29 aprile 2007
Il Battesimo di Gesu' nel Giordano...
Ecco alcuni stralci del primo capitolo del libro del Papa. Tratta del Battesimo di Gesu' ad opera di Giovanni, il Battista, presso il fiume Giordano. Seguira' un mio commento.
Raffaella
Da “Gesu’ di Nazaret” di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (pag. 35)
Possiamo immaginare la straordinaria impressione che dovettero destare la figura e l’annuncio del Battista nell’atmosfera accesa di quel momento della storia di Gerusalemme. Finalmente c’era di nuovo un profeta, qualificato come tale anche dalla sua vita.
[…]
Cosi’ non dobbiamo affatto considerare un’esageazione le parole di San Marco: “Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati (1,5). Del battesimo di Giovanni fa parte la confessione: il riconoscimento dei peccati.
[…]
Si tratta davvero di superare l’esistenza peccaminosa condotta fino a quel momento, di iniziare una vita nuova, mutata.
Lo svolgimento del battesimo ne è il simbolo.
[…]
Vi è in gioco la purificazione, la liberazione dal sudiciume del passato, che pesa sulla vita e la altera: si tratta di un nuovo inizio, e cioè di morte e risurrezione, di ricominciare la vita da capo e in modo nuovo.
Da “Gesu’ di Nazaret” di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (pag. 36)
[…]
Il fatto veramente nuovo è che Egli-Gesu’-vuole farsi battezzare, che entra nella grigia moltitudine dei peccatori in attesa sulla riva del Giordano.
[…]
Poiché nella discesa in questo battesimo sono contenute una confessione di colpa ed una richiesta di perdono per un nuovo inizio, vi è in questo sì alla piena volonta’ di Dio in un mondo segnato dal peccato anche un’espressione di solidarieta’ con gli uomini, che si sono resi colpevoli, ma tendono verso la giustizia.
[…]
Scendendo nell’acqua, i battezzandi riconoscono i propri peccati e cercano di liberarsi dal peso di essere sottomessi alla colpa. Che cosa ha fatto Gesu’?
Luca […] ci dice che Gesu’ ha ricevuto il battesimo (da Giovanni) stando in preghiera (cfr. 3,21).
A partire dalla croce e dalla risurrezione divenne chiaro per i cristiani che cosa era accaduto: Gesu’ si era preso sulle spalle il peso della colpa dell’intera umanita’: lo porto’ con se’ nel Giordano. Da’ inizio alla sua attivita’ prendendo il posto dei peccatori. La inizia con l’anticipazione della croce.
[…]
Cosi’ si comprende il motivo per cui nei discorsi propri di Gesu’ la parola “battesimo” designa la sua morte (cfr. Mc 10,38; Lc 12,50)
[…]
Vedi anche:
"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI
Raccolta della rassegna stampa su "Gesu' di Nazaret"
Politi...Politi...Politi...
Trovo straordinario questo primo capitolo del libro di Benedetto XVI. Il Papa collega intimamente il Battesimo di Gesu' alla sua morte e risurrezione. Confesso che non avevo mai immaginato che si potesse fare questo parallelo. Ho sempre visto il Sacramento del battesimo come l'inizio della vita cristiana di un essere umano, ma non mi sono mai posta la domanda fondamentale: come mai Gesu', il figlio di Dio (si', caro Politi!), chiede a Giovanni di battezzarlo? Come mai Lui, il "senza peccato" non solo chiede di rinascere attraverso l'acqua del Giordano, ma si pone in preghiera, confessando le colpe? Che colpa puo' avere Cristo? Il Papa risponde che Gesu' si carica sulle spalle il peso dei peccati degli uomini e, con questo pesante fardello sulle spalle, scende nell'acqua del fiume per liberarci dal male.
Con questo gesto di grande umilta' (Gesu' si mette in fila come tutti gli altri peccatori), il Salvatore inizia la vita pubblica, donando a tutti una nuova vita.
Il Papa evidenzia il fatto che l'acqua e' un simbolo: i grandi fiumi (il Nilo, il Giordano, l'Eufrate...) possono distruggere ma danno anche la vita. Con l'immersione nell'acqua, il battezzando confessa le proprie colpe, lava il suo peccato, "uccide" la sua vita passata e rinasce ad una nuova esistenza.
Si comprende, quindi, l'affermazione del Vangelo di Giovanni secondo il quale il Battista, nel vedere Gesu', esclami: "Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo".
L'identificazione di Cristo con l'agnello sacrificale che, muto, attende il suo supplizio e' spiegabile con il fatto che Gesu' mori' durante una delle feste pasquali. Tuttavia, in aramaico, agnello significa anche servitore. Ecco, dunque, secondo il Papa la missione di Gesu': da pastore si e' fatto servo ed ha portato il fardello del peccato del mondo.
Tutto e' collegato intimamente, in particolare sono intimamente uniti il Battesimo e la morte.
Non so se sono riuscita a spiegare il mio pensiero. Invito tutti alla lettura del primo capitolo di "Gesu' di Nazaret" che stupisce per logica e per apertura di orizzonti.
Raffaella
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento