17 aprile 2007
Sara' vero? "Gossip vaticano"
Retroscena
Alle Congregazioni sono in arrivo segretari «forti»
La “seconda ondata” di Benedetto in Curia
Nel mirino soprattutto alcuni capi scelti nei primi mesi di pontificato
MARCO TOSATTI
CITTÀ DEL VATICANO
Alla vigilia dello scadere di due anni di regno Benedetto XVI guarda con una certa insoddisfazione alla Curia, e si prepara a sostenere alcune Congregazioni (l’equivalente ecclesiastico dei ministeri) traballanti con dei puntelli: e cioè nominando dei «numeri due», i segretari, di sua piena fiducia. I maligni potrebbero rilevare che i problemi maggiori li si trova nelle tre grandi Congregazioni i cui capi sono stati scelti da papa Ratzinger; ma sarebbe ingeneroso, perché i prescelti avevano un «curriculum» di tutto rispetto, e niente faceva pensare che posti alla guida di un dicastero non facessero faville. Invece... Il puntello più grosso papa Ratzinger lo sta per mettere (è questione di settimane) alla Congregazione per il Clero, affidata, solamente il 31 ottobre scorso, al cardinale brasiliano Claudio Hummes, arcivescovo di San Paolo. E’ un «ministero» centrale: da esso dipendono ottocentomila sacerdoti in tutto il mondo, che attendono da Roma di essere guidati e diretti. A quanto pare sono bastati cinque mesi per far rimpiangere una nomina operata sotto fortissime pressioni da parte del governo sudamericano. E un mese fa è corso ai ripari: in un lungo colloquio - oltre quaranta minuti - ha convinto il suo «ministro» dei Beni Culturali, monsignor Mauro Piacenza, ad accettare il posto di segretario al Clero, mantenendo la presidenza della pontificia commissione per i Beni Culturali. Il presule, genovese di origine, ha già lavorato in quella Congregazione; ne conosce problemi e meccanismi, ed è probabile che la nomina lo metta nelle condizioni per aspirare, quando Hummes scadrà, fra due anni, al ruolo prefetto della Congregazione.
Il Papa non è molto contento, a quanto si dice, della «sua» vecchia Congregazione, la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Uffizio. Si parla di tensioni ricorrenti fra il prefetto, l’americano William Levada, e il segretario, monsignor Angelo Amato, salesiano. Levada è stata la prima nomina di Ratzinger, subito dopo essere divenuto Benedetto XVI. Come fare a toglierlo? Forse ci penserà la Provvidenza, se l’attuale cardinale di New York, Edward Egan, che ha appena compiuto 75 anni, verrà accontentato nel suo desiderio di essere sollevato dall’incarico, per dedicarsi pienamente alla composizione di musica sacra. Una «terna» possibile di successori vede il cardinale di Vienna, Schoenborn, il brillante rettore dell’Università lateranense, monsignor Rino Fisichella, e un altro vescovo-teologo, Bruno Forte. Monsignor Amato, se Benedetto XVI volesse rinnovare completamente il suo vecchio dicastero, potrebbe andare - ma non prima di un anno - a sostituire il titolare della congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Saraiva Martins.
La politica dei segretari-puntello continua con la congregazione dei Vescovi, in mano al cardinale Giovanni Battista Re, uno dei superstiti della «vecchia guardia» wojtyliana. L’attuale segretario, monsignor Monterisi, lascerà nei prossimi mesi; al suo posto verrà probabilmente lo spagnolo Lopez Quintana, nunzio a Delhi, conosciuto per il suo stile «decisionista»; mentre la scomparsa improvvisa di monsignor Luis Diaz Robles, l’affidabile ed esperto vicepresidente della Commissione per l’America Latina (di cui Re è presidente) darà a Benedetto XVI l’opportunità per collocare un suo uomo di fiducia in quello «snodo» fondamentale per le politiche del sub-continente. E la partenza per Vancouver dell’attuale segretario per l’Educazione Cattolica, monsignor Michael Miller, consente a papa Ratzinger di collocare un uomo di fiducia (ancora «in mente Dei») nel ministero che guida scuole e università cattoliche in tutto il mondo, e che di conseguenza sta particolarmente a cuore al Papa professore. La nuova ondata di nomine dovrebbe toccare anche i collaboratori più stretti del Pontefice. A fine maggio-inizio giugno il «N° 3» della gerarchia vaticana, monsignor Leonardo Sandri, Assessore alla Segreteria di Stato (il «ministro degli Interni») andrà a sostituire il cardinale Mussa Daoud alle Chiese orientali. Al suo posto, un ganglio vitale per il funzionamento della Curia, dovrebbe venire monsignor Fernando Filoni, nunzio a Manila (e in precedenza a Baghdad, durante la guerra), già allievo del cardinale Bertone alla Lateranense, e diplomatico di carriera.
La Stampa, 16 aprile 2007
RIVOLUZIONE VATICANA
Il 'ribaltone' di Benedetto XVI
Cacciato il cugino di Montezemolo
Il Papa festeggia i due anni di pontificato e rivolta la Curia come un calzino: fra le vittime illustri Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, attuale arciprete di San Paolo fuori le Mura
Città del Vaticano, 17 aprile 2007 - Benedetto XVI compie due anni di pontificato e fa la rivoluzione in Vaticano. Sono addirittura 43 le poltrone che Ratzinger intende cambiare, rivoltando la Curia come un calzino. Fra le vittime illustri della purga c'è anche il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, cugino di Luca, presidente della Fiat, della Confindustria e della Ferrari. Secondo il quotidiano Italia Oggi, che nel numero oggi in edicola rivela tutti i dettagli del ribaltone, Montezemolo lascerà l'incarico di arciprete della Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura: potrebbe succedergli il cerimoniere pontificio, monsignor Piero Marini, qualora non andasse in una diocesi italiana.
Sotto tiro c'è anche l'attuale direttore dell'Osservatore Romano, Mario Agnes, che però dovrebbe restare in sella sino alla fine dell'anno. Cambierà subito, invece, il responsabile della congregazione per la dottrina delle fede, carica attualmente ricoperta dal cardinale William Levada, in odore di nomina ad arcivescovo di New York. Fra i candidati alla successione ci sono il cardinale Schoenborn, cardinale di Vienna; monsignor Rino Fisichella, rettore della Lateranense; il vescovo di Chieti e Vasto, Bruno Forte.
Quotidiano.net
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