutti i 253 padri sinodali riuniti nella Basilica di San Pietro, ha anche invitato a pregare perche' possa concludersi felicemente la causa di beatificazione.
Nell'omelia, Papa Ratzinger ha risposto, per la seconda volta in poche settimane, alle obiezioni del mondo ebraico che a Pacelli rimprovera di non aver denunciato apertamente la Shoa'.
Accuse rilanciate lunedi' scorso dal rabbino capo di Haifa, ''invitato speciale'' alla grande assise sinodale della Chiesa Cattolica, ma dalle quali si e' dissociato il giorno dopo, con un intervista sull'Osservatore Romano, un ebreo italiano molto rappresentativo, Paolo Mieli, storico autorevole oltre che direttore del Corriere della Sera.
''Pio XII - ha spiegato Benedetto XVI - agi' spesso in modo segreto e silenzioso proprio perche', alla luce delle concrete situazioni di quel complesso momento storico, egli intuiva che solo in questo modo si poteva evitare il peggio e salvare il piu' gran numero possibile di ebrei''.
Secondo il Pontefice tedesco, inoltre, Eugenio Pacelli aveva ''colto fin dal suo sorgere il pericolo costituito dalla mostruosa ideologia nazionalsocialista con la sua perniciosa radice antisemita e anticattolica''.
Infatti il futuro Pio XII, negli anni '10 e '20 nunzio prima a Monaco di Baviera e poi a Berlino, lascio' in quelle citta' ''grata memoria'' di se', ''soprattutto per aver collaborato con Benedetto XV al tentativo di fermare 'l'inutile strage' della Grande Guerra''.
Successivamente, da Segretario di Stato, ''per nove anni fu fedele collaboratore di Pio XI, in un'epoca contrassegnata dai totalitarismi: quello fascista, quello nazista e quello comunista sovietico''. Pacelli, poi, divenne Papa, ''proprio quando si addensavano sull'Europa e sul resto del mondo le nubi minacciose di un nuovo conflitto mondiale, che egli cerco' di evitare in tutti i modi''.
In proposito Ratzinger ha citato il famoso radiomessaggio del 1939: ''Imminente e' il pericolo, ma e' ancora tempo. Nulla e' perduto con la pace.
Ed ha ricordato l'opera di Pacelli durante la guerra in difesa di Roma: ''Quando, occupata la citta', gli fu ripetutamente consigliato di lasciare il Vaticano per mettersi in salvo, identica e decisa fu sempre la sua risposta: ''Non lascero' Roma e il mio posto, anche se dovessi morire'''.
Un eroismo che per la stragrande maggioranza dei cattolici, e per lo stesso Pontefice - come ha detto anche nell'omelia - meriterebbe il riconoscimento ufficiale della Chiesa.
Ma il decreto e' ancora fermo, come si e' affrettato a precisare in una nota padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, commentando - cosa assolutamente inusuale - le parole pronunciate dal Pontefice in San Pietro.
''Con le parole pronunciate nell'omelia a proposito della causa di beatificazione del servo di Dio Pio XI attualmente in corso - ha spiegato padre Lombardi - il Papa ha inteso manifestare esplicitamente la sua unione spirituale a un auspicio diffuso nel popolo di Dio. Tuttavia non si e' espresso sui passi successivi della causa e i loro tempi, cioe' la firma del decreto sul riconoscimento delle virtu' eroiche, che e' a sua volta la premessa per introdurre la successiva pratica per il riconoscimento di miracolo''.
Il portavoce vaticano ha ricordato che la Congregazione dei cardinali e dei vescovi l'8 maggio 2007 si e' pronunciata all'unanimita' sulla eroicita' delle virtu' del Servo di Dio. ''Tuttavia - ha concluso - il Papa non ha ancora firmato il relativo decreto ritenendo opportuno un tempo di riflessione''.

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