9 ottobre 2008

Continuano in Vaticano i lavori del Sinodo sulla Parola di Dio: ai nostri microfoni il cardinale Bagnasco (Radio Vaticana)


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Continuano in Vaticano i lavori del Sinodo sulla Parola di Dio: ai nostri microfoni il cardinale Bagnasco

Proseguono in Vaticano i lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. Prima di assistere alla Santa Messa presieduta dal Papa in occasione del 50.mo anniversario della morte di Pio XII, i Padri sinodali si sono riuniti nella sesta Congregazione generale. Una sessione di lavori aperta dall’elezione dei membri della Commissione per il Messaggio e chiusa da un sentito applauso in memoria di Giovanni Paolo II. Il servizio di Isabella Piro:

È stato l’intervento del cardinale Stanislaw Dziwisz a far nascere, spontaneamente, un breve applauso in ricordo di Karol Wojtyla, del quale l’arcivescovo di Cracovia è stato per molti anni segretario. Citando la Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte, scritta da Giovanni Paolo II nel 2001, il porporato ha ricordato la necessità di trovare testimoni appassionati dell’evangelizzazione, capaci di “nutrirsi della Parola per essere servi della Parola”. Per questo, il cardinale Dziwisz ha ribadito l’importanza di una formazione valida dei seminaristi, auspicando che alcuni orientamenti su questa questione siano inseriti nel documento finale del Sinodo.

Ma la mattinata è stata punteggiata da diversi temi, tra cui il bisogno di rinnovare le parrocchie, valido strumento per portare i fedeli ad una relazione vitale con il Signore, affinché lo seguano con amore. Centrale, inoltre, la riflessione sull’esegesi biblica: troppo spesso, si è detto in Aula del Sinodo, esegesi e teologia viaggiano su binari separati. Anzi: sembra quasi che si dia credibilità a coloro che si distaccano maggiormente dalle verità contenute nel testo sacro.

Ieri pomeriggio, invece, durante la quinta Congregazione generale, i Padri sinodali hanno riflettuto sulla Lectio divina, definita “metodo raccomandabile per la vera comprensione della Parola di Dio”. E come esempio perfetto di accoglimento della Parola di Dio, i presuli hanno indicato Maria, Colei che – è stato detto- rende possibile comprendere l’intero piano della salvezza.

Affrontato poi anche il tema dell’ecumenismo, in particolare il rapporto che esiste tra di esso e la Sacra Scrittura. Si può sperare – è emerso dall’Aula del Sinodo – un riavvicinamento forte delle diverse confessioni cristiane, grazie all’accoglienza della Parola di Dio, perché il dialogo ecumenico non può basarsi solo su tentativi e strategie meramente umane. Ma a che punto si è del cammino ecumenico? Ascoltiamo il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana:

R. - Viviamo di passi nella continuità del Magistero della Chiesa, della tradizione viva della Chiesa, dei Papi. Si compiono dei passi nella via dell’ecumenismo, che è una via che vorremmo naturalmente fosse più veloce, ma i tempi di Dio non sono i nostri. Questi passi, però, nella via dell’ecumenismo si compiono con grande fiducia e con grande speranza.

D. – Al Sinodo partecipano vescovi provenienti da tutto il mondo. Cosa l’ha colpita degli interventi degli altri presuli?

R. – Le eco delle loro comunità di provenienza. Si sente moltissimo nelle loro parole, nei loro racconti, nelle esperienze e nelle problematiche le eco delle loro comunità, che sono fervide, che sono impegnate o che vivono anche situazioni molto drammatiche di persecuzione, di secolarismo, di grande penuria di clero o di grande povertà materiale.

D. – Siamo a metà della prima settimana dei lavori del Sinodo ed è presto per tracciare delle conclusioni naturalmente: possiamo però dire quale clima si respira in Aula?

R. – E’ un clima di grande comunione tra noi vescovi, ma anche di grande gioia per poter parlare della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, perché tutti quanti come pastori, ma anzitutto come credenti, sappiamo bene quanto sia fondamentale il mistero della Parola di Dio intesa prima di tutto come il Verbo Santo che è Cristo e poi attraverso anche le Scritture, la Tradizione e il Magistero.

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